Roma – L’esistenza di piattaforme VoIP basate su tecnologie cifrate è oggetto di critica da tempo, in particolare da parte di chi ritiene che le conversazioni debbano essere monitorate. E ora il Communications Research Network ipotizza che sistemi “proprietari” come Skype e quello utilizzato da Vonage possano essere canali sfruttabili dalla criminalità.
“Le applicazioni VoIP potrebbero fornire un eccellente copertura per lanciare attacchi DDoS” dicono gli esperti del gruppo fondato dal Cambridge-Mit Institute , che esortano i provider VoIP a rendere pubbliche le proprie piattaforme, o a passare a consolidati standard open.
Secondo Jon Crowcroft, docente alla Cambridge University, molti attacchi sono effettuati esercitando un controllo su migliaia di computer “zombie” e il fatto di impiegare tecnologie di cifratura non permette di dare garanzie in termini di sicurezza: l’esperto è convinto che Skype e Vonage possono offrire ai cybercriminali un canale preferenziale per il controllo dei propri zombie, “un canale difficile da identificare e tracciare”.
Non ci sono state ancora avvisaglie di attacchi lanciati attraverso piattaforme VoIP, conclude il Communications Research Network, ma “è solo questione di tempo”. “E se la questione fosse lasciata irrisolta, questa “falla” potrebbe minare “la fiducia degli utenti nella tecnologia VoIP”.
Dario Bonacina