Internet e democrazia elettronica

Internet e democrazia elettronica

di Voltaire 2001. Se il popolo di Internet facesse sentire la sua voce ogni qual volta che il Potere cerca di stringerci il cappio intorno al collo, quante cose potrebbero cambiare!
di Voltaire 2001. Se il popolo di Internet facesse sentire la sua voce ogni qual volta che il Potere cerca di stringerci il cappio intorno al collo, quante cose potrebbero cambiare!


Roma – Il filosofo Voltaire, padre dell’Illuminismo, sosteneva che l’uomo nasce buono e la società lo rende cattivo. Un ragionamento che si può anche non condividere. Ma su una cosa Voltaire ha perfettamente ragione: l’origine del male.

Infatti se l’uomo nasce buono e poi diventa cattivo, il male da dove viene? E visto che Voltaire, da buon illuminista, è praticamente ateo e quindi non può sostenere, come fanno i credenti, che il male viene dal demonio e il bene da Dio, allora cosa sostiene? Che i politici (e più in generale coloro che detengono il potere) sono i malvagi che hanno corrotto l’umanità.

Come dargli torto? Dopo aver assistito a più di un duello televisivo fra centro destra e centro sinistra, dopo aver letto le due interviste, pubblicate entrambe mercoledì 11 aprile, a Chiti e a Martino a proposito della nuova legge sull’editoria, come si fa a non dire che Voltaire aveva perfettamente ragione?

Vannino Chiti, autorevole esponente del centro sinistra nonché membro dell’attuale governo, dà un’interpretazione di quella legge talmente assurda che si potrebbe persino pensare che non l’abbia neppure letta. Antonio Martino, autorevole esponente del centro destra, dice che è sbagliata e bisogna cambiarla. Ma lui potrà fare ben poco perché (poverino!) nel suo partito non viene tenuto in grande considerazione.

Si è mai sentito qualcosa di più assurdo? Io purtroppo sì, l’ho già sentito parecchie volte, visto che da oltre 20 anni seguo le vicende politiche nazionali e internazionali. Ma per la maggior parte dei giovani che frequentano Internet sono certo che questo spettacolo sia del tutto nuovo.

Se qualcuno di quelli che mi leggono ha ancora la forza e la voglia di arrabbiarsi (io non ne sono più capace) firmi la petizione indetta da Punto Informatico, così come l’ho firmata io e altre 25.000 persone. Se riuscissimo a raggiungere le 500.000 firme, lo stesso numero che è necessario per indire un referendum, si aprirebbero le porte di un cambiamento clamoroso.

Un cambiamento epocale, paragonabile a quello avvenuto due secoli fa, quando il potere passò dalle mani dell’aristocrazia a quelle della borghesia. Ciò fu possibile grazie all’invenzione della stampa, che diffuse la cultura anche fra quelle classi sociali che fino ad allora ne erano state escluse. La prossima rivoluzione avverrà (più o meno nello stesso modo) grazie a Internet.

Se il popolo di Internet facesse sentire la sua voce ogni qual volta che il Potere (inteso nel senso più ampio del termine, ossia: multinazionali, poteri politici “democratici”, poteri occulti e mafie) cerca di stringerci il cappio intorno al collo, quante cose potrebbero cambiare!

All’inizio useremmo questo strumento per difenderci dagli attacchi del Potere, ma col tempo si potrebbe aspirare ad un obiettivo assai più ambizioso: costruire una società nuova. Da sempre l’uomo vive in una società in cui pochi comandano e molti ubbidiscono. Ancora adesso le cose stanno così, nonostante molti dicano che siamo in democrazia.

La società che sogno è una società in cui le regole (uguali per tutti e meno restrittive possibile) non siano fatte in Parlamento, da politici corrotti che pensano solo al proprio interesse, ma da tutto il popolo. Una società in cui il potere legislativo appartiene al popolo. Pensate che questo principio lo abbia inventato io? Invece è scritto sulla Costituzione italiana. “La sovranità appartiene al popolo”. Che però poi aggiunge: “che la esercita attraverso i propri rappresentanti”, ossia i politici. Ed è questo che ci frega!

La società che sogno è una società in cui non siano i politici a fare le leggi, ma il popolo stesso, attraverso una libera e aperta discussione su ciascun problema da risolvere, a cui seguirà una votazione che deciderà la strada da seguire. L’obiettivo è ambizioso, ma alla nostra portata, grazie a Internet. Aboliamo i politici e i loro privilegi, le loro inutili chiacchiere, riprendiamoci il potere che ci spetta di diritto e costruiamo una società nuova.

Qual è il primo passo da fare? Semplice: firmate la petizione di Punto Informatico, se non l’avete ancora fatto. E poi mandate una e-mail a tutti quelli che conoscete. Spiegategli il problema, che ci vogliono censurare, che è a rischio la libertà di tutti. E dite loro di firmare la petizione. Vi stupirete del fatto che molti (per non dire moltissimi) non sanno ancora niente di ciò che sta avvenendo.
Svegliateli. E’ arrivato il momento di agire.

Voltaire 2001

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Pubblicato il 13 apr 2001
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