Ci sono modi discreti per abbandonare un software, e poi c’è il metodo Microsoft: lasciarlo morire lentamente tra malfunzionamenti mentre promuove a tutto spiano il successore. Outlook Classico sta vivendo gli ultimi giorni di un condannato a morte che nessuno ha il coraggio di giustiziare definitivamente, ma a cui vengono tolti sistematicamente cibo, acqua e cure mediche.
Il bug di Outlook che Microsoft non vuole risolvere
Un nuovo bug ha colpito l’app classica, impedendole di aprirsi. Microsoft ha confermato il problema e ha persino fornito istruzioni dettagliate su come gli amministratori possono verificare il bug usando Fiddler, uno strumento per ispezionare il traffico web. L’errore tecnico coinvolge un limite di concorrenza dell’autenticazione raggiunto, in pratica, troppi tentativi di connessione simultanei che mandano il sistema in tilt. Fin qui tutto normale, può capitare. Il vero colpo di scena arriva dopo, Microsoft ammette candidamente che non esiste un modo per risolverlo.
Microsoft suggerisce di passare al nuovo Outlook
L’unica opzione offerta agli utenti è aprire un ticket di supporto dal portale di amministrazione di Microsoft 365 per “mitigare” il problema. Non risolverlo, attenzione. Mitigarlo. E la vera soluzione alternativa? Usare la nuova app Outlook per Windows o Outlook Web Access.
Questa strategia di abbandono programmato non è una novità. Il mese scorso Microsoft ha annunciato l’eliminazione di Outlook Lite e continua a spingere con ogni mezzo possibile per far migrare gli utenti verso il nuovo Outlook. L’azienda ha persino spiegato che configurerà automaticamente gli account e le impostazioni di Outlook Classico, sottolineando che questo non significa costringere gli utenti.
Insomma, Il messaggio è chiaro: Outlook Classico non è più il benvenuto. E il problema è di chi lo usa ancora.
Il cimitero dei bug di Outlook Classico
Negli ultimi mesi Outlook Classico è diventato un catalogo di malfunzionamenti. Ad aprile il download dell’app non funzionava. A giugno, dopo un aggiornamento importante del calendario, sono emersi diversi bug che hanno richiesto mesi per essere risolti. Sempre a giugno, anche la possibilità di inviare email, letteralmente la funzione base di un client di posta, è stata compromessa. Ora l’app non si apre proprio.
È evidente che Microsoft ha smesso di considerare Outlook Classico una priorità. Lo sviluppo e i test di controllo qualità sembrano ridotti al minimo indispensabile, giusto per mantenere le apparenze. Nel frattempo l’azienda continua a tessere le lodi del nuovo Outlook…
La strategia è evidente: lasciare che l’app classica si deteriori fino al punto in cui passare alla nuova versione diventi non una scelta, ma l’unica via d’uscita.