Perché Perplexity è la migliore alternativa a ChatGPT

Perché Perplexity è la migliore alternativa a ChatGPT

Perplexity offre l'accesso a tutti i migliori modelli AI, in un'unica piattaforma, da ChatGPT a Claude, con strumenti di ricerca e verifica integrati.
Perché Perplexity è la migliore alternativa a ChatGPT
Perplexity offre l'accesso a tutti i migliori modelli AI, in un'unica piattaforma, da ChatGPT a Claude, con strumenti di ricerca e verifica integrati.

Quando pensiamo alle alternative a ChatGPT, ci vengono in mente i soliti nomi: Claude di Anthropic, Gemini di Google, Meta AI. Tutti validi, certo, ma alla fine sembrano variazioni sullo stesso tema. È come scegliere tra diverse marche di pasta. Il formato cambia leggermente, ma l’esperienza fondamentale resta la stessa.

Eppure esiste un’alternativa che ribalta completamente l’approccio all’intelligenza artificiale conversazionale, trasformando quello che potrebbe essere l’ennesimo chatbot in uno strumento di ricerca e produttività davvero innovativo.

Perplexity: quando l’AI diventa davvero uno strumento di lavoro

Perplexity non è nato per competere nella corsa al modello linguistico più potente. Mentre OpenAI, Google e Anthropic si sfidano a colpi di parametri e benchmark, Perplexity ha scelto una strada diversa: creare il miglior ambiente possibile per sfruttare tutti questi modelli insieme, aggiungendo funzionalità che trasformano una semplice conversazione in vera produttività.

La differenza si nota subito. Dove ChatGPT ti accoglie con un’interfaccia minimalista che nasconde complessità spesso confuse, Perplexity presenta tutto in modo chiaro e immediato. Non si deve indovinare cosa fanno le varie funzioni, non ci si perde in menu infiniti di GPT personalizzati creati dalla community, non si deve cercare estensioni di terze parti per avere funzioni basilari. Tutto quello che serve è già lì, integrato e funzionante.

Ma la vera forza di Perplexity sta nel suo approccio alla ricerca e alla verifica delle informazioni. Mentre ChatGPT può inventare fatti con una sicurezza disarmante, Perplexity cita sempre le sue fonti, permettendo di verificare ogni affermazione.

Cosa accomuna ChatGPT e Perplexity?

Prima di parlare delle differenze, è giusto riconoscere che entrambe le piattaforme condividono alcune funzionalità. Entrambe offrono conversazioni contestuali dove si possono fare domande di follow-up mantenendo il filo del discorso. È possibile caricare file, analizzare documenti, processare immagini. Entrambe hanno app mobile ben fatte che permettono di portare l’AI sempre a spasso.

Il prezzo? Identico: 20 dollari al mese per le versioni premium. Ma è qui che finiscono le somiglianze e iniziano le differenze sostanziali.

I pregi di Perplexity

Con ChatGPT Plus si ha accesso a vari modelli GPT, ma si rimane sempre nell’ecosistema OpenAI. Con Perplexity Pro invece si può scegliere tra GPT-4o, Claude 4.0 Sonnet (ha già integrato anche Opus 4.1), Gemini 2.5 Pro e i modelli proprietari Sonar e R1. È come avere abbonamenti a Netflix, Disney+ e Prime Video al prezzo di uno solo.

Anche la generazione di immagini è presente in entrambi, ma mentre ChatGPT usa esclusivamente GPT Image 1 tramite GPT-4o, Perplexity seleziona automaticamente il modello più adatto tra vari disponibili.

1. La flessibilità

Immaginiamo di dover scrivere un report importante. Con ChatGPT si è limitati ai modelli OpenAI. Se GPT-4 non capisce quello che si vuole o genera risposte che non convincono, si può solo riformulare la domanda e sperare. Con Perplexity, si può passare istantaneamente a Claude per un approccio più analitico, a Gemini per elaborazioni più creative, o ai modelli Sonar per ricerche web più approfondite. In questo modo è possibile confrontare come diversi modelli AI interpretano lo stesso problema.

Facciamo un esempio pratico. Mettiamo il caso di dover analizzare dei dati finanziari complessi. GPT-4 dà una risposta che sembra incompleta. Con un clic si passa a Claude, noto per le sue capacità analitiche superiori in certi contesti. Non si è ancora soddisfatti? Non c’è problema, si può passare a Gemini per vedere se coglie sfumature diverse. Tutto nella stessa interfaccia, nella stessa conversazione, senza dover fare copia e incolla su piattaforme diverse.

2. La ricerca

La funzione Deep Research di Perplexity non si limita a cercare informazioni: le aggrega, le sintetizza, le verifica e le presenta in un formato chiaro, ma sempre con le fonti a portata di clic.

Ad esempio, si deve preparare una presentazione sulle tendenze del mercato immobiliare italiano post-pandemia. Con ChatGPT si otterrebbe probabilmente una risposta generica basata su dati pre-2024, magari con qualche informazione inventata presentata come fatto. Con Perplexity, il sistema esegue decine di ricerche web, analizza più fonti, confronta dati da siti governativi, report di agenzie immobiliari e articoli recenti, poi presenta tutto in modo organizzato con grafici pertinenti e link alle fonti originali.

La differenza è abissale. È un assistente che cerca attivamente, verifica e cita.

3. Spaces per le collaborazioni

ChatGPT permette di condividere le conversazioni, ma Perplexity va oltre con gli Spaces. Sono workspace dedicati dov’è possibile organizzare ricerche per progetto, invitare collaboratori, costruire una base di conoscenze condivisa. In pratica, è un ambiente di lavoro collaborativo.

Supponiamo di lavorare con un team su una strategia di marketing. Si crea uno Space dedicato dove tutti possono contribuire con ricerche, il sistema mantiene traccia di tutte le fonti consultate, e si può costruire insieme un repository di informazioni verificate. Niente più email con link sparsi. Tutto è organizzato, tracciabile, condivisibile.

4. Interfaccia user-friendly

ChatGPT punta sul minimalismo, ma questo non è sempre un bene. Cos’è un GPT? Cosa fa SORA? Perché ci sono migliaia di bot creati dalla community e come si fa a sapere quali vale la pena usare? L’interfaccia pulita nasconde una complessità che può disorientare.

Perplexity sceglie la chiarezza sopra il minimalismo. Ogni funzione è etichettata chiaramente, con tanto di descrizione che spiega cosa fa. Le funzionalità sono curate, ufficiali, integrate perfettamente.

Cosa si potrebbe rimpiangere di ChatGPT

Per onestà intellettuale, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. ChatGPT ha indiscutibilmente i suoi punti di forza. La modalità vocale avanzata è una spanna sopra. Le conversazioni sembrano più naturali, più umane. Per brainstorming creativi o sessioni esplorative dove il flusso della conversazione è importante, ChatGPT mantiene un vantaggio.

La memoria di ChatGPT è un’altra caratteristica che Perplexity non offre ancora. ChatGPT può ricordare preferenze, contesti e informazioni attraverso conversazioni diverse, creando un’esperienza più personalizzata nel tempo. Inoltre, Perplexity copre la maggior parte delle esigenze comuni, ma non ha ancora la stessa varietà di estensioni specializzate.

Infine, se si vuole sempre l’ultimissimo modello OpenAI appena rilasciato, come GPT-5 per esempio, ChatGPT rimane la scelta obbligata. Con Perplexity bisogna aspettare sempre qualche settimana prima che i nuovi modelli vengano integrati.

Perplexity è migliore di ChatGPT? Non è la domanda giusta!

Perplexity non cerca di essere ChatGPT in una versione migliore. Cerca di essere qualcosa di diverso, un vero strumento di produttività basato sull’AI piuttosto che un chatbot tuttofare. Se si passano le giornate a fare ricerche, scrivere report, verificare informazioni, collaborare su progetti, Perplexity trasforma ore di lavoro in minuti di lavoro intelligente.

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Pubblicato il
9 ago 2025
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