Google ha aggiornato l’informativa sulla privacy di Chrome relativa alla modalità di navigazione in incognito. L’azienda ammette ora esplicitamente di raccogliere dati e tracciare l’attività degli utenti, anche quando viene attivata la modalità di navigazione privata.
Questa revisione arriva dopo che, a dicembre 2023, Big G ha pattuito per risolvere una class action da 5 miliardi di dollari intentata negli USA, proprio in merito alle politiche di tracciamento durante la navigazione in incognito, che in precedenza erano state presentate dall’azienda come rispettose della privacy dell’utente. Con il nuovo avviso, Google prova dunque ad essere più trasparente sulle reali pratiche di raccolta del suo browser.
Le modifiche al disclaimer
Google ha già aggiornato il disclaimer in Chrome Canary, la versione sperimentale del browser. Per confrontare la differenza, ecco il vecchio avviso che appariva quando gli utenti avviavano la modalità in incognito: “Ora è possibile navigare privatamente e le altre persone che utilizzano questo dispositivo non vedranno la vostra attività. Tuttavia, i download, i segnalibri e gli elementi dell’elenco di lettura saranno salvati”.
Ecco invece la nuova clausola: “Gli altri utenti di questo dispositivo non vedranno la tua attività, così potrai navigare in modo più riservato. Questo non cambierà il modo in cui i dati vengono raccolti dai siti web visitati e dai servizi utilizzati, compreso Google. I download, i segnalibri e gli elementi dell’elenco di lettura saranno salvati”.
Ciò significa che gli annunci pubblicitari e i tracker presenti su molti siti web continueranno a raccogliere dati sulla navigazione e ad inviarli ai server delle aziende, anche con la modalità in incognito attiva. In sostanza, la navigazione privata non blocca il tracciamento da parte di inserzionisti e siti web visitati. Questi dati raccolti durante la navigazione in incognito non sono in alcun modo limitati o filtrati da questa modalità, come in precedenza lasciato intendere da Google, generando false aspettative sulla privacy.
Come proteggere la propria privacy online
Le modalità di navigazione privata, come la modalità in incognito di Chrome, sono utili solo quando si condivide un singolo account utente con altre persone. In questo caso, si può usare la modalità in incognito per nascondere alcune attività agli altri utenti. Tuttavia, questa non è una soluzione efficace per proteggere la propria privacy online. Una soluzione migliore è quella di creare account utente individuali su un dispositivo, in modo da evitare qualsiasi problema di privacy relativo alle attività svolte sul browser.
Inoltre, gli utenti di Chrome possono installare delle estensioni che bloccano i contenuti indesiderati, come gli annunci e i tracker, e abilitarle per l’uso in modalità in incognito. Questo può limitare la forma di tracciamento che Google e altri siti web effettuano sugli utenti. Tuttavia, le estensioni sono supportate solo sulle piattaforme desktop in Chrome.
Per avere una maggiore protezione della privacy online, gli utenti possono anche scegliere di usare altri browser che offrono delle funzioni di blocco dei contenuti integrati, come Firefox o Brave, o dei motori di ricerca che non tracciano gli utenti, come DuckDuckGo.