Microsoft paga per il DRM InterTrust

Microsoft paga per il DRM InterTrust

Con 440 milioni di dollari il big di Redmond appiana le controversie con InterTrust e si assicura una collaborazione a tutto campo per lo sviluppo delle tecnologie di protezione dei dati e dei contenuti multimediali
Con 440 milioni di dollari il big di Redmond appiana le controversie con InterTrust e si assicura una collaborazione a tutto campo per lo sviluppo delle tecnologie di protezione dei dati e dei contenuti multimediali


Redmond (USA) – A sole due settimane di distanza dallo “storico” accordo extragiudiziale con Sun , Microsoft ha accomodato un altro vecchio contenzioso legale, questa volta con InterTrust Technologies .

Per mettere fine alla causa, incentrata sulla violazione di brevetti, Microsoft ha promesso di pagare a InterTrust 440 milioni di dollari, una somma che le garantisce l’accesso alle tecnologie di quest’ultima relative alla sicurezza e al digital rights management (DRM).

Secondo le due aziende, il patto accelererà l’adozione e lo sviluppo di standard e soluzioni basati sulle tecnologie DRM.

“In un mondo sempre più connesso, le soluzioni DRM sono fondamentali per rendere più sicuri i contenuti digitali, siano essi personali, aziendali o commerciali”, ha commentato Will Poole, senior vice president del Windows client business di Microsoft. “Le nostre tecnologie e i nostri brevetti, combinati con quelli di InterTrust, ci mettono nella posizione di poter promuovere con maggior forza, presso l’industria, standard e soluzioni di DRM”.

Microsoft ha spiegato che con questo accordo gli utenti finali potranno continuare ad utilizzare i suoi prodotti e servizi senza la necessità di acquistare una licenza da InterTrust. A seconda dei casi, sviluppatori e system integrator potrebbero invece necessitare di una licenza, specie quando la tecnologia di Microsoft è combinata con tecnologie di terze parti.

InterTrust, che in USA detiene oltre 30 brevetti legati alle tecnologie DRM, iniziò la causa contro Microsoft nell’aprile del 2001: i capi d’accusa, divenuti con il tempo sempre più numerosi, vertevano sostanzialmente sulla violazione, da parte di alcuni prodotti del big di Redmond (fra cui Microsoft.NET, Windows Media Player, Windows XP, la product activation di Windows e Office, e la tecnologia Windows File Protection), di un certo numero di brevetti di InterTrust relativi alle tecnologie anticopia e di sicurezza dei dati.

Le tecnologie di DRM costituiscono la base fondante della prossima versione di Windows, Longhorn , e della controversa piattaforma Next-Generation Secure Computing Base , un tempo nota come “Palladium”.

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Pubblicato il
14 apr 2004
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