Motorola e lo smartphone androide

Motorola e lo smartphone androide

Il colosso statunitense alza il velo su Cliq, costruito attorno al sistema operativo di Google e potenziato con una spiccata vocazione al social networking. Basterà per risollevare Motorola?
Il colosso statunitense alza il velo su Cliq, costruito attorno al sistema operativo di Google e potenziato con una spiccata vocazione al social networking. Basterà per risollevare Motorola?

Schmidt lo aveva promesso , il 2009 sarebbe stato l’anno della definitiva consacrazione del sistema operativo open source Android su un gran numero di dispositivi digitali. E l’autunno incipiente dovrebbe essere appunto la conferma di quanto il CEO di Google prospettava in estate, con i device di HTC & compagnia ma soprattutto grazie a CLIQ , il primo smartphone di Motorola basato sull’OS di Mountain View appena presentato durante la convention Mobilie 09 .

Con CLIQ il produttore statunitense pone fine alle indiscrezioni e mette in commercio quello che dovrebbe essere il primo dispositivo Android-powered di una lunga serie. Precedentemente noto con il nome in codice “Morrison”, CLIQ (noto come DEXT al di fuori degli States) è frutto del lavoro di un team di 350 persone, offre le caratteristiche tipiche di uno smartphone e in più ci mette un’interfaccia pensata per semplificare le interazioni con i social network nota come MOTOBLUR.

Sul fronte hardware CLIQ è un terminale 3G dotato di un display touchscreen HVGA (320×480 pixel) da 3,1 pollici, camera da 5 megapixel (24 fps per i video), connettività WiFi, jack per auricolari da 3,5 mm, supporto alla visualizzazione, alla cattura e allo streaming di video e a un buon numero di formati multimediali. Lo schermo può scorrere all’insù rivelando una tastiera in standard QWERTY per tutte le possibili urgenze di comunicazione dell’utente.

Oltre alle funzionalità “standard” di Android, (navigazione web, Gmail, Google Maps e il resto), con CLIQ Motorola introduce per la prima volta MOTOBLUR, vale a dire la tecnologia a cui spetta il compito di portare sul mercato la visione che il colosso delle comunicazioni ha di una moderna rete sociale intessuta intorno all’utente, una rete fatta di messaggi sparsi per varie piattaforme da raccogliere, organizzare e presentare opportunamente al destinatario.

In sostanza MOTOBLUR dovrebbe fungere da crocevia per le comunicazione provenienti da piattaforme piuttosto eterogenee quali Facebook, MySpace, Twitter, Picasa, Gmail, MS Exchange e altri servizi remoti organizzando i messaggi in un unico feed mostrato su schermo, una caratteristica che ha spinto il CEO di Motorola Sanjay Jha a descrivere CLIQ come “il primo telefono con abilità sociali”.

E CLIQ è certamente una prima volta importante per lo meno in ambito Motorola, visto che l’interfaccia MOTOBLUR introdotta col dispositivo verrà implementata in prodotti successivi (ancora Android-powered ) dopo la commercializzazione dello smartphone nell’ultima parte del 2009. Negli Stati Uniti CLIQ sarà venduto con un piano T-Mobile a un prezzo tutt’ora ignoto, una scelta che lascia perplessi in virtù del fatto che il carrier è il più piccolo del paese mentre Motorola ora più che mai ha bisogno di pensare in grande .

Negli ultimi due anni l’azienda è passata dal controllare il 16,1% del mercato al più modesto 6,5% di oggi, e la strategia per riconquistare l’appeal perduto dopo l’exploit RAZR potrebbe passare per Android di Google, MOTOBLUR e la diversificazione dell’offerta di dispositivi pensati per mercati ed esigenze specifiche.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 11 set 2009
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