Libri di scuola come i farmaci: detrazione al 19%?

Libri di scuola come i farmaci: detrazione al 19%?

La proposta è in fase di discussione, ma trapela ottimismo: possibile la detrazione della spesa per l'acquisto dei libri di scuola.
Libri di scuola come i farmaci: detrazione al 19%?
La proposta è in fase di discussione, ma trapela ottimismo: possibile la detrazione della spesa per l'acquisto dei libri di scuola.

Una spesa che molte famiglie si trovano inevitabilmente ad affrontare in questo periodo dell’anno è quella per l’acquisto dei libri di scuola. In futuro potrebbe pesare meno. Il governo sta valutando l’ipotesi di introdurre una detrazione al 19%, proprio come oggi avviene per i farmaci. La proposta, relativa alla nuova manovra finanziaria, è in fase di discussione.

Il governo pensa alla detrazione sui libri di scuola

In caso di via libera (dipenderà come sempre dalle coperture e dalle risorse disponibili), il costo dei testi didattici potrà essere equiparato a quello delle tasse di iscrizione e di frequenza, della mensa e di altri esborsi inerenti allo studio. Si parla di tecnici al lavoro su simulazioni mirate.

L’idea dell’esecutivo è comunque quella di porre un paletto sulla base dell’indicatore ISEE, ancora da definire nel dettaglio. In questo modo, il benefit sarebbe reso accessibile in esclusiva da chi ne ha più bisogno, escludendo di fatto le famiglie con i redditi più alti. Potrebbe essere introdotta anche una limitazione legata al tipo di scuola frequentata: asilo nido, materna, elementare, media o superiore, fino a un massimo di 152 euro recuperabili sotto forma di bonus fiscale su un’ipotetica spesa di 800 euro.

Come già scritto, la proposta è in discussione, ma dalle aule della politica trapela un certo ottimismo. Dopotutto, il ministro Giuseppe Valditara si era già espresso in modo favorevole sulla questione a fine luglio, nelle stesse settimane in cui firmava la circolare che vieta lo smartphone anche alle superiori.

Nessun cenno invece a iniziative volte a favorire l’adozione di libri digitali, al di fuori di quelle che già stanno mettendo in campo alcuni istituti, in modo autonomo. Potrebbero essere valutate anche linee guida più efficaci per evitare che, ogni anno, le famiglie siano costrette ad acquistare nuove edizioni dai contenuti pressoché identici a quelle precedenti, un problema ben noto ai genitori, ma sul quale nessuno è mai intervenuto con decisione.

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Pubblicato il
1 set 2025
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