Inserzioni truffa su Facebook: denuncia per Meta

Inserzioni truffa su Facebook: denuncia per Meta

L'autorità antitrust australiana ha denunciato Meta per non aver bloccato la pubblicazione di inserzioni su Facebook che hanno truffato gli utenti.
Inserzioni truffa su Facebook: denuncia per Meta
L'autorità antitrust australiana ha denunciato Meta per non aver bloccato la pubblicazione di inserzioni su Facebook che hanno truffato gli utenti.

Ennesima denuncia antitrust per Meta. A poche ore da quella ricevuta in Sudafrica ne arriva un’altra dall’Australia. Secondo l’autorità locale, l’azienda di Menlo Park ha consentito la pubblicazione su Facebook di inserzioni che invitavano gli utenti ad investire in criptovalute sfruttando la notorietà di alcune celebrity. Meta non avrebbe fatto abbastanza per evitare queste truffe.

Crypto truffe su Facebook: Meta è responsabile

La Competition and Consumer Commission dell’Australia (ACCC) ha presentato una denuncia contro Meta presso il tribunale federale, in quanto l’azienda di Menlo Park ha “intrapreso una condotta falsa, fuorviante o ingannevole pubblicando annunci di truffa con importanti personaggi pubblici australiani“. L’autorità antitrust ritiene inoltre che Meta ha “favorito o fosse consapevolmente coinvolta in comportamenti e rappresentazioni false o fuorvianti da parte degli inserzionisti“. Ciò è vietato dalle Australian Consumer Law (ACL) e Australian Securities and Investments Commission Act (ASIC Act).

Le inserzioni pubblicitarie, che invitavano gli utenti ad investire in criptovalute o schemi per guadagnare denaro, utilizzavano come testimonial noti personaggi, tra cui l’uomo d’affari Dick Smith, il presentatore TV David Koch e l’ex Premier del Nuovo Galles del Sud Mike Baird.

Le inserzioni contenevano link a fake news con dichiarazioni attribuite ai suddetti personaggi pubblici che consigliavano l’investimento. I truffatori contattavano gli utenti che avevano effettuato la registrazione ai siti per convincerli ad effettuare un deposito in denaro. Considerato che la maggioranza dei profitti di Meta deriva dalla pubblicità, l’autorità antitrust sospetta che l’azienda californiana non abbia intenzionalmente bloccato le inserzioni truffa.

I personaggi coinvolti nella truffa a loro insaputa hanno avuto un danno di immagine. Ma le conseguenze peggiori sono state per gli utenti. Uno di essi ha perso oltre 650.000 dollari australiani (circa 436.000 euro). Questa è la dichiarazione attribuita ad un portavoce di Meta:

Non vogliamo che gli annunci cerchino di truffare le persone su Facebook in quanto violano le nostre regole e non fanno bene alla nostra comunità. Utilizziamo la tecnologia per rilevare e bloccare gli annunci truffa e lavoriamo per anticipare i tentativi dei truffatori di eludere i nostri sistemi di rilevamento. Finora abbiamo collaborato con l’indagine dell’ACCC su questa questione. Esamineremo la recente denuncia dell’ACCC e ci difenderemo in tribunale.

Fonte: ACCC
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Pubblicato il
18 mar 2022
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