In difesa degli utenti di PC, ma soprattutto del business e del buon nome della corporation di Redmond, Microsoft e il procuratore generale dello stato di Washington sono in procinto di annunciare l’avvio di diverse cause legali mirate a colpire i produttori di rogue software , i falsi programmi di sicurezza tutti allarmi e infezioni inventate, che da tempo rappresentano una piaga in crescita nel mondo Windows.
La lista delle società coinvolte verrà presentata solo lunedì, ma in una nota inviata alla stampa Washington si riferisce ai produttori incriminati come “aggressivi venditori di scareware – programmi per computer inutili che ingannano i consumatori usando pop-up pubblicitari e avvertendo del pericolo di falle inesistenti sebbene presentate come urgenti”.
Nei tribunali il rogue software viene portato come “scareware”, ma la sostanza non cambia: come già evidenziato dagli esperti di sicurezza, la minaccia dei falsi antivirus, falsi antispiware e programmi di sicurezza fittizi anima una parte non trascurabile dell’attuale lotta contro il software malevolo che si combatte sui PC Wintel .
Un software in particolare, Antivirus XP 2008 , è quello che circola con maggiore insistenza tra le mail di spam, sul web e sulle applicazioni di messaggistica istantanea. Lo aveva già evidenziato Trend Micro e lo ribadisce anche Sunbelt Software per bocca del presidente Alex Eckelberry.
La minaccia del rogue software, o scareware che dir si voglia, è ritenuta particolarmente pericolosa perché gli utenti tendono a cadere facilmente vittime del falso allarme di sicurezza , come evidenzia uno studio della North Carolina State University già apparso su Punto Informatico . I ricercatori hanno verificato che molti cliccano sui popup all’istante pur di toglierselo di mezzo, con tutte le possibili conseguenze del caso.
Non è la prima volta che Microsoft e lo stato di Washington si muovono contro chi fa business sulle truffe informatiche: nel 2005 portarono in tribunale Secure Computer , società responsabile dell’utilizzo di falsi allarmi per indurre gli utenti ad acquistare un anti-spyware, che fu costretta a pagare un milione di dollari.
Lo stato di Washington si è poi reso protagonista anche di altre iniziative contro lo “scareware”, portando in tribunale Securelink Networks , High Falls Media e i produttori di QuickShield . L’accusa è sempre la stessa, vale a dire tentare di truffare gli utenti di PC invogliandoli ad acquistare software che nella migliore delle ipotesi è inutile e nella peggiore è un badware bello e buono.
Alfonso Maruccia