Perché i prompt ChatGPT non funzionano: 3 errori che fanno tutti

Perché i prompt ChatGPT non funzionano: 3 errori che fanno tutti

ChatGPT non funziona come pensiamo: spesso meno è meglio. Ecco perché i prompt troppo lunghi sono controproducenti e come aggiustare il tiro.
Perché i prompt ChatGPT non funzionano: 3 errori che fanno tutti
ChatGPT non funziona come pensiamo: spesso meno è meglio. Ecco perché i prompt troppo lunghi sono controproducenti e come aggiustare il tiro.

Scrivere troppo. Questo è l’errore che quasi tutti fanno con ChatGPT. Spiegare ogni dettaglio come se si parlasse a un bambino di 5 anni. Il risultato? Risposte generiche, incomplete e spesso completamente fuori tema.

Il mito del prompt perfetto

Quando ChatGPT è arrivato nelle nostre vite, abbiamo commesso tutti lo stesso sbaglio. Abbiamo pensato che più dettagli si fornivano, migliori sarebbero stati i risultati. Frasi complete, grammatica perfetta, contesto abbondante. Sembrava logico, no? In realtà è esattamente l’opposto. I chatbot moderni sono incredibilmente bravi a capire il contesto, meglio di quanto crediamo. Quando li sommergiamo di parole, li confondiamo invece di aiutarli, e perdono di vista l’obiettivo principale.

È come dare indicazioni stradali a qualcuno che conosce già la città meglio di noi. Il rischio è di rallentarlo e basta.

3 tecniche per scrivere prompt migliori per ChatGPT

1. La regola delle 5-7 parole

Il primo segreto per ottenere risultati migliori da ChatGPT è controintuitivo: usare meno parole, non di più. I prompt più efficaci raramente superano le 5-7 parole, e spesso sono ancora più corti. Invece di: “Potresti per favore aiutarmi a confrontare i diversi tipi di scarpe da running disponibili sul mercato, considerando le caratteristiche principali e i prezzi?” Meglio: “Confronta scarpe da running per principianti“.

La differenza nei risultati è enorme, e i numeri parlano chiaro. Una ricerca di Stanford e OpenAI del 2024 ha scoperto che i prompt brevi (sotto le 12 parole) danno risultati più precisi del 22%, risposte più veloci del 40% e molte meno risposte incomplete o evasive.

ChatGPT non deve decifrare quello che vogliamo davvero, perché glielo stiamo dicendo in modo diretto e inequivocabile.

2. Iniziare sempre con un verbo d’azione

Il secondo trucco è iniziare ogni prompt con un verbo chiaro. Non “Potresti…” o “Mi aiuteresti a…“. Bisogna andare dritti al punto, senza lasciare spazio alle ambiguità.

I verbi che funzionano praticamente sempre sono:

  • Riassumi – per condensare informazioni lunghe;
  • Confronta – per analizzare opzioni diverse;
  • Riscrivi – per migliorare testi esistenti;
  • Elenca – per ottenere liste organizzate;
  • Spiega – per chiarimenti su concetti complessi.

Esempio pratico di prompt verboso: “Potresti aiutarmi a confrontare i migliori contorni estivi per un barbecue in giardino?

Prompt efficace: “Confronta contorni facili per barbecue

La differenza è immediatamente evidente. Il secondo prompt produce risposte più strutturate e concrete, senza divagazioni inutili. Molti utenti si sono abituati a “chattare” con ChatGPT come se fosse una conversazione informale. Per alcune situazioni va bene, ma per ottenere risultati pratici è controproducente. L’AI lavora meglio quando si forniscono istruzioni chiare piuttosto che richieste amichevoli.

3. Aggiungere i dettagli dopo

Il terzo trucco è smettere di buttare dentro tutto in un unico prompt chilometrico. Molto meglio costruire la risposta un pezzo alla volta, aggiungendo dettagli man mano, solo quando servono.

Approccio tradizionale (inefficace): “Spiegami l’informatica quantistica come se avessi 12 anni, usando metafore ma senza semplificare troppo, e includi anche applicazioni pratiche nel mondo reale“.

Approccio a catena (efficace):

  1. Definisci informatica quantistica in una frase
  2. Aggiungi una metafora semplice
  3. Elenca 3 applicazioni pratiche

Questo metodo offre diversi vantaggi. In primis, si può correggere la rotta se ChatGPT prende una direzione sbagliata, senza dover ricominciare tutto da capo. Secondo, si ottengono risposte più precise perché ogni passaggio ha un obiettivo specifico. Terzo, si evitano quelle risposte frustranti che iniziano con “Come AI, non posso…” perché il chatbot non si sente sopraffatto da richieste contraddittorie.

Quando i prompt lunghi hanno ancora senso

Naturalmente, ci sono le classiche eccezioni che confermano la regola. Per alcuni tipi di richieste, i dettagli extra non solo aiutano, ma sono essenziali.

Quando si chiede all’AI di comportarsi come un esperto: “Comportati come un personal trainer motivazionale che mi convince a fare sport” oppure “Rispondi come un barista napoletano che spiega come fare il caffè perfetto” – senza questi dettagli caratteriali, otterresti risposte piatte e impersonali.

Per la scrittura creativa: “Scrivi una storia horror ambientata in un ufficio postale” o “Racconta una favola moderna sui social media” – qui l’ambientazione e il genere sono cruciali per il risultato.

Per imitare stili specifici: “Scrivi come scrive Umberto Eco per spiegare perché la pizza hawaiana è controversa” oppure “Imita il tono di un manuale Ikea per descrivere come preparare la carbonara” – questi riferimenti stilistici trasformano completamente l’output.

Per consulenze specializzate: “Ragiona come un avvocato specializzato in diritto digitale” o “Analizza questo problema con la mentalità di un consulente McKinsey” – il punto di vista professionale cambia radicalmente l’approccio.

In tutti questi casi, i dettagli extra non sono riempitivi. Al contrario, sono istruzioni precise che guidano ChatGPT verso il tipo di risposta che si vuole. Ma la differenza rispetto ai prompt verbosi di prima è che ogni parola ha uno scopo specifico.

L’arte di essere specifici senza essere ridondanti

Una volta capiti questi principi base, l’uso di ChatGPT diventa molto più strategico. È importante saper distinguere tra informazioni essenziali e riempitivi inutili.

Informazioni essenziali:

  • Il tipo di output che si vuole (lista, paragrafo, tabella)
  • Il tono appropriato (formale, casuale, tecnico)
  • Limiti specifici (lunghezza, target di riferimento)

Riempitivi da evitare:

Dettagli di contesto irrilevanti per l’output

Per esempio, se si ha bisogno di un’email professionale, meglio scrivere: “Riscrivi questa email in tono formale” piuttosto che “Potresti aiutarmi a riscrivere questa email perché devo mandarla al mio capo e voglio che suoni più professionale dato che è una situazione delicata…“.

ChatGPT diventa un partner di lavoro molto più efficace quando si tratta come tale. Non è un assistente personale che ha bisogno di essere coccolato con spiegazioni dettagliate. È uno strumento potente che funziona meglio quando gli si danno istruzioni chiare e dirette.

Il bonus: quando si ottiene una risposta perfetta da un prompt cortissimo, è meglio salvarlo per creare la propria collezione di “prompt magici” di 3-5 parole che funzionano sempre. Diventeranno un’arma segreta per comunicare con qualsiasi AI, da Claude a Gemini.

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Pubblicato il
30 giu 2025
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