JWST: tre strati della schermatura in posizione (update)

JWST: tre strati della schermatura in posizione (update)

La NASA ha completato con successo il tensionamento di tre dei cinque strati della schermatura solare del James Webb Space Telescope.
JWST: tre strati della schermatura in posizione (update)
La NASA ha completato con successo il tensionamento di tre dei cinque strati della schermatura solare del James Webb Space Telescope.

Dopo un giorno di pausa, la NASA ha ripristinato la procedura che consentirà di mettere in tensione la schermatura solare del James Webb Space Telescope. Ieri pomeriggio sono stati posizionati correttamente i primi tre strati, a partire da quello più esterno e più grande. Il tensionamento degli altri due è previsto per oggi.

JWST: tre strati su cinque in tensione

La schermatura del telescopio serve per proteggere le strumentazioni ad infrarosso dalla radiazione solare. I cinque strati sono stati realizzati in Kapton e rivestiti in alluminio. Ai due più esterni, ovvero quelli che raggiungono temperature più elevate, è stato anche applicato un rivestimento in silicio drogato per riflettere il calore del Sole nello spazio. Lo strato 1 (più esterno) ha uno spessore di 0,05 millimetri, mentre gli altri quattro hanno uno spessore di 0,025 millimetri.

L’operazione di tensionamento è piuttosto delicata, in quanto devono essere azionati 107 attuatori (motori) e avvolti 90 cavi intorno alle pulegge. I primi tre strati della schermatura solare sono stati correttamente “tirati” in circa cinque ore e mezza. Gli altri due verranno portati nella posizione finale entro oggi.

Il “lato caldo” della schermatura può raggiungere una temperatura di circa 110° C, mentre il “lato freddo” può raggiungere circa -237° C. Tre dei quattro strumenti a bordo operano a -234° C con un raffreddamento passivo, mentre il quarto funziona a -266° C usando un criorefrigeratore ad elio.

Aggiornamento (05/01/2022): anche gli ultimi due strati della schermatura sono stati estesi con successo. Oggi verrà posizionato lo specchio secondario.

Fonte: NASA
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Pubblicato il 4 gen 2022
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