Immuni: obiettivo non raggiunto, ma resta un tentativo

Immuni: obiettivo non raggiunto, ma resta un tentativo

Sia il commissario straordinario Arcuri che la ministra Pisano ritengono che Immuni non abbia raggiunto lo scopo, ma che possa ancora essere utile.
Immuni: obiettivo non raggiunto, ma resta un tentativo
Sia il commissario straordinario Arcuri che la ministra Pisano ritengono che Immuni non abbia raggiunto lo scopo, ma che possa ancora essere utile.

I dati dicono che entro il mese di novembre con ogni probabilità la soglia sarà toccata: Immuni avrà varcato il traguardo (volante e simbolico) dei 10 milioni di download. Cosa significa ciò? Assolutamente nulla. Tuttavia fotografare questo andamento significa capire la percezione dell’app tra la popolazione, intuire che ruolo possa ancora rivestire e se valga ancora la pena scommetterci.

Immuni: si sperava meglio e lo si spera ancora

Su quest’ultimo aspetto il consenso delle istituzioni sembra unanime. A parlare per primo è stato il commissario Domenico Arcuri, secondo il quale l’app Immuni non ha al momento sortito i risultati attesi: “Penso che l’app sia uno strumento molto importante. Ma perché sia efficace c’è bisogno di un rapporto di mutua collaborazione tra app e chi la scarica. Il messaggio che abbiamo veicolato non è stato sufficientemente potente perché questo accadesse. Non sono sicurissimo che ai download corrisponda un uguale numero del corretto funzionamento dell’app“.

Dello stesso avviso la ministra per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, la quale ai microfoni di Sky ha spiegato come attorno ad una novità occorra anzitutto un’organizzazione in grado di assorbire l’impatto della novità stessa, pena l’inefficacia dell’intervento: questa è forse la fotografia più lucida di quanto accaduto, con Immuni che di per sé ha dimostrato di poter funzionare, ma che calata nella realtà non ha saputo trovare collaborazione, interazione e dinamiche virtuose.

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Per Immuni si chiede pertanto un supplemento di pazienza e di fiducia. Una volta abbassata la curva epidemica ed una volta introdotto il call center di assistenza e segnalazione delle positività, si auspica di aver risolto i problemi maggiori che hanno attanagliato il sistema di contact tracing via Bluetooth. Immuni ha forse ancora una chance per dimostrare quanto e se valga. Dopo questo tentativo, l’auspicio è che l’app non serva più e che ci penseranno i vaccini a risolvere alla radice il problema. Quando e se succederà, perché al momento di certezze non se ne hanno.

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Pubblicato il
29 nov 2020
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