Nuovi limiti settimanali più stringenti per Claude: cosa cambia

Nuovi limiti settimanali più stringenti per Claude: cosa cambia

Un consumo eccessivo delle risorse da parte degli abbonati a Claude ha spinto ad annunciare l'introduzione di nuovi limiti settimanali.
Nuovi limiti settimanali più stringenti per Claude: cosa cambia
Un consumo eccessivo delle risorse da parte degli abbonati a Claude ha spinto ad annunciare l'introduzione di nuovi limiti settimanali.

Gli utenti di Claude che hanno sottoscritto una formula premium stanno ricevendo in queste ore un messaggio che comunica l’introduzione di nuovi limiti settimanali per l’utilizzo del servizio. Saranno applicati a partire dal 28 agosto e, secondo la previsione di Anthropic, interesseranno meno del 5% degli abbonati in base agli attuali schemi di utilizzo.

Anthropic annuncia nuovi limiti settimanali per Claude

Riportiamo di seguito alcuni estratti dall’email inviata. Al suo interno, i dettagli relativi ai cambiamenti imposti, eccoli.

  • Attuale: limite di utilizzo che si azzera ogni 5 ore (nessun cambiamento);
  • nuovo: limite settimanale complessivo che si azzera ogni 7 giorni;
  • nuovo: limite settimanale per Claude Opus 4 che si azzera ogni 7 giorni.

Perché questa decisione? Anthropic la motiva con il forte incremento delle richieste in seguito al lancio di Code e ad alcune violazioni delle policy come la condivisione degli account e la rivendita degli accessi. Il dito è puntato inoltre contro chi lascia Claude in esecuzione 24/7 in background. Tutte pratiche che stanno impattando la capacità del sistema per tutti. Stando a quanto dichiarato, la maggior parte degli utenti non noterà alcuna differenza e potrà
aspettarsi 40-80 ore di Sonnet 4 entro i propri limiti settimanali.

Questo varierà in base a fattori come la dimensione del codebase e le impostazioni utente come la modalità auto-accept. Gli utenti che eseguono più istanze di Claude Code in parallelo raggiungeranno i loro limiti prima.

Inevitabilmente, una mossa di questo tipo fa storcere il naso. Non tanto per le nuove limitazioni, ma perché si applicano senza che in cambio sia introdotto alcun beneficio per chi ha un abbonamento premium. Vale sia per chi ha attivato la formula Pro da 20 dollari al mese sia per coloro che hanno scelto il piano Max da 100 dollari mensili.

È l’ennesima dimostrazione di come i servizi AI siano affamati di risorse e di come i loro gestori stiano iniziando a fare i conti con qualche difficoltà nel disporne. Non è un caso se, guardando alla concorrenza, OpenAI si è mossa siglando nuovi accordi con fornitori come Oracle e Google Cloud, puntando su lungo periodo alla realizzazione dell’infrastruttura Stargate.

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Pubblicato il
29 lug 2025
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