L'Italia delle e-bike che rifiuta il trasporto pubblico

L'Italia delle e-bike che rifiuta il trasporto pubblico

Il rapporto Audimob indica chiaramente un ritorno alla mobilità individuale, rifiutando i mezzi collettivi in favore di auto e biciclette elettriche.
L'Italia delle e-bike che rifiuta il trasporto pubblico
Il rapporto Audimob indica chiaramente un ritorno alla mobilità individuale, rifiutando i mezzi collettivi in favore di auto e biciclette elettriche.

L’osservatorio Audimob sui comportamenti degli italiani nella mobilità ha descritto, più che uno status quo della mobilità italiana, un profilo dello stato d’animo degli italiani. I cittadini che cercano la bicicletta elettrica e che rifiutano il trasporto pubblico, infatti, sono gli italiani che nel 2020 hanno rispettato i lockdown e che ora stanno cercando direzioni di libertà: aria aperta, spazi ampi, lontani dai timori degli assembramenti e di un nuovo tipo di claustrofobia pandemica. In questo rapporto non c’è soltanto un trend in evoluzione, ma c’è una più specifica reazione subitanea ad una pandemia che sta lasciando segni profondi nella psiche e nelle abitudini quotidiane.

Gli italiani scelgono auto e bici

L’osservatorio nasce da una indagine campionaria sulla popolazione tra 14 e 80 anni: 16200 gli individui intervistati. I mesi in osservazione denotano cambiamenti profondissimi, tutti inestricabilmente legati alla pandemia:

  1. La flessione dei volumi di mobilità è forte, passando da oltre 100 milioni di km nel giorno medio a 82
  2. Sono diminuite le tratte di medio raggio, mentre sono aumentate di molto le tratte di prossimità
  3. I motivi dello spostamento sono cambiati: molto di più per questioni familiari, molto meno per studio e lavoro
  4. Si torna a viaggiare in auto (+8,2%), crolla il trasporto pubblico (-5,4%)

La conseguenza prima sta nel fatto che viene a spostarsi il baricentro verso canali di spostamento individuali, facendo crollare tutto quel che è sostenibilità e intermodalità: la domanda volge verso mezzi privati, per i quali poco si può fare ai fini di una gestione più cosciente di traffico, emissioni, tempistiche e infrastrutture. Quanto di buono costruito negli anni precedenti viene spazzato via dalla pandemia e solo un ritorno alla normalità potrà far tornare gli italiani a modalità di spostamento più efficienti e integrate.

La grande richiesta di e-bike riassume questi trend in una nuova pulsione d’acquisto. La bicicletta elettrica è infatti emblema dell’atomizzazione degli spostamenti, con la micromobilità che riesce finalmente a prendere piede dopo aver troppo faticato in passato. La repulsione per il trasporto pubblico (e più in generale per i mezzi di trasporto collettivi) porta gli italiani a scegliere mezzi nuovi al fianco delle automobili per poter viaggiare in sicurezza e senza l’affanno di mascherine e timori.

Nel 2020 sono state vendute in Italia poco più di 2 milioni di biciclette – di cui 280mila e-bike pari al 14% del totale (erano appena il 3,5% nel 2015) -, ovvero il 17% in più rispetto al 2019 (+14% le bici tradizionali, +44% le bici elettriche). Nei primi sei mesi del 2021 sono state già vendute 157.000 e-bike (+12% rispetto allo stesso periodo del 2020). Per il biennio 2021-2022 il 48% delle aziende produttrici di bici e componentistica prevede un’ulteriore crescita dei ricavi, il 42% prevede stabilità e solo il 10% una riduzione.

Questo ci ha lasciato in eredità il 2020. Non necessariamente si tratta di dati negativi, ma sicuramente configurano al tempo stesso tanto la temporaneità del momento, quanto le conseguenze di quello che è chiaramente uno shock. All’uscita dal 2020 e dagli alti e bassi del 2021 si capirà come effettivamente siano state riscritte le abitudini degli italiani nella mobilità e nella vita quotidiana.

Fonte: ISFORT
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Pubblicato il 18 nov 2021
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