Legge antipirateria: blocco streaming senza AGCOM

Legge antipirateria: blocco streaming senza AGCOM

In base alle modifiche al testo della legge, i broadcaster (ad esempio DAZN e Sky) potranno chiedere direttamente il blocco degli indirizzi agli ISP.
Legge antipirateria: blocco streaming senza AGCOM
In base alle modifiche al testo della legge, i broadcaster (ad esempio DAZN e Sky) potranno chiedere direttamente il blocco degli indirizzi agli ISP.

La cosiddetta legge antipirateria (n. 93 del 14 luglio 2023), in vigore dall’8 agosto, prevede il blocco dello streaming illegale entro 30 minuti dalla comunicazione inviata da AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ai provider. Il governo ha presentato una proposta di modifica per eliminare l’intervento di AGCOM. In pratica la richiesta di blocco verrà inviata direttamente dai broadcaster (DAZN e Sky nel caso delle partite della Serie A).

Blocco IP senza controllo AGCOM

La legge antipirateria prevede che, in seguito alla segnalazione del detentore dei diritti d’autore (ad esempio, DAZN o Sky), AGCOM può ordinare agli ISP (ad esempio, TIM o Wind Tre) il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e dell’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP univocamente destinati ad attività illecite.

Per bloccare l’accesso ai contenuti pirata entro 30 minuti dalla comunicazione è necessario attivare la piattaforma che permetterà le cosiddette ingiunzioni automatiche. In pratica, i broadcaster comunicano ad AGCOM gli indirizzi IP e AGCOM ordina agli ISP di bloccarli con la suddetta piattaforma.

Due senatori di Forza Italia (Daniela Ternullo e Mario Occhiuto) hanno presentato diverse modifiche (emendamenti) alla legge, sfruttando il testo di conversione del decreto Caivano (che non c’entra nulla con lo streaming pirata). Quella più importante riguarda l’art. 2 comma 4 (pag. 178 del testo). La formulazione attuale prevede che l’elenco dei nomi di dominio e degli indirizzi IP deve essere comunicato dall’autorità ai soggetti destinatari del provvedimento.

L’emendamento sostituisce le parole “dall’autorità ai soggetti” con le parole “all’autorità e ai soggetti“. Ciò significa che i titolari dei diritti d’autore (ad esempio DAZN e Sky) possono inviare l’elenco direttamente agli ISP (Internet Service Provider), saltando il passaggio intermedio. Quindi AGCOM non effettuerà più nessun controllo.

I due senatori hanno proposto anche la modifica dell’art. 6 comma 2. La piattaforma per il blocco automatico dovrà essere pronta entro tre mesi dalla convocazione del tavolo tecnico, non più entro sei mesi. Ciò significa che gli ISP devono attivarla entro il 7 dicembre 2023 (il tavolo tecnico era stato convocato il 7 settembre).

Durante la conferenza stampa relativa all’assegnazione dei diritti TV della serie A, l’amministratore delegato Luigi De Siervo ha ringraziato Governo e Parlamento per aver approvato la legge antipirateria che dovrebbe contribuire all’aumento del numero di abbonati. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento (Luca Ciriani) ha quindi presentato un nuovo emendamento al decreto Caivano che assorbe quelli dei due senatori e aggiunge un’altra modifica.

Se gli ISP non bloccheranno lo streaming illegale entro 30 minuti dalla comunicazione potrebbero ricevere una sanzione di 10.000 euro per ogni singola violazione. È quindi evidente che gli ISP si troveranno “tra due fuochi”. Rischiano una multa per inadempienza da AGCOM e anche una possibile denuncia per aver bloccato l’accesso ad un sito legittimo.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
24 ott 2023
Link copiato negli appunti