OpenAI e Microsoft ai ferri corti, la partnership si sta sgretolando

OpenAI e Microsoft ai ferri corti, la partnership si sta sgretolando

La partnership tra OpenAI e Microsoft è in crisi. I motivi dello scontro sono l'acquisizione di Windsurf e le accuse di concorrenza sleale.
OpenAI e Microsoft ai ferri corti, la partnership si sta sgretolando
La partnership tra OpenAI e Microsoft è in crisi. I motivi dello scontro sono l'acquisizione di Windsurf e le accuse di concorrenza sleale.

La relazione tra OpenAI e Microsoft sta attraversando un momento molto difficile. Secondo il Wall Street Journal, i dirigenti di OpenAI stanno valutando di accusare pubblicamente Microsoft di comportamenti anticoncorrenziali. Una cosa impensabile fino a qualche anno fa.

OpenAI contro Microsoft: la storica alleanza sull’orlo del collasso

Il problema principale riguarda l’acquisizione di Windsurf. La startup sviluppa strumenti di programmazione assistiti dall’intelligenza artificiale. OpenAI vuole finalizzare l’acquisto, ma Microsoft pretende di avere accesso a tutta la proprietà intellettuale. Niente di strano, visto che è previsto dagli accordi. Una clausola che sembrava ragionevole quando OpenAI era una piccola organizzazione senza scopo di lucro, ma che ora è un cappio al collo, letteralmente.

Microsoft ha GitHub Copilot, che fa esattamente quello che fa Windsurf. OpenAI non ha voglia di aiutare Microsoft a migliorare un prodotto concorrente, e così le trattative sono in stallo da mesi.

OpenAI sta cercando di diventare una società normale, a scopo di lucro, ma ha bisogno dell’ok di Microsoft per farlo. Senza la sua benedizione, non può raccogliere nuovi investimenti o quotarsi in borsa. Microsoft sta usando questo potere per ottenere altri vantaggi. Vuole mantenere la sua quota anche dopo il cambiamento e assicurarsi l’accesso alle tecnologie future, compresa l’eventuale intelligenza artificiale generale. Le negoziazioni vanno avanti da mesi senza risultati. OpenAI ha proposto di ridurre i ricavi condivisi con Microsoft dal 20% al 10% entro il 2030, ma Microsoft non ha accettato.

Una dipendenza che pesa

Microsoft fornisce la maggior parte della potenza di calcolo che serve a OpenAI per addestrare i suoi modelli attraverso Azure. Questo ha creato una dipendenza quasi totale che OpenAI sta cercando di ridurre, pianificando di usare anche Google Cloud. L’ironia è che Microsoft, che nel 2019 ha aiutato OpenAI a crescere investendo un miliardo di dollari, ora è diventata il principale ostacolo alla sua indipendenza.

I dirigenti di OpenAI stanno pensando di rendere pubbliche le loro lamentele contro Microsoft. Potrebbero anche chiedere alle autorità federali di esaminare i loro contratti per possibili violazioni delle leggi sulla concorrenza. Questa mossa però potrebbe mandare il rapporto in malora. Ma OpenAI sembra preferire lo scontro aperto piuttosto che rimanere sotto il controllo di Microsoft.

Da alleati a rivali

La relazione tra le due aziende è cambiata negli ultimi anni. Microsoft ha integrato ChatGPT e le altre tecnologie di OpenAI praticamente ovunque. Nel frattempo, OpenAI è diventata una delle aziende più preziose al mondo. Ora però si trovano a competere sullo stesso terreno, quello dell’intelligenza artificiale per le aziende.

Nonostante le tensioni pubbliche, le due aziende continuano a dire che la loro è una “partnership produttiva”. Ma dietro le quinte la situazione sembra sempre più complicata. Microsoft ha investito oltre 13 miliardi di dollari e non vuole perdere il controllo. OpenAI sa che per crescere deve liberarsi da vincoli che un tempo erano accettabili ma ora sono diventati limitanti.

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Pubblicato il
17 giu 2025
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