Microsoft, denuncia per discriminazione di genere

Microsoft, denuncia per discriminazione di genere

L'ex dipendente Katherine Moussouris contesta il sistema di valutazione degli impiegati di Redmond e cerca lo status di class action per la sua denuncia
L'ex dipendente Katherine Moussouris contesta il sistema di valutazione degli impiegati di Redmond e cerca lo status di class action per la sua denuncia

Katherine Moussouris, ingegnere ex dipendente di Microsoft, ha depositato una denuncia nei confronti del suo ex datore di lavoro , cui contesta il sistema di valutazione del personale che porterebbe ad una discriminazione di fatto delle donne impiegate in ruoli tecnici.

La questione della discriminazione di genere è molto sentita, soprattutto negli Stati Uniti. Nonostante ciò, nel settore dell’ICT la prevalenza bianca e maschile è ancora un dato di fatto: per questo sono state per esempio criticate Google e Twitter , mentre Intel ed Apple hanno cercato di giocare in anticipo offrendo trasparenza sui dati relativi alla parità di genere ed alle minoranze tra i loro lavoratori e dichiarando il proprio impegno ad invertire la tendenza.
A Redmond, d’altra parte, la questione era già costata un’imbarazzante gaffe al CEO Satya Nadella, scivolato sul discorso relativo al livello salariale delle donne.

A costringere Microsoft a vedersela ancora con le polemiche scatenate dalla presunta discriminazione di genere è dunque Moussoris, che presso la Corte federale di Seattle l’ha denunciata per “la pratica di discriminazione sessuale nei confronti degli impiegate donne nei ruoli tecnici ed ingegneristici”.

Secondo Moussouris alla base del diverso trattamento e di conseguenza delle inferiori possibilità di avanzamento e di carriera c’è il sistema di valutazione dei lavoratori adottato da Redmond fino al 2013 : un sistema a punteggio da uno a cinque che costringeva il 20 per cento a ricevere 1, un altro 20 a ricevere 2, il 40 a ricevere 3, il 13 a ricevere 4 e solo il 7 per cento che poteva essere votato con un 5.
Tale sistema chiuso di voti finirebbe per sottovalutare costantemente le donne e, nel suo caso specifico, Moussouris ritiene di esser sempre stata meno valutata dei maschi nonostante le reali performance aziendali, finendo per essere pagate e promossa meno dei suoi colleghi. Stesa situazione non sarebbe peraltro stata intaccata dal sistema di valutazione introdotto dal 2014.

Moussoris ha anche chiesto lo status di class action per cercare di raccogliere le istanze degli altri ex-impiegati Microsoft vittime del sistema: oltre ad una compensazione, con la sua denuncia chiede che Microsoft sia costretta ad adottare standard di valutazione più accurati e più equi.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
18 set 2015
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