P2P Art: scarica, guarda, elimina

P2P Art: scarica, guarda, elimina

090909 è il sesto film realizzato con il cellulare dall'artista svedese Anders Weberg. Distribuito sui canali di file sharing e cancellato dopo il primo download
090909 è il sesto film realizzato con il cellulare dall'artista svedese Anders Weberg. Distribuito sui canali di file sharing e cancellato dopo il primo download

090909 non è la solita deriva apocalittica made in Hollywood , bensì un film dalla durata esatta di 9 ore, 9 minuti e 9 secondi, sesto di una serie di video sperimentali girati appositamente per la distribuzione su network di file sharing . Il tema del lungometraggio, Imaginary Places , ha trovato realizzazione grazie ad un semplice telefono cellulare e, successivamente, un computer per la post-produzione. Prima dell’ovvia uscita per il P2P il 9 settembre appena trascorso.

A ideare e portare avanti questo progetto è stato l’artista e regista svedese Anders Weberg , al lavoro dalla sua base di Malmö su “video, suoni, nuovi media e installazioni primariamente concentrati sul tema dell’identità”. Nella biografia sul sito ufficiale si legge, inoltre, che Weberg è “specializzato in tecnologie digitali, con l’intento di mescolare generi e ambiti di espressione per esplorare il potenziale dei media audio e video”.

090909 è, dunque, l’ultima esplorazione artistica del film maker svedese, sesta in ordine d’uscita dopo i 45 minuti di Anonymous e 080808 , “distribuito ed eliminato l’8 agosto del 2008”. Eliminato.

Il progetto di Anders Weberg è partito nel 2006, accompagnato da un particolare principio di arte sperimentale: l’originale non esiste . Questa specifica visione dell’iconografia contemporanea è stata battezzata P2P Art , ovvero arte pensata – e successivamente distribuita – per i canali di file sharing come quello di BitTorrent. Nelle parole dello stesso Weberg: “L’opera originale è innanzitutto condivisa dall’artista fino a quando anche soltanto un utente la scarica. Da questo momento in poi, l’opera è disponibile perché altri utenti la condividano. Il file originale e tutti i materiali utilizzati per crearlo sono praticamente eliminati dall’artista stesso”.

L’opera d’arte, quindi, viene vista da chi la realizza come un semplice file da mettere in sharing, diffuso solo se gli utenti del network dimostrano di apprezzarla e di mantenerla in vita nelle cartelle condivise. “Sentitevi liberi – si legge sul sito ufficiale di P2P Art – di scaricare o meno il film, guardarlo e metterlo a disposizione per tutto il tempo che volete. O cancellatelo immediatamente”. Si chiama estetica dell’effimero.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 14 set 2009
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