Lexmark ha scelto la cartuccia da sparare

Lexmark ha scelto la cartuccia da sparare

Si unisce a HP nella battaglia a suon di brevetti contro le ricariche non originali di inchiostro per le stampanti. Una questione attorno a cui ormai ruota il business di settore
Si unisce a HP nella battaglia a suon di brevetti contro le ricariche non originali di inchiostro per le stampanti. Una questione attorno a cui ormai ruota il business di settore

L’ annosa questione delle cartucce per stampanti si arricchisce di una nuova sfumatura: Lexmark si è infatti unita ad HP nella battaglia a suon di brevetti contro i fornitori non ufficiali di inchiostri.

Così come aveva già fatto HP, infatti, Lexmark si è rivolta all’ International Trade Commission per chiedere il blocco delle importazioni di cartucce sostitutive di inchiostro per stampanti di 24 aziende straniere. Per non lasciare strade intentate, Lexmark ha portato la questione anche davanti ad un giudice. In entrambi i casi, comunque, alla base della sua richiesta presunte violazioni brevettuali da parte dei concorrenti.

Quella delle cartucce ricaricabili non è solo una questione di colore: dietro ad esse numerose questione di proprietà intellettuale. Dalla composizione degli inchiostri, alla misura e forma dei contenitori funzionalmente legati alla stampante acquistata. Basti pensare che negli ultimi anni le aziende preferiscono abbassare a livelli molto competitivi il costo delle stampanti per poi legare il cliente con la fornitura dei colori.

Questo significa però difendersi dalla concorrenza, argomento finora affrontato a suon di cause legali, di accordi commerciali e di accuse di violazione di proprietà intellettuale .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
27 ago 2010
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