È un bug quantomeno curioso quello che sta vedendo gli iPhone di molti utenti di lingua inglese trasformare la parola “razzista” (“racist”) in “Trump” durante la trascrizione con il sistema di dettatura preinstallato, all’interno dell’applicazione Messaggi. Apple è intervenuta sulla questione per fare chiarezza, confermando di essersi subito messa al lavoro per risolvere il problema. Non è chiaro se lo farà con il rilascio di un aggiornamento lato server o se si renderà necessaria la distribuzione di un update per iOS.
“Razzista” diventa momentaneamente “Trump” sugli iPhone
Un portavoce della mela morsicata ha attribuito la responsabilità di quanto accaduto alla sovrapposizione fonetica tra i due termini. Sarebbero dunque da escludere ipotesi riconducibili a una qualche sorta di manomissione della tecnologia.
Non è dato a sapere se l’anomalia si verificava anche in passato. A volte, anziché mostrare “Trump”, compaiono “Rhett”, “rouch” o altre parole che iniziano con la lettera “r”. L’immagine allegata qui sotto è tratta da MacRumors. Come si può facilmente immaginare, video dimostrativi hanno fatto ben presto la loro comparsa sui social network.
E se si trattasse di uno scherzo?
Quella fornita dalla società è una spiegazione che, però, non convince tutti. John Burkey, un ex membro del team al lavoro sull’assistente virtuale Siri, ha riferito al New York Times di ritenere più probabile che si tratti dell’esito di uno scherzo ben congegnato, la conseguenza di un’istruzione inserita (nascosta) nel codice del sistema, forse da un dipendente o da un collaboratore che non vede di buon occhio il neopresidente USA.
Ricordiamo che Apple ha appena annunciato un investimento da 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, distribuito sui prossimi quattro anni. L’azienda ha inoltre rinunciato alla costruzione di due fabbriche in Messico, una decisione sulla quale pesano i dazi introdotti dal tycoon subito dopo il suo ritorno alla Casa Bianca.