Microsoft: Google ci boicotta

Microsoft: Google ci boicotta

In quel di Redmond si lamentano per le pratiche (presunte) anticompetitive di BigG, chiamando in causa la FTC e la decisione antitrust che dovrà essere presa a breve
In quel di Redmond si lamentano per le pratiche (presunte) anticompetitive di BigG, chiamando in causa la FTC e la decisione antitrust che dovrà essere presa a breve

Microsoft è vittima delle pratiche anticompetitive messe in atto da Google? Decisamente sì, almeno stando a quanto sostiene il vice-presidente Dave Heiner: Mountain View starebbe mettendo in atto un boicottaggio nei confronti di Windows Phone e relativa utenza quando si tratta di accesso alle funzionalità complete di YouTube in versione mobile.

Il monopolista Microsoft dà dunque del monopolista a Google : finora non è stato possibile realizzare una app Windows Phone in grado di sfruttare tutte le caratteristiche di YouTube (search e social soprattutto) perché Google ha impostato un vero e proprio “firewall” in grado di bloccare l’accesso a certi metadati sui terminali Windows Phone.

Diversamente, Mountain View ha realizzato applicazioni con piene funzionalità per iOS e Android, e Heiner si lamenta del fatto che la decisione di trattare Windows Phone da paria sia venuta direttamente dai piani alti e poi imposta a programmatori e ingegneri del software.

Fra Microsoft e Google volano scintille, e oltre alla app YouTube un altro recente casus belli è la decisione di Mountain View di eliminare il servizio ActiveSync costringendo gli utenti Windows Phone a usare protocolli come IMAP per sincronizzare il proprio cellulare con la rete di Google.

“Augurabilmente – conclude il dirigente Microsoft – Google si sveglierà nel nuovo anno con la decisione di cambiare i suoi modi di fare e di cominciare a rispettare le leggi antitrust”. Altrimenti? “Altrimenti il 2013 sarà augurbilmente l’anno in cui l’antitrust mostrerà la risolutezza che Google continua a non dimostrare”.

Il “velato” avvertimento di Microsoft arriva a cavallo della fine delle indagini dell’antitrust statunitense su Google, apparentemente con l’attesa di un accordo che vedrà Mountain View impegnata a cambiare alcune delle sue pratiche (anti)competitive in maniera “volontaria”. Sempre che qualcuno non gridi al complotto perché uno dei nuovi membri della Federal Trade Commission ha ricevuto alcuni finanziamenti di Google in passato.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 3 gen 2013
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