Modulo di Localizzazione Digitale (PLF, dPLF): cos'è e come funziona

Modulo di Localizzazione Digitale (dPLF): cos'è?

Cos'è e come funziona il Modulo di Localizzazione Digitale (Passenger Locator Form), la cui compilazione è obbligatoria per chi entra in Italia.
Modulo di Localizzazione Digitale (dPLF): cos'è?
Cos'è e come funziona il Modulo di Localizzazione Digitale (Passenger Locator Form), la cui compilazione è obbligatoria per chi entra in Italia.

Si chiama Passenger Locator Form (da qui l’acronimo dPLF o PLF), in italiano Modulo di Localizzazione Digitale, ed è uno strumento introdotto nella scorsa primavera al fine di mantenere sotto controllo l’evoluzione della crisi sanitaria. Dev’essere obbligatoriamente compilato dai viaggiatori che si accingono a fare il loro ingresso in Italia, indipendentemente dal mezzo di trasporto impiegato o dalla finalità dello spostamento, prima di varcare i confini del territorio nazionale.

Come funziona il Modulo di Localizzazione Digitale (dPLF)

Facciamo riferimento a quanto riportato sul sito ufficiale del Ministero della Salute per la procedura da seguire:

  • collegarsi al portale https://app.euplf.eu/#/;
  • selezionare “Italia” come paese di destinazione per consultare le informazioni relative al protocollo di viaggio;
  • registrarsi al sito creando un account personale (link diretto https://app.euplf.eu/#/user/register) con user e password (è necessario farlo solo la prima volta);
  • confermare l’account tramite il link ricevuto all’indirizzo email indicato (è necessario farlo solo la prima volta);
  • compilare ed inviare il PLF seguendo la procedura indicata.

Ulteriori chiarimenti nella guida condivisa dal dicastero. Importante tenere a mente che la compilazione dev’essere eseguita prima di partire, nulla cambia se a distanza di giorni o settimane. Il modulo rimarrà comunque modificabile fino al momento della spedizione.

In seguito all’invio, il passeggero riceve via email il dPLF nei formati PDF e codice QR, così da poterlo mostrare all’atto dell’imbarco, direttamente dal display dello smartphone oppure stampandolo su carta.

Ogni maggiorenne deve compilare il proprio modulo, mentre i minorenni potranno essere registrati in quello dell’accompagnatore. In caso di minori non accompagnati, è il tutore a doversi occupare della compilazione.

Rimane la possibilità di presentare la versione cartacea (PDF) in caso di impedimenti tecnologici. Il sito del Ministero della Salute precisa inoltre che l’autodichiarazione resa alla Polizia di Frontiera dovrà sempre essere esibita in versione cartacea.

Queste le uniche esenzioni alla compilazione previste:

  • per i i passeggeri in transito sul territorio italiano che rimangono all’interno dell’area di transito dell’aeroporto (se per qualsiasi motivo si esce dall’aeroporto, sarà necessario compilare un PLF italiano);
  • in caso di rientro nel territorio nazionale a seguito di permanenza superiore a 48 ore in località estere situate a distanza non superiore a 60 chilometri dal luogo di residenza, domicilio o abitazione, purché lo spostamento avvenga con mezzo privato;
  • in caso di permanenza di durata non superiore alle 48 ore in località del territorio nazionale situate a distanza non superiore a 60 chilometri al luogo estero di residenza, domicilio o abitazione, purché lo spostamento avvenga con mezzo privato.

Il Modulo di Localizzazione è chiamato in causa anche dalla nuova ordinanza appena firmata dal Ministro Speranza che proibisce l’ingresso in Italia a coloro che negli ultimi 14 giorni sono stati in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia o eSwatini, come misura precauzionale volta a evitare la diffusione della nuova variante Omicron (B.1.1.529) del virus responsabile di COVID-19.

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Pubblicato il
30 nov 2021
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