Danish Hussain, responsabile della chirurgia di Neuralink, in un post su X, ha risposto a un fan che chiedeva perché Optimus, il robot umanoide di Tesla, non fosse già in addestramento con Neuralink.
Stiamo iniziando in modo semplice, ma questo accadrà molto presto
ha risposto Hussain, con entusiasmo. Sono le solite promesse vaghe e accattivanti che Elon Musk fa da anni per gonfiare il valore a breve termine delle sue aziende. E considerando che Optimus fatica a camminare senza sembrare un pinguino ubriaco e che il primo paziente Neuralink ha detto che il suo impianto non funzionava più così bene dopo pochi mesi, forse sarebbe il caso di moderare l’entusiasmo.
Neuralink vuole collegare il cervello umano a Optimus
Il post di Hussain era una risposta a chi pensa che Neuralink fosse “una megacorporazione malvagia”. La sua difesa? Letteralmente siamo qui ad aiutare i ragazzi a mangiare pretzel lol.
. Come a minimizzare il fatto che si impiantano chip nel cervello delle persone.
so many people think neuralink is some evil megacorp but we’re literally just out here helping the homies eat pretzels lol https://t.co/bbGGqnwGgN
— DANISH (@astrodanish) October 29, 2025
Il post faceva riferimento a un video caricato da un altro dipendente Neuralink che mostrava un uomo che muoveva un braccio robotico lento tutto tramite “telepatia”. Telepatia è una parolone. In realtà, si tratta più semplicemente di segnali cerebrali interpretati da un chip.
A un certo punto un fan ha chiesto: Perché non usare già Optimus v2 per l’addestramento? Sarebbe vantaggioso per entrambe le aziende
. Hussain, a quel punto, ha risposto lasciando intendere che non manca molto, un’interfaccia uomo-robot arriverà molto presto
.
Parliamo un secondo di Optimus. È il robot umanoide di Tesla che Musk ha promesso rivoluzionerà tutto. Il problema? Optimus fatica a rispondere con frasi complete, cammina con un’andatura rigida e strascicata che fa sembrare i primi tentativi dei robot Boston Dynamics eleganti, e in generale sembra più un progetto universitario ambizioso che un prodotto pronto per il mercato. E ora addirittura si potrebbe collegare direttamente al cervello umano…
Nessun dettaglio è stato condiviso su come questa interfaccia uomo-robot potrebbe funzionare. Come si fa a trasmettere dei comandi complessi a un robot che fatica a camminare? Come si garantisce che il cervello umano e il robot interpretino i segnali nello stesso modo? Cosa succede quando ci sono ritardi o errori di trasmissione?
Tesla conta su Optimus per l’80% del suo valore
Musk ha recentemente dichiarato che i robot Optimus rappresenteranno l’80% del valore di Tesla. Non le auto elettriche che vendono effettivamente o il sistema di guida autonoma, i robot umanoidi che a malapena camminano. Va detto che Tesla sta attraversando uno degli anni più disastrosi della sua storia, quindi ovviamente la soluzione è scommettere tutto su robot goffi collegati a chip cerebrali sperimentali.
Neuralink ha ora impiantato la sua tecnologia in 12 soggetti umani. I risultati sono alterni. Il primo paziente, Noland Arbaugh, ha riferito che il suo dispositivo non funzionava più bene dopo solo pochi mesi di utilizzo. Perché, allora, aggiungere il controllo di robot umanoidi a questa equazione?
Il campo minato dell’etica
Collegare il cervello umano a un robot solleva domande etiche che fanno sembrare la clonazione un dibattito semplice. Chi è responsabile se il robot fa qualcosa di dannoso mentre è controllato da un cervello umano? La persona con l’impianto? L’azienda che ha fatto il robot? L’azienda che ha fatto l’impianto?
Cosa succede ai dati neurali raccolti durante queste operazioni? Chi li possiede? Possono essere usati per addestrare AI? Possono essere venduti? E se qualcuno hackera la connessione cervello-robot?
Queste non sono domande teoriche filosofiche da discutere in un seminario universitario. Sono problemi pratici che devono avere risposte prima che qualsiasi tecnologia del genere sia implementata. Ma questa è la specialità di Musk: vendere il futuro prima che esista. E finora ha funzionato abbastanza bene, soprattutto per lui…