Ogni anno è la stessa storia. Al CES arriva qualcuno che promette il robot domestico definitivo, quello che finalmente ci libererà dalla schiavitù delle faccende quotidiane. Quest’anno è il turno di LG con CLOiD. È un robot automa dotato di due braccia articolate e mani a cinque dita che, stando all’azienda, potrà svolgere diversi compiti domestici. Frase abbastanza vaga da poter significare qualsiasi cosa, dal piegare i panni al preparare un caffè, passando per quella fantasia universale che è portare fuori la spazzatura senza doverlo fare noi.
Per ora abbiamo solo un nome, una descrizione promettente e due immagini che mostrano le mani del robot. Tutto il resto è avvolto nel mistero fino al CES del mese prossimo. Ma già quello che si vede basta per capire che LG ha cambiato radicalmente approccio rispetto al compagno domestico a due ruote presentato l’anno scorso, che aveva una specie di maniglia appiccicata sulla testa al posto delle braccia.
LG presenta CLOiD: il robot domestico per le pulizie di casa
Le braccia di CLOiD funzionano con motori e operano con sette gradi di libertà. Vuol dire che dovrebbero muoversi con una flessibilità simile a quella umana, non come i bracci robotici industriali che si vedono nelle fabbriche. Sette gradi di libertà significa che il robot può raggiungere, afferrare, ruotare e manipolare oggetti con una gamma di movimenti complessa.
Le mani hanno cinque dita azionate individualmente. È un dettaglio importante perché le nostre case sono progettate per esseri umani con pollici opponibili, non per robot con appendici semplificate. Se CLOiD deve davvero caricare la lavastoviglie o raccogliere i calzini sparsi per casa, ha bisogno di mani che funzionino come le nostre.
Intelligenza “affettiva” per capire le emozioni umane
LG ha dotato il robot con la sua tecnologia “Affectionate Intelligence“, che l’azienda descrive come un’intelligenza artificiale progettata per comprendere meglio ed entrare in empatia con i clienti. In teoria dovrebbe significare che CLOiD sarà in grado di interpretare il nostro stato d’animo e comportarsi di conseguenza.
Il robot ha un chipset integrato nella “testa”, display, altoparlante, fotocamera e sensori per l’interazione vocale, la comunicazione espressiva e la navigazione. In pratica, dovrebbe essere capace di vedere dove va, capire cosa gli diciamo, rispondere in modo comprensibile e magari anche mostrare qualche espressione sul display per non sembrare un elettrodomestico inespressivo.
La promessa eterna del robot domestico
Il problema dei robot domestici è sempre lo stesso: ogni anno ci promettono che finalmente arriverà quello definitivo, poi quando arriva sul mercato scopriamo che sa fare al massimo tre cose, di cui due le fa male. I robot aspirapolvere ci hanno messo vent’anni per diventare affidabili. Quelli che dovrebbero piegare i vestiti esistono da anni ma costano quanto un’auto e occupano mezza stanza.
CLOiD promette di essere diverso, ma per ora si sa ben poco. LG dice che può svolgere molti tipi di faccende, ma non specifica quali. Può cucinare? Può stirare? Può capire la differenza tra un calzino pulito e uno sporco? Risponderà a tutte queste domande il CES tra poche settimane.