Immuni, come funziona: cosa fare in caso di notifica

Immuni, come funziona: cosa fare in caso di notifica

Ecco come funziona l'app Immuni: come vengono registrati gli utenti positivi a Covid-19 e cosa bisogna fare in caso di notifica dopo un contatto.
Immuni, come funziona: cosa fare in caso di notifica
Ecco come funziona l'app Immuni: come vengono registrati gli utenti positivi a Covid-19 e cosa bisogna fare in caso di notifica dopo un contatto.

Immuni è ora disponibile al download, ma prima di arrivare all’installazione è fondamentale che tutti ne comprendano nei dettagli il funzionamento. Solo una piena consapevolezza di quanto accade all’interno del proprio smartphone, infatti, può restituire da una parte la giusta fiducia nel progetto e dall’altra la piena coscienza circa il significato di una eventuale notifica in arrivo.

Come scaricare l’app Immuni: CLICCA QUI

Ma come funziona l’app Immuni? Come vengono registrati gli utenti positivi e cosa bisogna fare in caso di notifica di avvenuto contatto con una persona potenzialmente contagiosa? Ecco tutti i dettagli.

Immuni: se il tampone è positivo

Nel caso in cui il proprio tampone sia positivo, saranno le autorità sanitarie a chiedere informazioni circa l’eventuale installazione di Immuni sul proprio smartphone. Nel caso in cui l’installazione sia correttamente avvenuta, l’ASL di competenza chiederà l’apposito codice che è possibile trovare sull’app.

Immuni: come registrare un utente positivo a Covid-19

Il codice (che va comunicato solo e soltanto alle autorità sanitarie) sarà registrato sul sistema centrale, ove viene così tenuto un registro di tutti gli account soggetti a contagio. Grazie a questa informazione il processo di segnalazione viene avviato e prende il via il meccanismo che scaturirà nelle notifiche agli utenti potenzialmente a rischio.

Il passaggio tramite le autorità sanitarie è vincolante, altrimenti chiunque potrebbe contrassegnarsi come positivo e fungere da untore virtuale creando scompiglio e disorientamento. Il processo è dunque certificato dal fatto che i codici sono in possesso dei singoli utenti e le autorità sanitarie posseggono uno specifico protocollo da utilizzare per registrare le utenze positive al tampone.

Immuni: se c’è stato contatto

Chiunque abbia sul proprio smartphone l’app Immuni, conserva inconsapevolmente una lista di codici relativi alle altre app Immuni incontrate nei giorni precedenti (registrazione possibile tramite tecnologia Bluetooth Low Energy, necessariamente contemplata dalle specifiche del device e tenuta attiva durante la giornata). Non si tratta di codici univoci: per evitare che le reti possano risultare tracciabili, i codici sono modificati continuamente così che non sia possibile tracciarne gli spostamenti, né l’origine. A cadenza continua l’app verifica sui server di Immuni gli aggiornamenti relativi all’archivio dei contagi: qualora uno di questi codici faccia riferimento ad un account conservato nell’archivio locale sullo smartphone, significa che, in qualche modo e per qualche minuto almeno, si è stati a contatto con una persona contagiata.

[gallery_embed id=147037]

Scatta a questo punto la notifica, che avvisa semplicemente dell’avvenuto contatto. L’app non è in alcun modo uno strumento di diagnosi: per quanto banale possa essere tale considerazione, va esplicitata con chiarezza e il Garante Privacy si è premunito di raccomandare massima attenzione in tal senso sull’interfaccia dell’app.

Immuni: cosa fare in caso di notifica

Nel caso in cui si sia registrato un contatto con un potenziale utente positivo a Covid-19 (del quale l’app non svela in alcun modo l’identità), l’app mostra una notifica in rosso seguita da esplicite istruzioni sul comportamento da tenere.

Immuni: cosa fare in caso di notifica

Quel che l’app consiglia altro non è se non una maggiorata attenzione circa i propri comportamenti e gli eventuali sintomi avvertiti. Dunque si consiglia di lavare frequentemente le mani, tossire con massime precauzioni e misurarsi la temperatura almeno due volte al giorno (badando ad eventuali raffreddori, tosse, mal di gola, diarrea, alterazioni dell’olfatto e altri segnali di una potenziale positività). In caso di sintomi, la prima cosa da fare è autoisolarsi, evitando ulteriori contatti; è possibile a questo punto contattare le autorità sanitarie per rimettersi alle loro analisi, diagnosi e consigli.

A cosa serve allora Immuni?

Immuni serve ad accorciare le catene del contagio: allertando gli utenti e mettendoli in preallarme, al sopraggiungere dei sintomi è possibile far fede sul loro comportamento virtuoso per evitare che da contagiati possano divenire agenti contagiosi liberamente in circolazione (soprattutto se asintomatici o con segnali troppo lievi per poter ipotizzare un avvenuto contagio). L’app offre l’occasione per una presa di coscienza: al netto di sicuri falsi positivi che emergeranno – che si auspica essere comunque limitati – si auspica che il contact tracing possa rivelarsi utile per limitare i contagi nella fase estiva e per abbattere un potenziale colpo di coda del virus tra l’autunno e l’inverno prossimi.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 2 giu 2020
Link copiato negli appunti