SpaceX pensava di aver vinto la corsa alla Luna. Nel 2021 la NASA aveva scelto l’azienda di Elon Musk per costruire il lander lunare di Artemis III. La missione ripoterà gli esseri umani sulla superficie lunare per la prima volta dal 1972.
Ma la NASA ha appena rimesso tutto in discussione. Ha riaperto la porta a Blue Origin di Jeff Bezos e ad altre aziende americane. Il motivo? La Cina sta correndo veloce, e l’agenzia spaziale americana teme che SpaceX non sarà pronta in tempo.
La NASA invita Blue Origin e altre aziende a ricandidarsi, SpaceX rischia di perdere il contratto
Sean Duffy, amministratore ad interim della NASA, ha scritto su X: SpaceX ha ottenuto il contratto per costruire l’HLS che permetterà agli astronauti americani di atterrare sulla Luna con Artemis III. Ma la concorrenza e l’innovazione sono essenziali per il nostro predominio nello spazio. Ecco perché la NASA apre la produzione dell’HLS a Blue Origin e ad altre grandi aziende americane
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Facciamo un passo indietro. Quando la NASA annuncia la missione Artemis III lancia un appello alle agenzie spaziali per costruire l’Human Landing System, o HLS. È l’apparecchio che permetterà agli astronauti di scendere sulla superficie lunare, la parte più critica e spettacolare della missione.
Dopo aver esaminato le proposte, la NASA sceglie SpaceX nel 2021. I concorrenti erano giganti del settore: Boeing, che ha costruito metà dell’aviazione commerciale mondiale, e Blue Origin, fondata da Jeff Bezos. SpaceX vince perché promette costi bassi e produzione rapida, due cose piuttosto allettanti. Mancano ancora tre anni dalla missione Artemis III, prevista per il 2028, ma la NASA sembra abbia qualche ripensamento.
Il motivo, è la Cina. L’agenzia spaziale cinese è determinata a mandare i suoi taïkonauti sulla Luna rapidamente, e questo impone una pressione costante sulle spalle americane. Duffy lo dice chiaramente: Siamo impegnati in una corsa contro la Cina quindi abbiamo bisogno delle migliori aziende per operare a una velocità che ci permetterà di raggiungere la Luna per PRIMI
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Il maiuscolo su “PRIMI” non è casuale. La NASA teme che il lander HLS di SpaceX non sia pronto in tempo, nonostante Elon Musk continui ad affermare che il calendario sarà rispettato. Ma Musk è famoso anche per le tante promesse non mantenute, quindi le sue rassicurazioni sul rispetto delle tempistiche vanno prese con le pinze.
Blue Origin e gli altri tornano in gioco (forse)
La porta è quindi di nuovo aperta per Blue Origin e le altre aziende, anche se non è ancora chiaro in che senso. La NASA non precisa se si tratta di un nuovo bando di gara completo, o se userà semplicemente i fondi del contratto precedente per finanziare il progetto che alla fine deciderà di portare avanti.
Blue Origin, che aveva perso contro SpaceX nel 2021 nonostante il peso del portafoglio di Bezos, ora ha una seconda possibilità. È un’opportunità inaspettata ma anche imbarazzante, perché significa ammettere che la scelta originale era forse sbagliata.
SpaceX, tra le promesse di Musk e lo scetticismo della NASA
Il problema fondamentale è la fiducia. SpaceX ha rivoluzionato il settore spaziale con razzi riutilizzabili, lancia satelliti Starlink a ritmo industriale. Ma costruire un lander lunare è diverso. È più complesso, più rischioso, e i margini di errore sono microscopici quando ci sono esseri umani coinvolti.
Musk continua a dire che tutto procede secondo i piani, ma la NASA evidentemente non è convinta. O forse l’agenzia vuole assicurarsi un piano B nel caso SpaceX non riesca a rispettare le scadenze. Nel settore aerospaziale, dove i ritardi sono la norma più che l’eccezione, avere delle alternative è saggio.
Questa nuova corsa allo spazio ricorda quella degli anni ’60 tra USA e URSS, solo che questa volta il competitor è la Cina. Arrivare per primi sulla Luna non è solo una questione di orgoglio nazionale. È una dimostrazione di superiorità tecnologica, capacità industriale e visione strategica. Chi domina lo spazio vicino alla Terra, inclusa la Luna, avrà vantaggi economici, scientifici e militari enormi nei decenni a venire. La NASA lo sa, il governo americano lo sa.