Intercettazioni, Big Browser va avanti

Intercettazioni, Big Browser va avanti

Si parla di qualche emendamento ma ai giornalisti di USAToday l'esecutivo britannico ribadisce la propria intenzione di creare l'infrastruttura di spionaggio sulle e-comunicazioni dei propri concittadini
Si parla di qualche emendamento ma ai giornalisti di USAToday l'esecutivo britannico ribadisce la propria intenzione di creare l'infrastruttura di spionaggio sulle e-comunicazioni dei propri concittadini


Londra – Tre giorni fa i primi titoli: “Londra rinuncia al Grande Fratello”. Titoli che avevano indotto a ritenere che il Governo di Tony Blair volesse finalmente rivedere il più spaventoso progetto echelonante dell’Europa occidentale. Ma, come ha evidenziato ieri USAToday, le cose non stanno così.

Il dato reale è che le critiche mosse in tutto il mondo al progettone di sistematico spionaggio delle comunicazioni elettroniche porteranno, se va bene, a qualche piccolo emendamento e aggiustamento. Ma, hanno detto ieri i responsabili del progetto, il piano rimane e andrà avanti. E le preoccupazioni dei più attenti ricominciano a montare.

Il progetto “Big Browser” si articola su tre punti fondamentali: il primo consentirà al governo di richiedere a chiunque il testo di un dato messaggio elettronico e la chiave per superare l’eventuale crittazione dello stesso (chi si rifiuta di fornire l’uno o l’altro rischia fino a due anni di carcere); il secondo è pensato per consentire al cittadino di denunciare più facilmente intercettazioni illegali (a questo punto quasi improbabili, secondo molti); il terzo aggiornerà una legge sulle intercettazioni che risale a 15 anni fa e che non terrebbe conto della “velocità” delle comunicazioni elettroniche.

Uno dei problemi emblematici dello spirito della legge è dato dalla collaborazione dei provider. Secondo il progetto originario, quando le autorità richiederanno un certo messaggio ad un dipendente del provider, questi sarà tenuto a non parlarne con nessuno, né con i colleghi né con il suo capo. E questo perché, spiegano gli uomini della Difesa di Londra, spesso devono essere condotte operazioni “altamente classificate”.

La legge, chiamata “Regulation of Investigatory Powers” (RIP), viene difesa a spada tratta dal ministro dell’Interno Jack Straw, secondo cui “non starò a controllare tutte le email e tutte le transazioni elettroniche. Questo non è 1984, ma è il 2000 e abbiamo bisogno di aggiornare i poteri delle forze dell’Ordine nell’era digitale”.

La proposta Big Browser incontra una feroce opposizione sia in Gran Bretagna che nel resto d’Europa e in America. Moltissimi, a cominciare da EPIC sono preoccupati per l’arrivo di una legge che consentirà intercettazioni facili senza offrire reali garanzie agli utenti.

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Pubblicato il
29 giu 2000
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