MPAA, guerra alle app pirata

MPAA, guerra alle app pirata

L'industria cinematografica statunitense contro una serie di applicazioni presenti nel marketplace Google Play, che sfruttano in maniera indebita protagonisti e ambientazioni dei film di Hollywood. BigG obbedisce
L'industria cinematografica statunitense contro una serie di applicazioni presenti nel marketplace Google Play, che sfruttano in maniera indebita protagonisti e ambientazioni dei film di Hollywood. BigG obbedisce

Dopo aver guidato la crociata contro il file sharing, le major del cinema hollywoodiano sono pronte alla lotta armata per la tutela del copyright nelle applicazioni mobile . Da Walt Disney a Time Warner, l’industria di celluloide ha sparato a raffica numerose takedown notice, richieste di rimozione dei contenuti illeciti nella sezione dedicata alle app del marketplace Google Play .

Da Hobbit 3D Wallpaper HD a Spiderman , i vertici della Motion Picture Association of America (MPAA) hanno messo nel mirino una serie di applicazioni che richiamano in maniera evidente protagonisti e ambientazioni dei vari kolossal di Hollywood . Lo sfruttamento non autorizzato di titoli o immagini cinematografiche ha portato le rispettive case di sviluppo nei meandri oscuri della pirateria multimediale.

Con un fatturato complessivo di 20 miliardi di dollari nell’ultimo anno , l’esplosivo mercato delle applicazioni in mobilità ha certamente attirato le attenzioni dell’industria legata all’ entertainment . “Le applicazioni per smartphone che forniscono collegamenti diretti a materiale illecito stanno rappresentando un problema crescente che deve essere subito risolto”, ha spiegato il vicepresidente di MPAA Marc Miller.

Nella visione sbandierata dall’industria cinematografica, il problema delle applicazioni pirata riguarderebbe anche la sicurezza degli utenti, data la facilità con cui queste stesse app possono veicolare software malevoli. Secondo l’agenzia di stampa Reuters , i responsabili di Google Play hanno già iniziato a rimuovere tutti quei titoli indicati dalle major per violazione del diritto d’autore.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
4 mar 2013
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