Inizia oggi la lunga settimana di “resistenza e resilienza” che dovrà affrontare il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza. Se entro il 30 aprile il Piano dovrà essere presentato all’Europa, ma se fin dalla serata di ieri le prime documentazioni hanno iniziato a girare tra ministri, partiti e giornali, allora ecco che inizia da oggi una lunga Via Crucis fatta di richieste e trattative. I partiti (tutti) sono in prima linea nell’avanzare richieste e suggerimenti, ma fin qui il Governo è stato solido nella figura del suo Presidente: questo è il Piano che l’Italia porterà al cospetto dell’UE per attingere ai fondi Next Generation EU. Pochi i dettagli ancora in ballo, ma a livello strutturale Draghi non intende più intaccare alcunché.
PNRR, carte in tavola
Il progetto contempla 221,5 miliardi complessivi di investimento, 191,5 dei quali propri del PNRR. All’interno di questo pacchetto, i progetti più ambiziosi sono senza ombra di dubbio quelli relativi al capitolo “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura“, dove sono in ballo ben 43,56 miliardi di euro. Spesa più ampia, ma su un maggior numero di progetti, per la “Rivoluzione verde e transizione ecologica“, dove la spesa prevista arriva a 57 miliardi. La terza maggior voce di investimento è relativa ad “Istruzione e ricerca” con 32,32 miliardi.
Le caratteristiche del Piano sembrano dunque essere pienamente in linea con le richieste europee, con l’auspicio di arrivare entro il 2026 ad un aumento del PIL pari a 3 punti percentuali. Ministeri ed enti locali avranno il compito di guidare la realizzazione di opere e riforme, assumendosene le rispettive responsabilità di governance.
Non solo rilancio, ma vera e propria ristrutturazione. Ne sono riprova tanto i lauti investimenti nella banda larga e nel 5G, quanto la scommessa ambientale e le bozze sull’idrogeno (un progetto chiaramente firmato Cingolani). Ancora non sono disponibili i dettagli, che iniziano a trapelare soltanto in queste ore, ma in questa settimana ogni dettaglio verrà alla luce per anticipare quella che sarà la prossima presentazione del Piano in attesa delle valutazioni europee.