In Australia e in alcuni paesi del sudest asiatico, Copilot ha appena fatto il suo ingresso ufficiale tra le caratteristiche in dotazione a Microsoft 365, la suite a pagamento che include l’accesso ad applicazioni per la produttività e per l’ufficio come Word, Excel e PowerPoint. La conseguenza diretta è un aumento di prezzo che sta facendo comprensibilmente storcere il naso agli utenti.
Copilot rende più costoso l’abbonamento a Microsoft 365
In particolare, nel territorio in questione, il costo mensile è passato da 11 a 16 dollari australiani, con un notevole rincaro. Al momento non è dato a sapere se l’iniziativa arriverà a interessare altri paesi, né con quali tempistiche e modalità. Alla richiesta di chiarimenti, il gruppo di Redmond si è trincerato dietro al più classico dei no comment
. Con tutta probabilità, il lancio circoscritto a poche aree geografiche servirà anche per raccogliere feedback (che immaginiamo non essere sempre positivi).
Come si legge sulle pagine del sito ufficiale, in Italia, oggi Copilot è disponibile all’interno di Microsoft 365 come componente aggiuntivo
, dunque opzionale.
L’obiettivo di una tale forzatura è chiaro: monetizzare gli investimenti fin qui destinati agli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale. Nel corso degli ultimi anni, Microsoft ha profuso un grande impegno dal punto di vista economico, prima finanziando l’attività del partner OpenAI, poi concentrandosi su progetti interni, anche con la volontà di non rimanere indietro rispetto alle mosse della concorrenza che non è stata a guardare. Ora, secondo i vertici della società, è giunta l’ora di raccoglierne i frutti.
In mezzo a questa dinamica ci sono gli utenti finali, che rischiano di rimanerne schiacciati. Quanti, tra coloro che già mettono mano al portafogli, accetteranno di pagare un extra per l’inclusione forzata dell’AI? E quanti, invece, infastiditi dalla strategia, sceglieranno di abbandonare la sottoscrizione? Non tutti sono convinti dell’utilità di Copilot, nonostante i proclami e gli slogan.