In Italia sono 44,5 milioni gli utenti unici che hanno navigato in rete nel mese di giugno 2021. A giungere a questa stima è l’Osservatorio sulle Comunicazioni dell’AGCOM, dal quale emerge una media di 57 ore di navigazione mensile per persona. In media, insomma, ogni italiano online naviga per circa 2 ore al giorno. Ma la cosa più importante sta nel fatto che questo tempo venga speso principalmente sulle piattaforme social: basta questa considerazione per capire ove vengano indirizzate buona parte del mercato della pubblicità, a discapito di altri riferimenti che vedono quindi sempre più scarne le fonti di sostentamento basate su questo tipo di remunerazione.
Il tempo, il traffico, la rete
Numeri fondamentali, insomma, per capire il mercato. Si guardi ad esempio, al calo continuativo e ormai cronico del mondo dell’editoria cartacea:
Si conferma la tendenza in calo già registrata nei precedenti Osservatori: nel mese di giugno 2021, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali complessive) è pari a circa 49,5 milioni di copie, in flessione del 2% su base annua. Con riferimento all’intero periodo considerato (giugno 2017 – giugno 2021), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori passano da 48 a 29 milioni di unità con una contrazione del 40%. Contestualmente, le copie digitali risultano in netto calo, se si considera l’intero periodo (-5 punti percentuali) ma in aumento se si considerano i valori di giugno 2020 (+6 punti percentuali).
Non solo scendono le copie vendute in edicola, ma scende anche l’attenzione raccolta online. Ne consegue una grave difficoltà tanto nella raccolta pubblicitaria, quanto nel riuscire a convertire nuovi utenti in rinnovate formule di abbonamento per l’accesso digitale ai contenuti.
Lo streaming e i video, nel frattempo, stanno conquistando il traffico dati mobile: il consumo medio mensile è passato a 11,7 GB/mese, in crescita del 27,9% su base annua (spalmato sul 73% delle linee “human” esistenti). Sono 105 milioni le SIM esistenti.
Tim risulta prima (28,8%), seguita da Vodafone (28,7%) e Wind Tre (25,0%) mentre il nuovo entrante Iliad si attesta al 7,4%. Considerando il solo segmento delle SIM “human”, ovvero escludendo le M2M, Iliad ha superato il 10% con una crescita di 2,0 punti percentuali su base annua, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 1,8 punti percentuali, rimane il principale operatore con il 27,0% seguito da Tim con il 26,0% e Vodafone con il 23,5%.
In termini di linea fissa è TIM il maggiore operatore con il 42,3% del totale, seguito da Vodafone (16,5%) e Fastweb (15,1%).