Mark Zuckerberg può stappare lo champagne. Meta ha appena vinto una battaglia legale che avrebbe potuto smembrare il suo impero digitale. Il giudice federale James Boasberg ha stabilito che Meta non è un monopolista che schiaccia la concorrenza. E il motivo principale di questa vittoria ha un nome che nessuno si sarebbe aspettato: TikTok.
Martedì scorso si è chiusa una saga antitrust che andava avanti da anni, con la FTC che accusava Meta di aver fagocitato Instagram e WhatsApp per mantenere un dominio illegale sui social network. In pratica, Meta aveva comprato i rivali più promettenti prima che diventassero abbastanza grandi da fargli le scarpe. Ma c’è un piccolo dettaglio che la FTC non ha considerato abbastanza, il mondo dei social media è un circo ambulante dove le app salgono e scendono più velocemente di un ottovolante impazzito.
Meta vince contro la FTC: TikTok salva Zuckerberg
La difesa di Meta aveva un asso nella manica: TikTok. L’app cinese è esplosa negli ultimi anni, rubando attenzione, tempo e utenti a tutti, Meta inclusa. E Boasberg ha preso nota, scrivendo nella sentenza che il panorama social è cambiato notevolmente rispetto a quando la FTC ha aperto il caso cinque anni fa.
La prova del nove? Durante il brevissimo blackout di TikTok negli Stati Uniti (quando sembrava che il ban fosse davvero cosa fatta), gli utenti sono migrati in massa verso le app di Meta come profughi in cerca di una nuova casa. Per il giudice, questa “transumanza” dimostra una cosa lampante: le piattaforme sono intercambiabili. Se TikTok sparisce, la gente non resta a fissare lo schermo del telefono con aria smarrita, ma apre Instagram o Facebook e continua a scrollare come se niente fosse.
L’ipotesi della FTC su come le persone utilizzano queste app è costantemente smentita dai dati
, ha scritto Boasberg.
La battaglia in salita della FTC
Fin dall’inizio, Boasberg aveva avvertito la FTC che stava affrontando una battaglia in salita. Il problema principale? Definire cosa sia il mercato dei social network personali. La FTC sosteneva che Facebook, Instagram e Snapchat competono in un mercato ristretto e separato da piattaforme come YouTube o TikTok, che secondo loro sono più incentrate sui video.
Ma Boasberg non se l’è bevuta. Ha stabilito che Meta non opera in una bolla protetta, ma deve confrontarsi con una concorrenza feroce da parte di app che fino a pochi anni fa nemmeno esistevano. Le prime opinioni della corte sulle mozioni di archiviazione non menzionavano nemmeno la parola TikTok, ha scritto il giudice. Oggi, quell’app è al centro della scena come la più agguerrita rivale di Meta.
YouTube: dentro o fuori dal mercato?
Un punto interessante della sentenza riguarda YouTube. Boasberg ha ammesso che includere la piattaforma di Google nel mercato dei social network personali è più discutibile rispetto a TikTok. Ma ha anche aggiunto che, anche escludendo YouTube dall’equazione, Meta comunque non avrebbe potere di monopolio con TikTok in circolazione. In sostanza, TikTok da solo basta e avanza per dimostrare che Meta deve guardare le spalle.
Intanto Meta festeggia. La FTC, dal canto suo, è profondamente delusa
e sta valutando tutte le opzioni disponibili. Questa è la seconda sconfitta antitrust significativa per la FTC contro Meta.
La morale della storia? Nel mondo frenetico dei social media, dimostrare che qualcuno ha un monopolio è una cosa molto complicata. E TikTok, l’app che Meta ha cercato disperatamente di copiare con i Reel, si è rivelata la migliore alleata di Zuckerberg in tribunale.