Redmond (USA) – Il prossimo service pack per Windows XP , atteso per la fine dell’estate, conterrà una vecchia conoscenza: la versione sviluppata da Microsoft della Java Virtual Machine (JVM), un componente che lo scorso anno il big di Redmond decise di escludere da Windows XP , offrendone il download solo su richiesta. Con questa mossa, tesa a reintegrare la tecnologia Java nelle future versioni di Windows, Microsoft spera di appianare una recente disputa legale con Sun .
Come si ricorderà, infatti, lo scorso marzo Sun presentò una denuncia che toccava molti aspetti del business di Microsoft, fra cui anche l’annosa questione legata alla tecnologia Java. Sun, in particolare, accusava la rivale di cercare di monopolizzare Internet abbandonando il supporto a Java nelle nuove versioni di Windows, un sistema operativo utilizzato sul 90% dei personal computer in tutto il mondo.
La disputa fra Microsoft e Sun ha però radici ancora più lontane e, come sua tappa cruciale, il gennaio del 2001, data in cui il big di Redmond dovette pagare alla sua vecchia avversaria 20 milioni di dollari, una cifra che permise di accomodare una vecchia causa che la vedeva accusata di violazione delle licenze di Java.
Il diverbio sembra oggi tutt’altro che finito. Sun sostiene infatti che la JVM di Microsoft, vecchia di 5 anni, sia ormai un reperto preistorico, e che la sua reintroduzione in Windows XP non abbia altro fine se non quello di manipolare il processo antitrust in corso.
“Se (Microsoft) fosse davvero interessata nel servire gli interessi dei consumatori e degli sviluppatori di software, Microsoft dovrebbe distribuire una versione corrente e compatibile di Java invece che una vecchia e incompatibile”, ha commentato Sun in un documento. “Il momento in cui Microsoft ha fatto l’annuncio, ovvero un giorno prima che gli Stati chiudessero la discussione sui rimedi da adottare (per il processo antitrust), evidenzia come la decisione di Microsoft sia studiata per servire i propri interessi nel processo piuttosto che gli interessi dei consumatori e degli sviluppatori di software”.
Microsoft ha per altro specificato che il ritorno di Java in Windows è un provvedimento solo temporaneo. A partire dal primo gennaio del 2004, in concomitanza con la scadenza della concessione in licenza della tecnologia Java, Microsoft volterà infatti definitivamente le spalle al linguaggio di Sun: questo vorrà dire che gli utenti di Windows, se vorranno correttamente visualizzare le pagine Web contenenti applet Java, dovranno scaricare manualmente il plug-in fornito da Sun .
Una decisone che Jim Cullinan, lead product manager per Windows, ha motivato adducendo “ragioni di sicurezza”. La sentenza ha infatti stabilito che, a partire dal 2004, Microsoft perda il diritto di apportare modifiche alla JVM.
“Non metteremo in pericolo Windows e i nostri clienti – ha affermato Cullinan – per il fatto di non poter correggere i problemi che venissero eventualmente identificati”.
Proprio pochi mesi fa emerse un bug che affliggeva sia la JVM di Microsoft che quella di Sun. All’epoca le due rivali rilasciarono due differenti patch.
La versione più aggiornata della JVM di Sun può essere scaricata qui .