.NET: codice sì, ma non per tutti

.NET: codice sì, ma non per tutti

Microsoft ha rilasciato il codice di alcune librerie chiave di MS .NET Framework, pubblicando i sorgenti sotto una licenza a sola lettura. Ma per certi sviluppatori, come quelli di Mono, l'accesso al codice rimane interdetto
Microsoft ha rilasciato il codice di alcune librerie chiave di MS .NET Framework, pubblicando i sorgenti sotto una licenza a sola lettura. Ma per certi sviluppatori, come quelli di Mono, l'accesso al codice rimane interdetto

Redmond (USA) – Come aveva promesso ad ottobre, Microsoft ha aperto alcuni dei lucchetti che blindano il codice di MS.NET Framework 3.5, cuore della propria piattaforma per lo sviluppo di applicazioni e web service. BigM afferma che il suo obiettivo è quello di semplificare il debugging delle applicazioni , soprattutto in accoppiata con le nuove funzionalità di Visual Studio 2008 .

Il codice sorgente messo a disposizione degli sviluppatori riguarda una dozzina di librerie incluse ASP.NET, Windows Presentation Layer, Windows Forms e MS.NET Base Class Libraries, ed è coperto dalla Microsoft Reference License ( MS-RL ), la più restrittiva tra le licenze Shared Source. La MS-RL permette esclusivamente la visione del codice, vietando ogni forma di modifica o di ridistribuzione dei sorgenti.

Ai tempi del primo annuncio ci fu chi espresse più di una perplessità su questa licenza , raccomandando agli sviluppatori open source di tenersene alla larga. Il timore diffuso, infatti, è che la visione di codice coperto dalla MS-RL esponga gli sviluppatori al rischio di dover giustificare, magari davanti ad un tribunale, eventuali somiglianze tra i propri software e quelli di Microsoft.

Fonte: http://weblogs.asp.net Anche nei paesi dove il reverse engineering è generalmente considerato una pratica legale, specie quando usato a fini di interoperabilità, per un programmatore sarebbe difficile dimostrare che le somiglianze con il software di Microsoft siano dovute ad un lavoro di reverse engineering anziché ad una mera (e illegale) copia del codice MS-RL con cui “è entrato in contatto”.

Per prevenire ogni incomprensione, BigM ha deciso di mettere da subito le cose in chiaro, e di farlo direttamente nel testo della propria licenza.

“Sperando di far luce sulla questione, abbiamo introdotto nella licenza una piccola modifica per specificare che non si applica agli utenti che sviluppano dei software per piattaforme diverse da Windows, software che abbiano le stesse o sostanzialmente le stesse caratteristiche o funzionalità di MS.NET Framework”, spiega in questo post Scott Guthrie, general manager di Microsoft. Se si sviluppa invece per Windows, Guthrie afferma che si può guardare il codice anche nel caso in cui il proprio software abbia funzionalità molto simili a quelle di MS.NET Framework.

In altre parole, la licenza che accompagna le librerie di MS.NET Framework non vale per chi sviluppa software non-Windows con caratteristiche uguali (simili?) a quelle di MS.NET Framework. E là dove la licenza MS-RL non è applicabile, l’accesso al codice viene regolamentato dalla licenza standard: ciò significa divieto assoluto di accedere al codice, anche in modalità “a sola lettura”.

I primi destinatari di questa clausola, peraltro considerata da più parti molto fumosa (chi può stabilire a priori – dicono i critici – quanto un software sia funzionalmente simile ad un altro?), sembrano essere gli sviluppatori di Mono , la famosa implementazione open source di MS.NET Framework. Ma del resto il leader del progetto, Miguel de Icaza , fu il primo lo scorso anno a mettere in guardia i membri del proprio team dai rischi legati alla visione del codice Microsoft.

Come spiegato da Guthrie, la versione finale di Visual Studio 2008 – il cui lancio ufficiale avverrà il prossimo 27 febbraio – fornirà la possibilità di scaricare da Internet i debug symbol e il relativo codice sorgente: Microsoft ritiene che questa caratteristica fornirà agli sviluppatori un importante aiuto nell’analizzare il comportamento delle proprie applicazioni.

Nei prossimi mesi Guthrie conta di aggiungere alla lista di librerie Shared Source anche LINQ, Windows Communication Foundation e Workflow.

“Riteniamo che potersi avvalere dell’accesso al codice sorgente e dell’integrazione del debugger con le librerie di MS.NET Framework sarà davvero prezioso per gli sviluppatori”, ha commentato Guthrie. “La possibilità di esaminare il codice e di seguirne il flusso d’esecuzione dovrebbe fornire una comprensione molto più profonda di come le librerie di MS.NET Framework sono implementate, consentendo così agli sviluppatori di creare applicazioni migliori e farne altresì un uso migliore”.

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Pubblicato il
18 gen 2008
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