Intel conclude il suo anno finanziario sfoderando una trimestrale ben al di sopra di quanto pronosticato dagli esperti e si riporta ai livelli del 2007, prima della crisi economica globale. Come tante altre aziende, esattamente un anno fa il chipmaker di Santa Clara registrava il peggiore risultato degli ultimi anni. I proventi delle vendite ora invece si attestano a 10,6 miliardi di dollari, il 13 per cento in più di quanto fatto durante il Q3, mentre il guadagno netto è stato di 2,3 miliardi di dollari: 10 volte quanto incassato nel Q4 del 2008.
Ora la musica è cambiata: i mercati finanziari stanno lentamente recuperando e l’indice Dow Jones statunitense deve parte del suo successo al settore IT che, trascinato in questo caso da Intel, proprio in questi giorni ha visto i primi segnali concreti di ripresa.
Oltre a riportare i titoli azionari a valori simili a quelli del 2007 , i dati di quest’ultima trimestrale hanno costituito una forte iniezione di fiducia per gli amministratori di Intel, i quali hanno esternato il loro compiacimento ribaltando le previsioni degli esperti per quanto riguarda il primo quarto del 2010. Secondo l’azienda infatti le vendite da qui a marzo-aprile sfioreranno i 9,7 miliardi di dollari: circa 400 milioni in più di quanto previsto da molti analisti.
L’annuncio, con cui Intel sembra voler scommettere sui chip a 32 nanometri facendo di questi ultimi il suo core business, ha fatto schizzare in borsa il titolo di Intel, che ha chiuso le contrattazioni del 14 gennaio a quota 21,65 dollari: un aumento di 17 centesimi per azione dopo che negli ultimi mesi queste erano già cresciute di 7 centesimi.
Questa impennata, secondo gli esperti, dovrebbe giovare anche alle aree economiche dell’Europa e dell’Asia: “La crescita di Intel indica un cambiamento di mentalità da parte dei consumatori – ha spiegato l’analista finlandese Hannu Rauhala – ciò dovrebbe quindi contribuire ad un’atmosfera generalmente positiva per i listini tecnologici”.
Giorgio Pontico
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Complimenti
Salve, ho letto e gradito la News, ma penso, che purtroppo, saranno poche le "persone" che capiranno...Mi e' sembrato privo di Identificati Motivi per un Lettore Nuovo...ed auspico ad una Revisione dell'Articolo, per andare piu' a fondo, e far capire i "Pericoli".Con Vero Desiderio che anche gli Altri, capiscano!Daniele Palliobene.
Bene come al solito Cala!però lasciami fare un pochino di ironia consolatoria e gratuita !Percorso ad exempla?Apprezzo il tuo stile colto e elegante. ......ma ogni tanto ci potrebbe stare un bel vaffa per certa gente!ullalaGrande!
Come sempre.Peccato che sono relativamente pochi quelli che ascoltano e seguono i consigli e soprattutto il buon senso.Stein FrankenAnalisi interessante
Come da titolo.Ovviamente saranno in pochi a soffermarsi su queste considerazioni e si limiteranno ad accontentarsi della comodità data dallo strumento. Del resto la comodità, nella nostra attuale società, la fa da padrona.EreticoLa gente se ne frega
La gente se ne frega, ma quando uno vorrà comprarsi un ebook reader di un'altra marca perderà il diritto di leggere tutti i libri che ha noleggiato (perché l'acquisto è un'altra cosa) fino ad allora, e l'unica alternativa sarà di comprarsi un altro kindle. Saranno tutti ca**i suoi, gli starà solo bene, come gli sta bene a tutti quelli che hanno comprato musica da servizi online poi defunti e hanno perso tutto per via del DRM.FunzRe: La gente se ne frega
- Scritto da: Funz> Saranno tutti ca**i suoi, gli starà solo bene,> come gli sta bene a tutti quelli che hanno> comprato musica da servizi online poi defunti e> hanno perso tutto per via del> DRM.È questo il punto: bisogna saper scegliere.Io, ad esempio, non ho perso la mia musica: proviene da iTunes Store.Così starò attento da chi inizierò ad acquistare libri. E se nessuno mi ispira fiducia, continuo col libro di carta, che poi taglio, scannerizzo e... ottengo ugualmente il risultato finale, anche se molto meno elegante.Ma vorrei spendere qualche parola sui maggiori rischi, ovvero sulla perdita dei contenuti. Perché alla fine è questo il nocciolo della questione.Prima di tutto non esiste la garanzia assoluta di non perdere un contenuto. Posso portare qualche esempio personale. Ho perso centinaia di fumetti, tra prestati e rovinati (tagliati con le forbici dal fratellino piccolo o slegati dall'umidità del bagno dove spesso si leggono). Ho perso centinaia di riviste perché non avevo posto dove metterle durante un trasloco o perché sono finite nell'acqua durante qualche allagamento di cantina. E naturalmente anche diversi libri sono andati persi.Se ci spostiamo su altri supporti, la musica non cambia: audio cassette stereo 7 di 30 anni tutte smagnetizzate. Chi ha poi preso le stereo 8, le ha buttate, visto che i lettori sono spariti.Tutti contenuti per i quali abbiamo pagato i diritti d'autore.Bene, quindi? Quindi è presto detto: si ricomprano. Che problema c'è?Hai visto, Calamari, che le informazioni e la cultura non sono persi? Si perderebbero se quella copia digitale che abbiamo perso fosse l'unica copia. Ma non è così, ce ne sono quante ne vuoi. Come quando rompi un bicchiere, ne compri un altro. Ovviamente a patto che costi poco, che non sia una cosa preziosa.Ricordo comunque la premessa: questo è il rischio maggiore, la "catastrofe". Se accettiamo tale evenienza, tutto il resto non ci fa un baffo.ruppoloRe: La gente se ne frega
- Scritto da: ruppolo> Tutti contenuti per i quali abbiamo pagato i> diritti> d'autore.> Bene, quindi? Quindi è presto detto: si> ricomprano. Che problema> c'è?> Accidenti. Sony, BMG, Vivendi & Co dovrebbero farti un monumento: sei il poll... Ehm, il consumatore perfetto. Compri, compri e compri. Sei la ragione principale per cui ogni tentativo di far loro cambiare idea tramite il boicottaggio é destinato a fallire. Sei il soldatino delle major.> Hai visto, Calamari, che le informazioni e la> cultura non sono persi? Si perderebbero se quella> copia digitale che abbiamo perso fosse l'unica> copia. Ma non è così, ce ne sono quante ne vuoi.Seee, certo. Infatti è per questo che ci sono libri fuori stampa che non si trovano. É per questo che esistono serie TV di cui non esistono più tracce. Immagino che posso andare su Amazon e comprarmi tutta la prima serie di Doctor Who con William Hartnell. Oops, no. E non posso comprarmi il bootleg di un concerto dei Kansas.Posso comprare quello che qualcuno ha deciso che posso comprare.E il futuro é ancora peggio, con la gestione remota dei diritti: vogliamo far sparire un saggio che da fastidio a qualcuno? Fatto. Non ce l'hai più. Ti ridanno i soldi, ma intanto l'informazione è scomparsa.Almeno con la cara vecchia stampa se facevi abbastanza copie, qualcun altro poteva copiarle a sua volta e diffonderla. Adesso l'industria mediatica potrà diventare padrona assoluta della cultura, dell'informazione, in sostanza del modo in cui pensiamo e agiamo.Ma a te, fiero e valoroso soldato delle major, che marci verso il futuro con l'iPod in mano cantando le lodi di Amazon a squarciagola, questo va bene.With the CabbageRe: La gente se ne frega
- Scritto da: ruppolo> - Scritto da: Funz> > Saranno tutti ca**i suoi, gli starà solo bene,> > come gli sta bene a tutti quelli che hanno> > comprato musica da servizi online poi defunti e> > hanno perso tutto per via del> > DRM.>... > Ma vorrei spendere qualche parola sui maggiori> rischi, ovvero sulla perdita dei contenuti.> Perché alla fine è questo il nocciolo della> questione.> Prima di tutto non esiste la garanzia assoluta di> non perdere un contenuto. Posso portare qualche> esempio personale. Ho perso centinaia di fumetti,> tra prestati e rovinati (tagliati con le forbici> dal fratellino piccolo o slegati dall'umidità del> bagno dove spesso si leggono). Ho perso centinaia> di riviste perché non avevo posto dove metterle> durante un trasloco o perché sono finite> nell'acqua durante qualche allagamento di> cantina. E naturalmente anche diversi libri sono> andati> persi.> Se ci spostiamo su altri supporti, la musica non> cambia: audio cassette stereo 7 di 30 anni tutte> smagnetizzate. Chi ha poi preso le stereo 8, le> ha buttate, visto che i lettori sono> spariti.> Tutti contenuti per i quali abbiamo pagato i> diritti> d'autore.> Bene, quindi? Quindi è presto detto: si> ricomprano. Che problema> c'è?L'esempio che hai fatto non è affatto pertinente.Un conto perdere qualcosa a causa di un contratempo/incidente, un conto perdere qualcosa a causa di questioni commerciali che per te dovrebbero essere completamente ininfluenti.EreticoRe: La gente se ne frega
- Scritto da: Funz> La gente se ne frega, ma quando uno vorrà> comprarsi un ebook reader di un'altra marca> perderà il diritto di leggere tutti i libri che> ha noleggiato (perché l'acquisto è un'altra cosa)> fino ad allora, e l'unica alternativa sarà di> comprarsi un altro kindle.Infatti! Però una domanda: ma Kindle non legge senza problemi i file privi di DRM? Se così fosse, per la migrazione sarebbe sufficiente rimuovere la protezione DRM, che in questo caso rientrerebbe nelle eccezioni all'aggiramento delle protezioni e al reverse-engineering a scopo di interoperabilità secondo la Direttiva 2009/24/EC (articoli 5 e 6).PaoloRe: La gente se ne frega
> rientrerebbe nelle eccezioni all'aggiramento> delle protezioni Scusate, ovviamente volevo scrivere "eccezioni alla proibizione dell'aggiramento delle protezioni".PaoloCondivido pienamente
una Rete libera, poco costosa e in cui tutti possano cercare quello che desiderano, dove l'informazione e la cultura scorrono a fiumi e il più liberamente possibile, e dove leggi e regolamenti esistano solo dove positivamente e provatamente necessari, sempre ridotti al minimo indispensabile. CONDIVIDO PIENAMENTEFreeSono d'accordo ma
Nulla da dire, valutazione impeccabile. Però credo che questa sia la preistoria dell'ebook. Presto i testi ora utilizzabili solo con in formato Kindle si diffonderanno e si potranno scaricare dal Mulo. Peraltro sicuramente la maggior parte di coloro che riceveranno l'ebook in regalo a Natale dopo averne magnificato le doti agli amici lo lasceranno appoggiato sullo scaffale, esattamente come fanno ora con i libri cartaceiMarcus TolemanRe: Sono d'accordo ma
- Scritto da: Marcus Toleman> Nulla da dire, valutazione impeccabile. Però> credo che questa sia la preistoria dell'ebook.> Presto i testi ora utilizzabili solo con in> formato Kindle si diffonderanno e si potranno> scaricare dal Mulo.Questo si chiama furto premeditato. Vogliamo basare il nostro futuro sul furto?> Peraltro sicuramente la maggior parte di coloro> che riceveranno l'ebook in regalo a Natale dopo> averne magnificato le doti agli amici lo> lasceranno appoggiato sullo scaffale, esattamente> come fanno ora con i libri> cartaceiNon credo, perché mai dovrebbero farlo?ruppoloRe: Sono d'accordo ma
> Questo si chiama furto premeditato. Vogliamo> basare il nostro futuro sul> furto?Preferisci basarlo sul pizzo da pagare alle major?angrosRe: Sono d'accordo ma
- Scritto da: angros> > Questo si chiama furto premeditato. Vogliamo> > basare il nostro futuro sul> > furto?> > Preferisci basarlo sul pizzo da pagare alle major?Finché il soldo ce l'ho io, io decido a chi darlo.ruppoloRe: Sono d'accordo ma
- Scritto da: angros> > Questo si chiama furto premeditato. Vogliamo> > basare il nostro futuro sul> > furto?> > Preferisci basarlo sul pizzo da pagare alle major?Che alternativa XXXXXXXXX. Ci sono fior fiori di libri che puoi scaricare liberamente da Internet senza rubare. Praticamente quasi tutto lo scibile umano: mai sentito parlare del progetto Gutemberg?E ti faccio presente che "major" nel campo dell'editoria non ha semplicemente senso.Certa gente dovrebbe documentarsi prima di dare aria ai byte.Cordiali salutimarkoerRe: Sono d'accordo ma
> Questo si chiama furto premeditato. Vogliamo> basare il nostro futuro sul> furto?Dai su, non fate i moralisti falliti, windowssi e' diffuso anche grazie alla pirateria, molteconsolle anche, quando c'erano le cassettela musica girava duplicata e cmq la tassa c'era gia'.Pur di farsi pubblicita' spesso le cose te le "regalano".Spesso la pirateria e' incoraggiata dallo stesso soggetto "piratato".> Non credo, perché mai dovrebbero farlo?Non ti sei accorto di quanta gente compra cosi',solo per comprare e avere il gioco nuovo perpoi mollarlo li' dopo qualche giorno?sxsRe: Sono d'accordo ma
- Scritto da: ruppolo> - Scritto da: Marcus Toleman> > Peraltro sicuramente la maggior parte di coloro> > che riceveranno l'ebook in regalo a Natale dopo> > averne magnificato le doti agli amici lo> > lasceranno appoggiato sullo scaffale,> esattamente> > come fanno ora con i libri> > cartacei> > Non credo, perché mai dovrebbero farlo?Perchè è un libro. Per quanto te lo vendano come una rivoluzione. La fatica e il paicere di leggere sono gli stessi..nomequalche commento
Marco,ho letto con interesse il tuo dibattito.Sono più che convinto di quanto da te descritto con passione sulla libertà di informazione e certamente la Internet ci ha permesso di scambiarci ogni tipo di commento.Questo portale ne è un esempio.A mio avviso però la internet è già libertà di informazione.Kindle e Facebook sono una scelta.Io non sono iscritto e non sento pressioni per farlo. Non mi sento prigioniero di Facebook, di Twitter o di qualsiasi social network.Quando un domani sarà a pagamento in molti ne usciranno, altri pagheranno io e te probabilmente ce ne saremo scordati.Kindle o simili? Io non capisco. La lettura e la cultura sono un materiale di consumo come lo è la musica, il cinema, insomma le arti in genere. Ma comunque lo sono come la qualità di una importante calzatura made in italy oppure un ottimo prosciutto crudo di parma.Io pago per il teatro e mi sembra giusto. Se domani scriverò un libro, non sarà unicamente per condividere le mie idee. Lo farò perchè sento in me un talento, e quel talento spero venga riconosciuto.E quindi pagato.Anche in questo caso la libertà di espressione non viene limitata.Hai pagine e pagine di blog, milioni di portali nei quali inserire un commento e far circolare un'idea.Amazon vende un prodotto. Libro o lettore che sia. Qualcosa che l'azienda stesso ha pagato all'editore ed al produtture del sistema, il giro è chiuso. E' il quanto costa che può essere metro di dibattito.Ad oggi nessuno ci ha ancora obbligato a presentare la registrazione di Facebook per fare un esame clinico oppure un kindle per presentare il nostro curriculum al noastro prossimo colloquio.Ad oggi la libertà di fare circolare l'informazione non si è bloccata.Faccio delle fotografie decenti, a volte ho un colpo di fortuna e creo una fotografia bellissima!Potrei condividerla. Come fanno certi.Oppure, come fanno molti, (che normalmente hanno la supereflex da mille euro da meno di 2 mesi)scatto, pubblico ma ci metto la firma elettronica, così nessuno potrà usarla.Questo è proteggere il talento.Tu domani potresti essere interessato alla mia foto, ma io se la vuoi te la vendo!Gira tutto qui.Tutto è money.ma tuttora tu ed io abbiamo avuto la fortuna di dibattere, leggere, navigare , incontrarci su Punto Informatico e dare la nostra opinione. stupida od intelligente che sia, senza giudizi e senza interessi.Questa è ancora libertà di azione.Buon weekendLucaLuca BovolentaRe: qualche commento
Mi è capitato di fare e creare prima per mia volontà che bisogno economico, ho sentito l'istinto di scrivere e trasformare le mie idee in righe di codice, credo che esista un bene comune e che non posso stare bene in un luogo dove la gente sta male.Credo siano da stimare le persone che oltre il proprio limitato giardino aiutino(o vengano aiutate)in maniera disinteressata, credo siano individui a cui il denaro può rappresentare un mezzo ma mai il fine.Dispiace sentire parlare di denaro relazionato alla cultura in ogni modo, che sia un libro, che sia una foto, che sia ciò che più si creda...Il denaro non misura/compra/vende ciò che ci rende uomini.xxxRe: qualche commento
- Scritto da: Luca Bovolenta[...]> A mio avviso però la internet è già libertà di> informazione.> Kindle e Facebook sono una scelta.luca, disporre di un'autostrada, pure se con tanti incroci, non significa di per sé essere liberi di andare dove si vuole (ad esmepio, si incontrano barriere di confine o posti di blocco dove vieni identificato e perquisito o caselli dove si deve pagare per poter passare) e come si vuole (ad esempio, su certi tratti è vietato circolare in bicicletta, su altri è vietato andare a piedi)... poter scegliere se passare o no per una strada (kindle o facebook) quando altre strade sono vietate o limitate o controllate o accessibili sono a taluni ma non a tutti, non significa proprio per nulla essere liberi> Io non sono iscritto e non sento pressioni per> farlo. Non mi sento prigioniero di Facebook, di> Twitter o di qualsiasi social> network.certo Luca, sei fra i tanti che non si preoccupano... e forse lo erano anche alcuni di quelli che, nel mondo, sono stati imprigionati per essersi affidati a certi servizi "sociali" di certe multinazionali (ad esempio, yahoo in cina...)> Quando un domani sarà a pagamento leggi il futuro? da dove deriva questa certezza?> in molti ne> usciranno, altri pagheranno io e te probabilmente> ce ne saremo> scordati.mi pare che la fai troppo semplice...ma d'altra parte è normale: sei tra chi non si preoccupa...> Kindle o simili? Io non capisco. La lettura e la> cultura sono un materiale di consumo come lo è la> musica, il cinema, insomma le arti in genere. la lettura, la cultura, le arti, il sapere, la conoscenza è così via sono BENI PUBBLICI COMUNI che l'umanità ha faticosamente conquistato in centinaia di milioni di anninel tempo odierno del "digitale" questi beni sono immateriali e, per questa ragione, non più scarsi o limitati come potevano (in parte) esserlo prima, ma piuttosto indefinitamente riproducibili e quindi disponibili a tutti... a valore ZEROqualcuno, già da qualche centinaio di anni, cerca di appropriarsi di questi beni... questo qualcuno (che oggi chiamiamo neo-capitalismo-globale-finanziario) cerca di appropriari di questi beni comuni creandone una scarsità indotta artificiosamente (con dispositivi tecnici -DRM- e legali -copyright-) a cui si fanno seguire una altrettanto artificiosa valorizzazione con la conseguente trasformazione in merci (o "materiali di consumo", per usare le tue parole) e quindi l'introduzione della (sedicente) "proprietà intellettuale" (che altro non è che un furto di beni comuni pubblici a vantaggio di pochi e a danno della comunità) che è il punto di partenza di profitti vergognosi e rendite del tutto ingiustificate...continuo quindi a non stupirmi, Luca, se chi come te afferma che "La lettura e la cultura sono un materiale di consumo come [...]le arti in genere" stia tra quelli che non si preoccupano > Ma> comunque lo sono come la qualità di una> importante calzatura made in italy oppure un> ottimo prosciutto crudo di> parma.eh no... scarpe e prosciutto sono beni materiali mentre cultura, arti, conoscenza ecc. sono invece essenzialmente beni immateriali> Io pago per il teatro e mi sembra giusto. paghi per la messa in scena, per il sudore giornaliero degli attori, per le pulizie del la sala?... o paghi forse per il testo di shakespeare recitato in scena? o per gli studi, la critica, la formazione personale delle migliaia di persone che lo hanno letto nel tempo e hanno "restituito" agli altri (me e te compresi!) un qualcosa nato da quel testo durante la loro vita?> Se> domani scriverò un libro, non sarà unicamente per> condividere le mie idee. Lo farò perchè sento in> me un talento, e quel talento spero venga> riconosciuto.> E quindi pagato.luca, l'implicazione che fai è del tutto arbitraria, generica e infondatasi prova riconoscenza per chi ti offre qualcosa, per chi ti dona qualcosa, per chi fa qualcosa per te in modo spontaneo...ciò per cui si paga è altro... per esempio, è il compenso che paga un "utilillaztore finale" a fronte di una "prestazione"... io non la chiamerei riconoscenza...> Anche in questo caso la libertà di espressione> non viene> limitata.?> Hai pagine e pagine di blog, milioni di portali> nei quali inserire un commento e far circolare> un'idea.certo... solo che occorre stare ben attenti sia a quali sono le idee che si fanno circolare che su quali blog e portali le si va a scrivere (anche qui da noi, in iatalia,... prova a direle certe cose, soprattutto su certi social network...)insomma, come benissimo dice marco calamari, bigogna avere consapevolezza delle cose e preoccuparsi! eccome! > Amazon vende un prodotto. Libro o lettore che> sia. torniamo al punto di prima... lo dicono loro (e tu) che la cultura (pessimo termine generico che uso per brevità) è un prodotto...io (e non solo io, per fortuna) dico che è un bene pubblico comune, non un prodotto...> Qualcosa che l'azienda stesso ha pagato> all'editore ed al produtture del sistema, il giro> è chiuso. per niente, luca...se così fosse, allora io dovrei poter "acquistare" un'opera (in realtà mi "vendono" una limitatissima porzione dei diritti) da amazon, leggermela sul loro kindle e poi fartene tranquillamante una copia... peccato solo che, secondo amazon, questo farebbe di me un "ladro", un "delinquante" (quando invece, per quanto detto prima, è semmai l'esatto contrario)le cose non tornano... per cui: ci si dovrebbe preoccupare> E' il quanto costa che può essere metro> di> dibattito.> > Ad oggi nessuno ci ha ancora obbligato a> presentare la registrazione di Facebook per fare> un esame clinico ma in compenso qualcuno è obblicato a farsi la "patente" (sic!) europea del pc su piattaforma Microsoft per poter partecipare ad un concorso pubblico> oppure un kindle per presentare> il nostro curriculum al noastro prossimo> colloquio.il kindle forse non ancora, ma di sicuro qualcuno ci ha già chiesto di sperirlo (il curriculum) in formato "word"... non ci vedo tanta differenza...ma va bene, Luca... continua pure a non preoccupartene...(continua nel post successivo)CCCRe: qualche commento
(continua...)- Scritto da: Luca Bovolenta[...]> Ad oggi la libertà di fare circolare> l'informazione non si è> bloccata.dici?non ci sono filtri? non ci sono tracciamento, profilazione, data-mining, controllo?ah bene...> Faccio delle fotografie decenti, a volte ho un> colpo di fortuna e creo una fotografia> bellissima!> Potrei condividerla. Come fanno certi.faresti bene> Oppure, come fanno molti, (che normalmente hanno> la supereflex da mille euro da meno di 2> mesi)scatto, pubblico ma ci metto la firma> elettronica, così nessuno potrà> usarla.> Questo è proteggere il talento.se la metti così allora chi ha i diritti su ciò che hai fotografato (ad esempio, le persone ritratte, gli enti locali che amministrano i luoghi fotografati ecc.) avrebbe "ragione" a farti pagare per quella foto...francamente Luca, scusami, ma quasto non è proteggere un bel nulla... è stupidità bella e buona...> Tu domani potresti essere interessato alla mia> foto, ma io se la vuoi te la> vendo!> Gira tutto qui.> Tutto è money.e siamo ancora al discorso di prima... NON E' TUTTO MONEYquasto è ciò che ci vogliono far pensare (magari imponendolo a chi non vuole farlo) coloro i quali ricavano profitti e rendite da uan tale "visione" economica...non gira tutto qui... non è tutto e solo soldi... accettare un punto di vista come il tuo è masochismo puro... significa mettercisi da soli a 90° senza neanche che ce lo vengano a chiedere...a me però (e credo/spero a tanti altri) di stare a 90° non fa tanto piacere... e me ne preoccupo...tu proprio no?> ma tuttora tu ed io abbiamo avuto la fortuna di> dibattere, leggere, navigare , incontrarci su> Punto Informatico ah beh... ma allora siamoproprio liberi! possiamo addirittura incontrarci su PI!!!> e dare la nostra opinione.> stupida od intelligente che sia, senza giudizi e> senza> interessi.scusa Luca... ma, detto da te che non vedi altro che soldi, questa cosa del "senza interessi" suona proprio male! mi pare un pò una contraddizione... che quanto meno riduce la credibilità delle tue affermazioni...che dici? mi devo preoccupare anche di questo? o dovrei fare come fai tu, che non ti preoccupi di nulla?> Questa è ancora libertà di azione.bontà tuasaluti cariCCCQuindi facebook provoca il cancro?
Mi pare veramente fuori luogo paragonare Facebook a fumare, visto che una ha fatto una marea di morti, l'altra no.Spesso sono più integralisti i contrari a facebook rispetto ai favorevoli. Ovviamente i contrari sfoggiano tutta la loro superiorità stile linari sfigatiharveyRe: Quindi facebook provoca il cancro?
- Scritto da: harvey> [cut] < Ovviamente i> contrari sfoggiano tutta la loro superiorità> stile linari> sfigatiNo adesso mi devi spiegare cosa c'entra l'essere linaro, winnaro o maccaro in sto ragionamento ????JCIgaRyuRe: Quindi facebook provoca il cancro?
- Scritto da: IgaRyu> No adesso mi devi spiegare cosa c'entra l'essere> linaro, winnaro o maccaro in sto ragionamento> ????Ce l'hai presente il linaro sfigato?E' quello che crede che i linari siano superiori, gli altri solo dei XXXXXXXX. Cosi' ragiona l'antifacebookkianoharveyRe: Quindi facebook provoca il cancro?
Io non sono linaro e comunque considero chi usa Facebook fondamentalmente un fesso.Anonimo codardoRe: Quindi facebook provoca il cancro?
> Mi pare veramente fuori luogo paragonare Facebook> a fumare, visto che una ha fatto una marea di> morti, l'altra no.Ma non è quello il paragone!Il paragone è sulla mancanza di percezione del pericolo.La maggior parte dei facebookari non ha la percezione di quali possano essere le conseguenze che tutti i loro testi, tutte le loro immagini, insomma, tutto quello che caricano, diventino di proprietà di una azienda privata che li potrà conservare e riutilizzare per sempre.abcRe: Quindi facebook provoca il cancro?
- Scritto da: abc> Il paragone è sulla mancanza di percezione del> pericolo.Onestamente mi sa che la gente che non ha percezione del pericolo sono altri. Se attraversi distrattamente la strada puoi morire, se metti una foto si facebook al massimo la tua privacy può venire lesa. StiXXXXX, che rischio devastante :D> La maggior parte dei facebookari non ha la> percezione di quali possano essere le conseguenze> che tutti i loro testi, tutte le loro immagini,> insomma, tutto quello che caricano, diventino di> proprietà di una azienda privata che li> potrà conservare e riutilizzare per> sempre.Insomma, ti possono rubare l'anima? Oppure potrebbero trarre profitti enormi grazie alla mia frase "ciao a tutti"!Secondo me il pericolo devastante della privacy e' troppo di moda. Soprattutto paragonato a tutti gli altri pericoli, e' troppo al centro dell'attenzione per i danni "POSSIBILI", tralasciando di parlare dei danni "REALI" che accadono.harveyRe: Quindi facebook provoca il cancro?
- Scritto da: harvey> Onestamente mi sa che la gente che non ha> percezione del pericolo sono altri. Se attraversi> distrattamente la strada puoi morire,quindi qualunque cosa non comporti il rischio di mortenon è pericolosa e non dobbiamo occuparcene??> se metti> una foto si facebook al massimo la tua privacy> può venire lesa. StiXXXXX, che rischio devastante> :Dmolte delle nostre caratteristiche, abitudini e preferenzepossono essere usate contro di noi, al cambiare dellecircostanze... Per caso il tuo appartamento ha le pareti di vetro?> Oppure potrebbero trarre profitti enormi grazie> alla mia frase "ciao a> tutti"!quindi se non possono danneggiare te, sono innocui per chiunque?la discussione è sopra un modello di business cheprospera *anche* sull'ignoranza degli utenti che regalano i propridati, a volte senza saperlo.Polly JeanRe: Quindi facebook provoca il cancro?
- Scritto da: harvey> - Scritto da: abc> > Il paragone è sulla mancanza di percezione del> > pericolo.> > Onestamente mi sa che la gente che non ha> percezione del pericolo sono altri. Se attraversi> distrattamente la strada puoi morire, se metti> una foto si facebook al massimo la tua privacy> può venire lesa. StiXXXXX, che rischio devastante> :D> > > > La maggior parte dei facebookari non ha la> > percezione di quali possano essere le> conseguenze> > che tutti i loro testi, tutte le loro immagini,> > insomma, tutto quello che caricano, diventino di> > proprietà di una azienda privata che li> > potrà conservare e riutilizzare per> > sempre.> > Insomma, ti possono rubare l'anima? > > Oppure potrebbero trarre profitti enormi grazie> alla mia frase "ciao a> tutti"!> > Secondo me il pericolo devastante della privacy> e' troppo di moda. Soprattutto paragonato a tutti> gli altri pericoli, e' troppo al centro> dell'attenzione per i danni "POSSIBILI",> tralasciando di parlare dei danni "REALI" che> accadono.Non so... siccome ormai i posti di lavoro persi per una semplice frasetta in Facebook sono tanti... mi pare sia sucXXXXX anche ad una giornalista in Italia, per una banalissima frase... e casi simili (tipo la compagnia di assicurazione che ha rifiutato di pagare una polizza per cure mediche perché nel periodo di cura la cliente ha postato nella sua bacheca una foto in cui era sorridente - si trattava di una cura per depressione)... non sottovaluterei il problema.Un responsabile delle assunzioni di una ditta potrebbe essere tentato di andare a vedere il profilo in Facebook di chi deve assumere, e in base a quello che trova decidere se assumere o rifiutare. Magari oggi un 18enne posta qualcosa che sembra una sciocchezza, e a 25 anni si vede rifiutato per quello che aveva postato in FB 7 anni prima.Non parliamo poi di quelli che incoscientemente pubblicano tutti i loro malanni con i dettagli... o le loro crisi depressive... le compagnie di assicurazione potrebbero rifiutarsi di stipulare delle polizze sulla vita o su altro con una scusa, mentre in realtà è perché il profilo in Facebook non li convince.PaoloRe: Quindi facebook provoca il cancro?
> Insomma, ti possono rubare l'anima? Oh, beata ingenuità.Ma lo sai che la prima cosa che fa un potenziale futuro datore di lavoro è raccogliere informazioni su di te tramite Internet?A meno che tu non vada a raccogliere patate...abcRe: Quindi facebook provoca il cancro?
L' argomento è spiegato bene qui:http://aclab.indivia.net/angrosRe: Quindi facebook provoca il cancro?
- Scritto da: harvey> - Scritto da: abc> > Il paragone è sulla mancanza di percezione del> > pericolo.> > Onestamente mi sa che la gente che non ha> percezione del pericolo sono altri. Se attraversi> distrattamente la strada puoi morire, se metti> una foto si facebook al massimo la tua privacy> può venire lesa. StiXXXXX, che rischio devastante> :D> > > > La maggior parte dei facebookari non ha la> > percezione di quali possano essere le> conseguenze> > che tutti i loro testi, tutte le loro immagini,> > insomma, tutto quello che caricano, diventino di> > proprietà di una azienda privata che li> > potrà conservare e riutilizzare per> > sempre.> > Insomma, ti possono rubare l'anima? > > Oppure potrebbero trarre profitti enormi grazie> alla mia frase "ciao a> tutti"!> > Secondo me il pericolo devastante della privacy> e' troppo di moda. Soprattutto paragonato a tutti> gli altri pericoli, e' troppo al centro> dell'attenzione per i danni "POSSIBILI",> tralasciando di parlare dei danni "REALI" che> accadono.in iran, in cina ecc... c'è gente che viene torturata e/o uccisa a seguito della violazione della loro privacy, quella che tu chiami "moda", spesso perpetuata con la "partecipazione" spesso attiva di chi offre i "servizi" che tu difendi...ti sembra abbastanza come "danno reale"???a leggerti non so dire (citazione che sicuramente non capirai/coglierai) se provo più "schifo, rabbia o malinconia"CCCGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 15 gen 2010Ti potrebbe interessare