Linux Foundation: le aziende preferiscono Linux

Linux Foundation: le aziende preferiscono Linux

Oste com'è il vino? Ottimo e abbondante: la foundation del Pinguino stima un apprezzamento in crescita per il kernel open source più popolare e relativi sistemi operativi
Oste com'è il vino? Ottimo e abbondante: la foundation del Pinguino stima un apprezzamento in crescita per il kernel open source più popolare e relativi sistemi operativi

Linux Foundation (LF) ha appena distribuito i risultati dell’indagine di mercato “Linux Adoption Trends 2012 Enterprise End User”, dati e cifre di quello che per la fondazione del Pinguino è un feeling crescente fra l’ambiente enterprise e i sistemi operativi open source basati su kernel Linux.

La fondazione di Linux dice che le aziende amano Linux : sui quasi 1900 utenti del Pinguino intervistati (1893 con 428 impiegati appartenenti ad aziende e organizzazioni con più di 500 impiegati e affari per più di 500 milioni di dollari), l’80 per cento delle aziende ha in programma di accrescere l’utilizzo di prodotti Linux nel prossimo futuro.

La tendenza fra le aziende ad ambiente misto Windows/Linux è più incline alla riduzione di installazioni di OS Microsoft (25,9 per cento) piuttosto che il contrario (21,7 per cento), dice LF. Per il 71,6 per cento dei casi, negli ultimi due anni le aziende che usano Linux hanno installato nuove applicazioni e servizi invece di migrare da Windows (38,5 per cento) o Unix (34,5 per cento).

Ma non è tutto rose e fiori nel rapporto “amoroso” tra Linux e le aziende: una buona parte di “corporation” si lamenta degli strumenti di management disponibili sugli OS del Pinguino (39,6 per cento), il 17,6 per cento dice di avere problemi a trovare personale adeguatamente specializzato e il 12,2 per cento parla di problemi tecnici.

Magari sarà un caso, ma l’attivista del movimento open Bruce Perens dice che gli sviluppatori Linux dovrebbero imparare a comunicare con gli utenti molto più di quanto capiti adesso. “Non abbiamo ancora sviluppato alcuna simpatia per gli utenti com’è manifesta per aziende come Apple – dice Perens – Sfortunatamente, una buona parte di noi corrisponde allo stereotipo di programmatore socialmente disadattato”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 gen 2012
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