Nuovo digitale terrestre: cos'è il refarming e quando avviene

Nuovo digitale terrestre: cos'è il refarming

Si parte dalla Sardegna: lunedì 15 novembre prenderà il via il refarming, potrebbe essere necessario risintonizzare i propri televisori.
Nuovo digitale terrestre: cos'è il refarming
Si parte dalla Sardegna: lunedì 15 novembre prenderà il via il refarming, potrebbe essere necessario risintonizzare i propri televisori.

Dopo il passaggio alla codifica MPEG-4 da parte di alcuni canali Rai e Mediaset avvenuto il mese scorso, sta per prendere il via un’ennesima fase del percorso che porterà all’adozione del nuovo digitale terrestre, quella del cosiddetto refarming. Si tratta del rilascio della banda 700 MHz e del conseguente riposizionamento delle frequenze assegnate alle emittenti televisive sulla banda sub700, come previsto dal Piano Nazionale di Assegnazione Frequenze.

Nuovo digitale terrestre: le tappe del refarming

La procedura non avviene in un sol colpo per tutto il territorio, ma in modo progressivo e con fasi che coinvolgeranno le regioni in momenti diversi. Si parte tra meno di una settimana dalla Sardegna, lunedì 15 novembre, per terminare alla metà del prossimo anno, come riportato sulle pagine del sito ufficiale.

  • Area 1A (dal 15 novembre al 18 dicembre 2021): Sardegna;
  • Area 1B (dall’1 maggio al 30 giugno 2022): Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania;
  • Area 2 (dal 3 gennaio al 15 marzo 2022): Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano;
  • Area 3 (dal 3 gennaio al 15 marzo 2022): Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna tranne la provincia di Piacenza;
  • Area 4 (dall’1 marzo al 30 giugno 2022): Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche.

Nuovo digitale terrestre: le tappe del refarming in Italia, regione per regione

Durante il refarming, per continuare a ricevere i canali potrebbe essere necessarie risintonizzare i televisori manualmente, qualora non dispongano di una funzionalità che se ne occupa in modo automatico. Per il momento non è necessario né acquistare un decoder DVB-T2 né un nuovo TV.

Il processo di ridistribuzione delle frequenze non ha alcun impatto sulla tecnologia tuo televisore, né sulla sua compatibilità, ma comporta esclusivamente un potenziale spostamento dei canali TV su altre frequenze.

Il passaggio definitivo al DVB-T2 è invece fissato per l’1 gennaio 2023, quando per vedere le trasmissioni sarà necessario essere in possesso di un apparecchio con supporto al sistema di codifica HEVC Main10: tutti quelli acquistati dal 22 dicembre 2018 in poi sono compatibili. Ad ogni modo è possibile eseguire un rapido test.

Sui canali 100 (Rai) o 200 (Mediaset) deve comparire la scritta “Test HEVC Main10”. In caso di esito positivo, tutto ok. Altrimenti, eseguire una nuova sintonizzazione e riprovare. Se il risultato è ancora una volta negativo, ci sarà bisogno di un nuovo apparecchio (decoder o TV).

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Pubblicato il 9 nov 2021
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