Un mondo senza Internet? La Gen Z è favorevole, lo studio

Un mondo senza Internet? La Gen Z è favorevole, lo studio

Social, streaming e giochi occupano gran parte del tempo della Gen Z, ma secondo uno studio, il 46% dei giovani preferirebbe un mondo senza Internet.
Un mondo senza Internet? La Gen Z è favorevole, lo studio
Social, streaming e giochi occupano gran parte del tempo della Gen Z, ma secondo uno studio, il 46% dei giovani preferirebbe un mondo senza Internet.

Una generazione cresciuta a pane e TikTok che ora dice basta a Internet. Sembra un paradosso, ma è quello che emerge da una ricerca del gruppo britannico BSI. Quasi la metà dei ragazzi tra 16 e 21 anni preferirebbe essere cresciuta in un mondo senza web. Un dato che fa riflettere, soprattutto se consideriamo che stiamo parlando dei primi nativi digitali della storia.

Il 46% dei giovani della Gen Z sogna un mondo offline

Guardando come passano le giornate, la situazione è quella che tutti immaginiamo. Quasi la metà dei ragazzi sta sui social per almeno tre ore al giorno, mentre solo il 5% riesce a staccare dopo mezz’ora. Anche i videogiochi assorbono gran parte del loro tempo libero. Un terzo degli intervistati gioca più 2 ore al giorno, e il 10% supera addirittura le quattro ore.

Però non tutto è perduto. Il 43% trova ancora tempo per fare sport, musica o danza per tre ore al giorno, e il 37% preferisce ancora vedere gli amici di persona invece che sentirsi solo in chat.

Il problema non è solo il tempo speso online, ma quanto i giovani si sentano davvero preparati ad affrontare i rischi del web. I dati sono preoccupanti. Solo il 40% si sente davvero sicuro nel riconoscere un profilo fake, appena il 38% capisce come vengono usati i suoi dati personali, e solo il 40% sa come funzionano gli algoritmi che decidono cosa vedere.

La gestione della privacy è un altro tallone d’Achille. Solo il 61% si sente competente nel modificare le impostazioni di sicurezza, mentre quasi la metà non sa come verificare l’identità reale di chi incontra online.

Non tutti i giovani la pensano allo stesso modo. Le ragazze sono decisamente più scettiche. il 52% cancellerebbe volentieri Internet dalla propria vita, mentre tra i ragazzi la percentuale scende al 40%. Probabilmente le ragazze si scontrano più spesso con il lato peggiore del web, dal cyberbullismo alla pressione costante sui social per apparire sempre perfette.

Controlli più severi? Dipende dall’età

Quando si parla di introdurre controlli più rigidi, le opinioni sono divergenti. La metà dei giovani vorrebbe verifiche d’età più severe sulle piattaforme online, ma il consenso cambia a seconda dell’età: i 18-21enni sono favorevoli al 53%, mentre i 16-17enni scendono al 36%. Comprensibile: sono proprio loro che subirebbero per primi le restrizioni.

Per gli assistenti vocali come Alexa o Siri, l’entusiasmo cala drasticamente. Solo il 32% vorrebbe controlli d’età, mentre un terzo si oppone apertamente. Forse il dato più significativo riguarda il bisogno di aiuto. Il 48% dei giovani vorrebbe essere seguito meglio per proteggersi online, ma altrettanti dicono di non averne bisogno. Una spaccatura che la dice lunga sull’ambivalenza di una generazione che sa di essere vulnerabile, ma non vuole rinunciare alla propria autonomia digitale.

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Pubblicato il
9 giu 2025
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