PI Hardware/ Acer Aspire 5750G

PI Hardware/ Acer Aspire 5750G

Uno dei notebook Sandy Bridge più convenienti sul mercato. Se siete disposti ad accettare l'economicità dello chassis e del display avrete prestazioni eccezionali ad un prezzo interessante
Uno dei notebook Sandy Bridge più convenienti sul mercato. Se siete disposti ad accettare l'economicità dello chassis e del display avrete prestazioni eccezionali ad un prezzo interessante

Il bug dei chipset Intel Sandy Bridge è stato finalmente risolto e, conseguentemente, la produzione di personal computers portatili e schede madri per sistemi basati su CPU Core di seconda generazione è ripartita a pieno regime: i maggiori produttori scendono in campo fornendo modelli per tutte le tasche, col chiaro intento di recuperare i tre mesi di buio sulle piattaforme Intel che hanno caratterizzato l’inizio del 2011.

Dopo la recensione del Packard Bell TS13HR , presentata su queste pagine qualche tempo fa, è la volta di una serie di modelli che, per rapporto tra prezzo e prestazioni, sono destinati a far parlare di sé e destare l’interesse di chi vuole necessita di una macchina leggera, veloce ed, allo stesso tempo, che costi relativamente poco. Stiamo parlando di Acer e, nello specifico dei modelli Aspire 5750G , realizzati con uno chassis carbon design e dotati di caratteristiche tecniche tali da entrare in un ampio range di prezzi che va da 499 euro a 999 euro (prezzi ufficiali Acer).

La linea completa raccolta sotto il marchio 5750G comprende sei modelli, tutti basati su piattaforma Intel Sandy Bridge e dotati di core grafico integrato e/o scheda grafica discreta NVIDIA GT520 o GT540. La dotazione di memoria RAM va da 4GB a 6GB mentre in quanto a spazio disco si va da 500GB a 750GB. In tutti i casi ci troviamo di fronte ad un display da 15,6″ LED con risoluzione di 1366×768 pixel.

Il modello che vi proponiamo nella recensione odierna utilizza un processore Core i7 2630QM piattaforma con chipset Intel H65 , sottosistema memorie dual channel DDR3 1333MHz ed una scheda video discreta NVIDIA Geforce GT540M abbinata a tecnologia Optimus .

In un certo senso ci aspettiamo di trovare qualcosa di simile al prodotto Packard Bell: bisogna ricordare che questo marchio è, da qualche anno, strettamente connesso ad Acer, ragion per cui è facile individuare soluzioni comuni.


Il notebook Acer Aspire 5750G

La CPU Sandy Bridge Core i7-2630QM utilizzata nel modello in esame è un processore di fascia medio alta che integra un core grafico Intel HD Graphics 3000 e prevede un TDP di 45W.


CPU Intel Sandy Bridge Mobile

Questo computer portatile è venduto ad un prezzo inferiore a 749 euro tanto che, se si ha la pazienza per farsi un giro nelle catene di informatica ed elettronica di consumo italiane, è facile trovarlo anche a 650 Euro o meno. Di seguito riportiamo le specifiche tecniche complete del notebook Acer Aspire 5750G – 2634G50MNKK .

Processore e mainboard
Intel Core i7-2630QM (Sandy Bridge) Quad Core
con frequenza di funzionamento nominale pari a 2 GHz, Turbo Mode fino a 2,9 GHz (funzionamento a singolo core), 4×256 kilobytes di cache L2, 6MB di cache L3 condivisa, Intel Hyperthreading. La CPU è realizzata con processo produttivo a 32 nanometri e supporta le estensioni MMX, SSE 4.2, AVX a 256-bit, EM64T e VT-x. Manca invece il supporto per le estensioni VT-d (virtualizzazione delle periferiche di I/O) e per l’accelerazione delle istruzioni AES (specifiche dal sito Intel ).


Informazioni sulla CPU

La scheda madre è una soluzione custom marchiata Acer e dotata di chipset Mobile Intel HM65 Express. Trattasi di macchina nuova commercializzata in Italia a partire da Aprile 2011, esente dal bug dei chipset Sandy Bridge.


Informazioni sulla scheda madre

Memoria di sistema
Il notebook offre 4GB di memoria DDR3 su due moduli DDR3 1333MHz. Tale configurazione permette di massimizzare le prestazioni del sottosistema memorie per via dell’attivazione della modalità Dual Channel DDR3, ma crea problemi in caso di espansione poiché impone la rimozione di uno (configurazione 4+2GB) o di entrambi i moduli forniti in dotazione (4+4GB).


Informazioni sulle memorie

Sottosistema Video
L’Acer Aspire 5750G sfrutta due soluzioni video per massimizzare le performances quando richiesto o privilegiare l’autonomia operativa: nel primo caso il display viene pilotato dalla GPU discreta GeForce GT540M , capace di assolvere alle pretese in termini di forza bruta dei moderni titoli videoludici od altri compiti 3D pesanti; nel secondo caso si impiega il controller grafico Intel HD 3000 integrato nella CPU Sandy Bridge (principalmente operazioni 2D come navigazione internet, decodifica di stream video, utilizzo di fogli di lavoro). Lo switch intelligente tra una GPU e l’altra è gestito dalla tecnologia NVIDIA Optimus .


Informazioni sulla GPU Intel HD3000


Informazioni sulla GPU NVIDIA GT 540M

Sottosistema Audio
Acer 5750G dispone di due altoparlanti stereo integrati pilotati da un controller audio HDA, ed è dotato di microfono monofonico e jack audio IN/OUT per sfruttare soluzioni esterne.

Disco Fisso
L’unità integrata è di produzione Toshiba: siglata MK6465GSX offre una connessione dati S-ATA 2.0 3Gb/s, velocità di rotazione dei piatti di 5400 giri al minuto e capienza nominale di 640 gigabytes. È organizzata in singola partizione (senza volume di recupero di sistema), ragion per cui è conveniente creare dischi di ripristino a seguito del completamento del primo avvio di sistema (più volte il sistema stesso ci ricorda di eseguire questa operazione).


Informazioni sul disco fisso

Unità ottica
Lettore e masterizzatore DVD Super Multi 8X, con assenza di supporto alla lettura e scrittura di Blue Ray Disk.


Informazioni sull’unità ottica

Sistema Operativo
Microsoft Windows 7 Home Premium a 64-bit.

Schermo
TFT LCD da 15,6" con risoluzione 1366×768 pixel, fattore di forma 16:9, effetto glossy e retroilluminazione LED. L’effetto retinatura è praticamente assente (visibile solo quando gli occhi dell’osservatore sono posti a meno di 30 centimetri di distanza dallo schermo.

Dimensioni e peso
Dimensioni pari a
33,2x382x253 mm. Peso pari a 2,5 kg (rilevato 2,537kg).

Batteria
Agli Ioni di Litio,
6-celle da 4000 mAh prodotta da Panasonic con autonomia media di 4 ore. Adattatore in dotazione da 90W.


Informazioni sulla batteria

Varie

  • Uscita VGA D-SUB 15 pin tradizionale
  • Uscita HDMI con audio e supporto HDCP
  • Wi-Fi Lan 802.11n
  • Porta RJ-45 per Gigabit Ethernet con funzioni Wake-on-LAN (Broadcom NetLink Gigabit Ethernet)
  • 2 porte USB 2.0 + 1 porta USB 3.0
  • Jack audio IN e audio OUT
  • Kensington Lock
  • Lettore Memory Card
  • Webcam 1,3 megapixels (1280×1024) con microfono

L’ultima creatura di casa Acer punta sulla sola sostanza: è dotata di hardware di prim’ordine, ma contornata da un’estetica spartana ed alquanto economica, tipica dei computers da "bancone" da acquistare in offerta speciale presso qualche outlet. La qualità dei materiali è soltanto sufficiente (trattasi di plastiche grezze senza particolari finiture), tamponata da un assemblaggio decente e dall’assenza di elementi lasciati al caso.

Il coperchio è in plastica nera con trama simil tessuto, molto resistente ai graffi e del tutto immune alle ditate tipiche dei portatili lucidi. La linea è piuttosto allungata per via del form factor dello schermo, 16:9, soluzione che da qualche tempo a questa parte ha sostituito quella dei pannelli da 15,4" con risoluzioni da 1280×800 pixels. La sensazione di economia, in questo caso, deriva dal fatto che la superficie flette in modo eccessivo ad ogni pressione , segno che le plastiche sono poco spesse o prive di rinforzi.


La scocca del portatile Acer Aspire 5750G

Il design interno prevede una doppia tonalità in stile autovettura retrò: grigio per l’area della tastiera, del poggiapolsi e del touchpad, e nero lucido per quella superiore, che comprende due minuscoli altoparlanti e le cerniere di sostegno dello schermo.


La tastiera

Sul lato sinistro sono state disposte, con ordine e a partire dall’area più avanzata, connessioni audio per cuffie e microfono, una porta USB 2.0, una porta video HDMI ed una seconda porta video analogica VGA D-SUB 15-pin per la connessione a dispositivi video meno recenti; subito dopo troviamo una lunga feritoia per il sistema di raffreddamento, una porta LAN RJ-45 per la scheda di rete gigabit integrata ed una porta coassiale di alimentazione.

Tale disposizione delle porte è comoda per la maggior parte degli utenti destrorsi ma è "user-UNfriendly" per i mancini poiché si ritroverebbero il cavo del mouse USB o di altra periferica in un’area molto vicina all’avambraccio .


Connessioni sul lato sinistro

Situazione sfortunata anche sul lato destro, segno che chi ha progettato questo computer non ha tenuto conto di alcuni fattori di ergonomia basilari: la connessione di veloci unità disco esterne (USB 3.0) avviene con una delle due porte localizzate nella parte più interna, all’altezza dell’avambraccio di un utente "destro", creando intralcio nell’impiego di un periferiche USB . In sostanza queste scelte sono favorevoli solo nel caso di utilizzo di una singola porta USB e/o nel caso di non utilizzo di un mouse esterno: con due o tre dispositivi connessi avrete l’area di lavoro invasa dai cavi!


Connessioni sul lato destro

Il profilo posteriore mostra la sola area per l’inserimento della batteria e due piccole cerniere a vista, responsabili di sorreggere la cornice dello schermo LCD.


Sezione posteriore

Il profilo frontale mostra l’assenza di meccanismo di blocco (scelta tipica dei portatili più moderni che permette di dedicare maggior spazio alla webcam), e lascia intravedere i quattro led di servizio ed il lettore di schede di memoria multiformato, posizionato nella parte più a sinistra.

 
Sezione frontale

La tastiera è del tipo esteso con tasti ad isola, dotata di tastierino numerico . In realtà, questo modello è una vecchia conoscenza, già visto in passato su macchine come Acer Aspire 5739G e con l’unica differenza rappresentata dalle superfici di ogni pulsante, in nero opaco anziché lucido. Il design è ben riuscito, la precisione nella digitazione è elevata per via della ragionevole superficie di contatto di ogni tasto e corsa molto corta . Decente la costruzione:   risulta solida e non flette al centro anche a seguito di pressioni decise .


La tastiera

I tasti sono realizzati in nero scuro e riportano i caratteri in bianco, soluzione ad alto contrasto che ne massimizza la visibilità in condizioni di impiego standard. Impossibile la digitazione notturna senza minima fonte di luce : i tasti diventano praticamente invisibili per via della mancanza di retroilluminazione.


I tasti

Particolare del tastierino numerico, che si estende per tutta la parte più a destra della tastiera. Trattasi di un "vero" tastierino numerico , con i tasti disposti in modo razionale e dalle dimensioni standard, rendendone semplice l’impiego ed evitando problemi di pressioni multiple come quelli che capitano con portatili che offrono tastierini dalle dimensioni ridotte per sole questioni di immagine.


Tastierino numerico

Particolare del touchpad, posizionato a sinistra rispetto all’area poggiapolsi ma centrato rispetto alla tastiera (non considerando il tastierino numerico) e dotato di funzionalità multi touch. La superficie di contatto è liscia, tale da ridurre l’attrito durante lo scorrimento delle dita. La sensibilità è ottima , permettendo di rimpiazzare adeguatamente il mouse tradizionale nell’impiego fuori porta ed è prevista una comoda area a destra per lo scorrimento verticale riconoscibile da una sottile barra in rilievo. I due tasti di servizio, destro e sinistro, sono nascosti sotto un unico grosso pulsante ed offrono la giusta resistenza al tocco anche se sono gravati da un problema di maggior durezza nel caso di pressioni nella parte più interna per via della presenza del sostegno meccanico .


Touchpad

La webcam è posizionata al centro del lato superiore della cornice ed è dotata di sensore da 1,3 megapixels capace di catturare immagini sino a 1280×1024 punti di risoluzione; poco più a destra troviamo un piccolo e sensibile microfono monofonico per il supporto a chat vocali ed altri servizi VoIP.


La webcam sulla parte alta dello schermo

Il pulsante d’accensione è collocato all’angolo superiore destro della fascia audio, poco distante dalle cerniere del monitor. È realizzato in alluminio ed integra al suo interno un piccolo led di color blu. Sono assenti altri tasti come quelli che pilotano le funzionalità Wi-Fi, Bluetooth e volume poiché i rispettivi controlli sono stati spostati sui tasti funzione e si attivano mediante pressione combinata col tasto FN (in alternativa, è possibile specificarne il funzionamento in modalità FN permanentemente attiva da bios, e la pressione simultanea del tasto FN ne cambia la modalità in F1-F12).


Tasto di accensione

La sottile sezione forata che abbiamo visto nella foto precedente si estende per tutta la larghezza del portatile, ed è abbellita da un inserto in grigio metallizzato che spezza l’uniformità del nero; integra due piccoli altoparlanti stereo, posizionati proprio nei pressi dell’area delle cerniere, la cui qualità di riproduzione non supera la media di quella di un notebook qualunque.


Sezione audio

La base del notebook offre il tradizionale vano per la batteria ed ulteriori due portelli apribili, che permettono di effettuare velocemente le operazioni di manutenzione od espansione. È, in un certo senso, una controtendenza rispetto ad altre produzioni ACER di precedente generazione, ove veniva garantito l’accesso a tutta la componentistica di sistema tramite unico portello in taglia extra-large. I piedini di appoggio in gomma morbida garantiscono una discreta aderenza alla superficie d’appoggio e fuoriescono un poco dalla base tenendola leggermente rialzata.


La base

La rimozione dei portelli permette di installare un modulo a banda larga opzionale, e l’accesso al modulo Wi-Fi, sottosistema memorie e disco fisso.


Apriamo i portelli inferiori

La batteria è del tipo a sei celle e capacità massima di 4400mAh, 48Wh. È fissata allo chassis mediante un unico meccanismo di blocco, che ne permette lo sgancio tramite trazione verso destra con oggetto appuntito. Questo fa si che non vi sia la possibilità accidentale di sganciare la batteria.


Estrarre la batteria

La memoria RAM è di tipo DDR3 ed è installata in quantitativo pari a 4 Gigabytes. I moduli offrono una velocità di funzionamento di 1333 MHz e sono configurati in modalità dual channel. Entrambi gli slot di memoria sono occupati, ragion per cui è necessario provvedere alla sostituzione di entrambi i moduli se si vuole raggiungere il quantitativo massimo di memoria di sistema, pari ad 8 gigabytes.


I chip di memoria

L’Hard Disk è di produzione Toshiba e reca la sigla MK6465GSX: trattasi di un modello tradizionale con connessione S-ATA 2.0 3Gb/s, velocità di rotazione dei piatti pari a 5400 giri al minuto e capienza nominale di 640 gigabytes. In tutta sincerità, non capiamo il perché sia stato scelto di accompagnare il veloce Core i7 2630QM Sandy Bridge con un modello da 5400 rpm, mortificando le prestazioni del sistema e garantendo solo un misero risparmio rispetto ad una più veloce unità da 7200 giri al minuto.


Il disco fisso

Per testare il notebook in oggetto abbiamo seguito alcune regole, fermo restando che abbiamo utilizzato la configurazione così come ci viene consegnata dal produttore, sia in termini di hardware che di software (si leggano le eccezioni):

  • Ogni test è stato ripetuto per tre volte e se i valori di qualche test sembravano sballati il test stesso è stato di nuovo ripetuto;
  • Alla fine di ogni sessione di prova l’hard disk è stato riformattato e di nuovo si è ripetuta l’installazione del sistema operativo.
  • Le uniche eccezioni che abbiamo fatto in questo caso riguardano la suite di sicurezza installata di default sul sistema che è stata debitamente disinstallata prima dell’esecuzione dei test.
  • Per le specifiche dei singoli test vi rimandiamo alla relativa sezione dove trattiamo i risultati che ne derivano.


Impostazioni di prova

Benchmark sintetici

  • Fritz Chess Benchmark : questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.
  • HD Tune Pro (versione 4) : utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l’occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.

Grafica 3D

  • 3DMark06 (versione 1.1.0 Professional) : ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.
  • World In Conflict (RTS): si tratta di uno strategico in tempo reale, che unisce a questo tipo di giochi una visuale simile a quella degli sparatutto in prima persona e che fa degli effetti particellari e della fisica le sue armi migliori.
  • Crysis: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.
  • Alien vs. Predator : la versione originale progettata per console Atari subisce una profonda rivisitazione per essere adattata a sistemi DirectX 11, API delle quali sfrutta in particolare effetti SSAO (Screen Space Ambient Occlusion), di ombre dinamiche e di smooting delle curve dell´alieno.
  • Crysis Warhead : uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.
  • Far Cry2: è dotato di un motore 3D evoluto, che fa uso intensivo di effetti DX10 e fisica.
  • Lost Planet 2 : nuova avventura d’azione sci-fi di CAPCOM disponibile in versione DirectX 9 e DirectX 11 nella quale vengono pesantemente sfruttati effetti di tessellation.
  • Staker: Clear Sky (FPS) : innovativo First Person Shooter DX10, con splendida gestione di luci, ombre, fisica ed effetti DX10 in generale.
  • Staker: Call of Prypiat (FPS) : altro capito del noto First Person Shooter questa volta in modalità DX11 ch come al solito offre un’ottima gestione di luci ed ombre.
  • Stone Giant : benchmark DirectX 11 basato sul motore grafico sviluppato da BitSquid e Fatshark che utilizza ampiamente effetti di tessellation.
  • The Last Remnant: dalla Square Enix (già conosciuta per la fantastica serie Final Fantasy) giunge un nuovo gioco di ruolo alla giapponese, caratterizzato da un comparto grafico eccezionale e da una giocabilità piuttosto elevata, tali da garantire una certà longevità al titolo.

Utilizzo generico

  • PovRay (versione 3.6) : il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file.ini .
  • Cinebench (versione 10 e versione 11) : suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l’influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.
  • 7-Zip (versione 9.15 beta) : con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L’operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.
  • Auto Gordian Knot (versione 2.55) : software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l’occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.
  • Handbrake (versione 0.9.4) : un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.
  • Mainconcept H.264 (versione 1.6.1) : tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.
  • DaCapo (versione 9.12) : questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all’esecuzione di tutti i test.
  • ScienceMark 2.0 : grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.
  • X264 Benchmark : test di conversione video che rileva la velocità di codifica in FPS (fotogrammi per secondo) di due sorgenti video, dal formato MPEG ad H264.
  • PCMark Vantage : di questa suite utilizziamo sia i test sintetici che quelli reali. In particolare ci riferiamo ai test TV and Movies, Music, Communication e Productivity dei quali vi forniamo una breve descrizione di seguito:
    • TV and Movies : sono avviati due task simultanei che effettuano operazioni di transcodifica video e video playback di formati differenti utilizzando anche Windows Media Center;
    • Music : sono avviati tre task simultanei che prendono in considerazione operazioni di rendering delle pagine web di uno store musicale, di transcodifca audio e di aggiunta dei file su Windows Media Player;
    • Communication : sono avviati tre task simultanei che eseguono operazioni di crittazione e compressione dei dati, gestione delle emaile e delle regole, rendering di pagine web, decrittazione dei dati e utilizzo di Windows Defender
    • Productivity : sono avviati quattro task simultanei che eseguono l’editing di testi, gestiscono la ricerca di contatti ed email in Windows, eseguono il rendering di pagine web e caricano applicazioni dal disco fisso.

I risultati che troverete nelle pagine successive sono stati ottenuti con le piattaforme elencate in tabella:


Piattaforme

Il notebook è basato su piattaforma mobile Intel Huron River che impiega un chipset H65M ed un processore Core i7 Sandy bridge Quad-Core, con processo produttivo a 32, velocità di clock base di 2GHz che sale a 2,6GHz in modalità turbo con quattro core attivi, 2,8GHz con due core attivi e a 2,9GHz nel caso di applicativi single-core.


SiSoft SANDRA: CPU Benchmark


SiSoft SANDRA: CPU Multimedia Benchmark

I benchmark sintetici della suite SiSoft Sandra mostrano chiaramente che tra questi processori e quelli di generazioni meno recenti c’è un abisso: il guadagno in termini di performances pure è  elevato, specie al confronto con le CPU Core i7 720 QM che equipaggiano macchine da gioco di fascia alta come Asus G73JH e G51J, risultante diretta delle migliorie apportate da Intel e della nuova modalità Intel Turbo Boost 2.0 che permette di raggiungere frequenze di clock molto elevate rispetto alla sua prima implementazione.


SiSoft SANDRA: efficienza comunicazione fra core

È interessante osservare che, in termini di efficienza nelle operazioni delle comunicazioni inter-core, la macchina Acer sembra meglio rispondere rispetto alla gemella Packard bell (con cui condivide praticamente l’essenza): la banda dati a disposizione per le comunicazioni tra un core e l’altro risulta elevata, guadagnando circa 7 GB/s rispetto al concorrente più diretto; improponibile il confronto con le meno recenti macchine, anche quelle basate su i7 720QM, che risultano essere più lente di un 30% abbondante. In questo caso la diversa architettura delle cache gioca un ruolo di primaria importanza.

 
SiSoft SANDRA: efficienza comunicazione fra core (inferiore è meglio)

Considerando ancora le comunicazioni fra i core della CPU, si rileva un leggero peggioramento nei tempi di latenza rispetto alle macchine i7 di prima generazione: i processori impiegati nei modelli G51J e G73J si assestano su valori compresi tra 18 e 22ns, 19ns per processori Core i5 (Acer 5745DG), mentre l’Acer Aspire 5750G deve accontentarsi di un mero 30ns, comunque inferiore di 4 ns rispetto ai tempi del concorrente diretto Packard bell Easynote TS13HR. Anche in questo caso la principale causa dell’aumento dei tempi di latenza va trovata nel sistema di cache: avere maggiore memoria a disposizione risulta sempre molto utile per avere una mole superiore di dati sempre pronti a disposizione; contemporaneamente i tempi di ricerca dei dati aumentano.


Crittografia

Restando sulle fetaure della CPU, misuriamo il livello di prestazioni con algoritmi di crittografia dati. I numeri offerti dall’Aspire 5750G sono in linea con quelli del fratellastro firmato Packard Bell e ben superiori a quelli offerti dalle CPU Intel della "vecchia guardia". Rispetto ad alcuni modelli desktop Sandy Bridge, però, non ci siamo: questo accade perché, contrariamente alle CPU Core i5 2500K ed i7 2600K, non tutti i modelli mobile integrano il modulo di accelerazione della AES. Nello specifico, nei processori Core i7 mobile tale unità è presente solo dal modello i7 2720QM ed a salire mentre è assente nel modello in prova.


Fritz Chess Benchmark

In Fritz Chess Benchmark troviamo, infine, ulteriore conferma della maggior potenza bruta offerta dalla nuova architettura Core: il benchmark viene terminato con punteggi che superano la concorrenza di passata generazione con un guadagno di circa il 30%, confermando l’evidente salto prestazionale offerto dalle soluzioni Sandy Bridge. Rispetto alla soluzione Packard Bell TS13HR (dotata della medesima CPU) registriamo comunque un leggero miglioramento. Al contrario del Packard Bell Easynote TS13HR, Acer ha deciso di utilizzare due moduli di memoria DDR3 da 2 gigabytes cadauno per raggiungere il quantitativo standard di 4 gigabytes di memoria di sistema. La cosa comporta vantaggi e svantaggi: due moduli di memoria permettono di ottenere un incremento delle prestazioni in termini di banda massima per via dell’impiego della modalità dual channel; allo stesso tempo, impediscono di espandere il proprio sistema in maniera semplice perché tutti gli slot memorie risultano essere occupati.


SiSoft SANDRA: banda dati memorie

Le prestazioni spuntate da questo modello sono piuttosto elevate, tali da garantirne la prima posizione in termini di numeri puri. Osserviamo che i valori ottenuti da altre macchine con configurazione dual channel DDR3 (Asus G51J e G73J) sono simili e, rispetto a macchine con pari architettura e configurazione ma operanti in modalità single channel (Packard Bell Easynote TS13HR), il vantaggio è netto (+80% di banda).


PCMark Vantage: prestazioni memorie

PCMark Vantage conferma il maggior livello di prestazioni del prodotto in esame rispetto al concorrente diretto Easynote TS13HR. È evidente che macchine dotate di maggiori quantitativi di memoria (G73J e G51J di Asus) riescono a far meglio, specialmente in applicazioni esose di memoria come convertitori video e software di grafica (a differenza del test del SiSoft SANDRA, quello del PCMark Vantage non misura la banda dati delle memorie ma le prestazioni che ne vengono fuori con applicativi di uso comune). Seguono le rilevazioni per banda massima e latenze fornite dal disco Toshiba impiegato in questa macchina.


SiSoft SANDRA: prestazioni disco rigido

Nonostante la non elevata velocità di rotazione dei piatti l’unità disco scelta per questo notebook si difende bene: 67,4MB/s sono valori da terza piazza, e sono coadiuvati da una latenza di accesso media di soli 16,5 ms (probabilmente anche grazie all’elevata densità dei dati dei piatti usati in questo hard disk).


PCMark Vantage: prestazioni disco rigido

PCMark Vantage conferma il risultato visto in Sandra: il punteggio finale è da seconda posizione, a distanza ridotta dalla performante unità da 7200 RPM dell’Asus G73JH.


HD Tune Pro: performance del disco fisso

Le performance del disco sono ben evidenziate da HD Tune Pro che rileva una banda dati media in lettura di 65,6MB/s (il SiSoft SANDRA riporta poco più di 67MB/s) con un tempo di accesso di 17,3ms ed una occupazione di CPU molto contenuta, pari ad appena l’1,5%. Il notebook in oggetto dispone non solo di porte USB 2.0 ma anche di una più veloce connessione USB 3.0. I vantaggi, in termini di prestazioni, che questo standard può offrire sono davvero enormi considerando che in teoria si passa da 480Mbit/s a 4,8Gbit/s.

Abbiamo eseguito alcuni test con un disco rigido esterno dotato di connessione USB 3.0 per valutare la bontà delle connessioni di questo notebook.

La velocità delle connessioni USB 2.0 non si avvicina nemmeno alla metà del valore teorico garantito dallo standard. 480Mbit/s significano in teoria 60MB/s mentre quello HD Tune Pro conferma dati in lettura pari a 27MB/s ed in scrittura pari a 20MB/s.

I dati rilevati per la porta USB 3.0 mostrano una situazione ben differente ove, però, è il disco stesso a far da collo di bottiglia almeno in fase di lettura (come si può notare dall’andamento della curva dei grafici). La velocità media di lettura si posizione sugli 87,3MB/s con punte sino a 108MB/s circa. In lettura il valore medio è pari a 72,5MB/s con punte di 80MB/s circa: in quest’ultimo caso, come potete vedere, non è certo il disco a determinare la massima velocità di lettura bensì il controller! L’analisi di un sistema con applicazioni di transcodifica video, compressione e rendering ci permette di valutare correttamente le sue performance e definire un confronto corretto fra più modelli. Tali strumenti sono infatti abbastanza pesanti da gestire e richiedono una forte sinergia fra più sottosistemi.


Transcodifica video con Mainconcept (inferiore è meglio)

Nei test di transcodifica video rileviamo i buoni valori raggiunti dal prodotto oggetto di analisi, che impiega 308 secondi per portare a termine entrambe le operazioni di conversione, migliorando di sedici secondi rispetto al Packard Bell Easynote TS13HR; sorprendentemente, le macchine dotate di Core i7 di prima generazione riescono a far meglio anche se in questo caso avrebbe potuto giocare le sue carte l’elevato quantitativo di memoria di cui sono state dotate (8GB).


Transcodifica video con AutoGK (inferiore è meglio)

Ponendo la lente di ingrandimento solo sui modelli con CPU di fascia alta, notiamo che le operazioni di compressione video effettuate ad esempio con AutoGordian Knot, portano in vantaggio la macchina in prova rispetto alla soluzione concorrente TS13HR di Packard Bell, per sola differenza del sottosistema memorie impiegato (dual channel DDR3 contro single channel DDR3). A confronto con i modelli di precedente generazione, invece, il vantaggio dei due prodotti Sandy Bridge è evidente!


Potenza a disposizione per la compressione di file

Le performances della macchina di prova sono molto elevate, ma cadono un pelo indietro rispetto a quelle del Packard Bell Easynote TS13HR; evidente il guadagno rispetto alle soluzioni i7 di prima generazione, che risultano più lente di circa il 30-35%.


Cinebench 10

In Cinebench 10 registriamo il netto vantaggio di questo prodotto rispetto al resto del gruppo, in ciascuna delle tipologia di test incluse nella suite. I processori Core i7 di seconda generazione dispongono davvero di una marcia in più rispetto a quelli in vendita sino a qualche mese fa, e l’accoppiata con la scheda video Nvidia GT540M dimostra d’essere ben riuscita.


PovRay (inferiore è meglio)

Povray mostra risultati decisamente coerenti: le due macchine Sandy bridge equipaggiate con lo stesso processore offrono pari tempi di esecuzione, 310 secondi, e guadagnano ben 35 secondi rispetto ai modelli con CPU Core i7 più vecchi (Asus G73J e compagni) Chiariamo sin da subito che questo prodotto nasce come macchina capace di offrire buone prestazioni in ogni comparto senza eccellere da alcuna parte; ne consegue che se la si impiega in ambito videoludico si potrà godere di buone prestazioni se non si forza troppo la mano con filtri, dettagli e risoluzioni di quadro. La GPU Geforce GT540M è una scheda video di fascia media, e che assolutamente non può invadere il segmento di mostri di potenza come Radeon HD6850 Mobility o GeForce GTX 460 e superiori.


3DMark06

3DMark 2006 ci permette di confermare quanto appena statuito: a fronte di elevate performances nel comparto CPU, la macchina cade al confronto con modelli dotati di Radeon Mobility HD5870 con memorie GDDR5 (Asus G73JH), scheda video da gioco di fascia alta di diretta derivazione Radeon HD5770 per macchine desktop e tutt’ora in servizio col nuovo nome di Radeon HD 6850M, impiegata principalmente nelle macchine AlienWare M17X R3 ed HP Envy 17 2090 e 2099EL. Rispetto al modello Packard Bell TS13HR notiamo una sostanziale parità (la VGA è esattamente la stessa) mentre le cose vanno meglio rispetto a modelli dotati di chip GeForce GT425M (Acer 5745DG), GeForce GT 9700M (Asus G50V) o Radeon HD 5650M (PackardBell EasynoteTJ75JN-102IT).


Crysis (dettaglio medio)

Ulteriore conferma di quanto appena affermato la troviamo in Crysis: le performances sono simili a quelle del concorrente diretto Packard Bell TS13HR, e sempre inferiori a quelle di Asus G73JH.

Confronto con sistemi desktop

Da un confronto con alcune configurazioni desktop emerge chiaramente il limite delle soluzioni notebook come il modello Acer testato. Le performances 3D non vanno oltre quelle di una Radeon HD 5750 o di una vecchia GeForce GTS 250.


Giocare alla risoluzione nativa

Considerando la risoluzione nativa del display, pari a 1366×768 punti, diversi giochi restano al di sopra della soglia di giocabilità (i risultati che vedete in questo grafico sono stati ottenuti tutti con dettagli grafici al massimo). Se volete giocare con titoli come Alien vs. Predator, Lost Planet 2 o Stalker: CS, dovrete però rinunciare ad una parte dei dettagli.


Playback di video Flash tratti da Youtube

Tutto in regola nel playback video: l’accoppiata i7 e GT540M riesce a fornire prestazioni davvero elevate, capaci di garantire una riproduzione più che fluida di flussi video Full HD garantendo una percentuale di occupazione della CPU minima.


Check di eventuali latenze

Per avere la certezza che non ci siano problemi di interruzioni o scatti durante la riproduzione di contenuti in real time abbiamo utilizzato il software DPC Latency Checker che esegue un controllo sulle latenze che potrebbero verificarsi nel sistema. Come potete vedere, purtroppo, in questo caso sussistono diversi problemi che potrebbero inficiare il buon funzionamento delle applicazioni real-time. Per valutare le prestazioni generali di questo sistema abbiamo utilizzato la suite PCMark Vantage di Futuremark e l’indice di prestazioni di Windows 7.


PCMark Vantage

I valori offerti da PCMark Vantage mostrano che la potenza bruta messa a disposizione dal processore i7 2630QM e dalla piattaforma Huron River colma tutte le lacune di un comparto video di fascia media, quantitativi di memoria pari a 4GB e dischi da 5.400 RPM, sorpassando nell’uso generale il sistema di riferimento con ben 8GB DDR3, Radeon Mobility HD 5870M e disco fisso da 7.200 giri al minuto (Asus G73JH). Rispetto a macchine dotate della stessa piattaforma hardware come il Packard Bell TS13HR, i numeri restano però inferiori.


PCMark Vantage – Produttività

Se si scende nello specifico è possibile rilevare che tale macchina è capace di collocarsi nelle prime tre posizioni, eccellendo in alcuni comparti e perdendo in altri; in particolare, il concorrente Packard Bell TS13HR dimostra di andare più veloce nei test di produttività, comunicazione e musica, mentre l’Acer fa meglio con le suite Gamin e TV and Movies; in quello videoludico è comunque l’Asus G73JH a vincere, come era lecito attendersi.


Indice prestazioni di Windows 7

L’indice delle prestazioni di Windows 7 ci svela che la configurazioni testata ha un collo di bottiglia nella VGA, la quale restituisce il punteggio più basso fra gli altri componenti presi in considerazione (CPU, memorie e disco fisso). In questo caso occorre considerare quella a cui si fa riferimento è la VGA integrata nella CPU, non quella discreta. Windows 7 utilizza il chip Intel HD Graphics 3000 per disegnare le interfacce. La batteria ha una capacità nominale di 4400mAh con tensione di uscita nominale pari a 10,8V (47,2Wh) ed è marchiata AS10D51 : si tratta di un modello simile a quello che abbiamo visto nel notebook Packard Bell TS13HR recensito in queste pagine .


La sigla e i dati di targa della batteria

Stante questa situazione abbiamo misurato l’autonomia del sistema in tre scenari tipici:

  • IDLE : lasciamo la connessione Wi-Fi attiva e lo schermo acceso e non permettiamo la disattivazione di alcun altro componente. Registriamo il tempo che intercorre dal momento in cui stacchiamo il cavo di alimentazione con batteria al 100% al momento in cui il notebook si spegne con batteria al 5%.
  • Load : lasciamo attivo in loop il PCMark Vantage per simulare un utilizzo misto e continuo del sistema. Registriamo il tempo che intercorre dal momento in cui stacchiamo il cavo di alimentazione con batteria al 100% al momento in cui il notebook si spegne con batteria al 5%.
  • Video : avviamo il playback in loop con Quicktime (questo ci permette di effettuare anche confronti diretti con i modelli Apple) del trailer di Avatar simulando una situazione nella quale l’utente utilizza il notebook in viaggio per guardare un film. Registriamo il tempo che intercorre dal momento in cui stacchiamo il cavo di alimentazione con batteria al 100% al momento in cui il notebook si spegne con batteria al 5%.


Durata delle batterie – Schermo acceso e Wi-Fi acceso

La durata delle batterie dell’Acer 5750G lasciando il display (luminosità al 100%) ed il Wi-Fi accesi ma senza applicazioni attive, se non quelle in background, risulta pari a quattro ore circa. Il notebook fa meglio del Packard Bell TS13HR e di molti altri notebook testati in precedenza ma non riesce a stare allo stesso livello del modello 5745G o dell’MSI X610.


Durata delle batterie – Loop di PCMark Vantage e Wi-Fi acceso

Considerando una simulazione di carico di lavoro continuo ottenuta mettendo in loop la suite PCMark Vantage, l’autonomia scende a poco più di un’ora e mezza. Il valore è nuovamente simile a quello ottenuto con il modello Packard Bell basato su piattaforma Sandy Bridge e comunque da posizione di mezza classifica.

Abbiamo misurato anche il comportamento della batteria con il playback continuo del trailer del film Avatar (effettuato con Quicktime). Il risultato è stato pari a 165 minuti contro i 185 registrati con il TS13HR di Packard Bell.


Consumi

Quanto visto circa l’autonomia del notebook in esame non è confortato dai dati provenienti dai consumi tanto che quelli registrati con l’Acer 5750G sono ben inferiori a quelli del Packard Bell TS13HR.


L’alimentatore

Come accade in quasi tutte le macchine Acer da qualche anno a questa parte, l’alimentatore è fornito da LITEON ed è di ridotte dimensioni, con potenza di 90 Watts. Lo abbiamo messo su una bilancia per stimare il peso complessivo che l’utilizzatore deve portarsi dietro: il notebook pesa 2,537kg, l’alimentatore 0,468kg per un valore complessivo di circa 3kg.


Temperature

Il notebook in prova resta sempre su valori di temperatura accettabili seppure superiori a quelli visti con altri modelli come il più volte citato Packard Bell TS13HR. La zona poggiapolsi mostra un piccolo, purtroppo, proprio in prossimità del touchpad mentre lateralmente resta più fresca.


Rumorosità

La rumorosità del notebook Acer 5750G rientra in valori assolutamente normali: nell’utilizzo quotidiano la ventola risulta praticamente inudibile. Durante le fasi di gioco più intense, invece, il sistema di raffreddamento si fa sentire di più ma resta sempre su valori accettabili. D’altro canto questi valori di rumorosità sono gli stessi prodotti dall’unità ottica durante il suo normale funzionamento (durante lo spin-up abbiamo registrato una rumorosità fino a 43dBA circa). Per valutare la qualità del pannello LCD ci serviamo di un certo numero di test e strumenti. In ogni caso i test vengono effettuati impostando i parametri del monitor (solitamente luminosità e contrasto) secondo i valori di fabbrica, pulendolo perfettamente da polvere o altre tracce di sporco e lasciandolo pre-riscaldare per almeno mezz’ora.

  • Gamut (insieme di colori che il pannello è in grado di riprodurre): utilizziamo il colorimetro Spyder 3 Elite di Datacolor per verificare quanto la gamma di colori riprodotta dal monitor del notebook sia compatibile con la gamma di colori che ci si aspetta da un dispositivo RGB.
  • Uniformità : utilizziamo il colorimetro Spyder 3 Elite anche per verificare l’uniformità della retroilluminazione dello schermo. Effettuiamo le misure in 9 punti suddividendo il pannello secondo una griglia 3×3 a valori di IRE pari al 100% (bianco) ed al 50% (grigio).
  • Rapporto di contrasto : sempre lo stesso colorimetro ci permette di valutare il rapporto di contrasto effettivo considerando appunto il rapporto fra una immagine con luminanza al 100% ed una con luminanza allo 0%. Le misurazioni vengono effettuate variando la luminosità del display dal minimo al massimo consentiti dalle regolazioni.
  • Difetti visivi : in questo caso utilizziamo la suite di immagini di test disponibili sul sito web Lagom.nl :
    • Livello di nero : misura la profondità del nero grazie all’utilizzo di un’immagine con sfondo nero sulla quale sono disegnati blocchi con tonalità molto vicine al nero. Nei pannelli migliori si riescono a distinguere tutte le tonalità.
    • Saturazione del bianco : misura la capacità del pannello di distinguere fra diverse tonalità di bianco. In questo caso ci troviamo di fronte ad uno sfondo bianco puro sul quale sono disegnate delle figure con tonalità molto vicine al bianco.
    • Contrasto : una serie di barre di diverso colore composte da blocchi di tonalità via via crescente mettono a dura prova il pannello. Solo quelli di qualità elevata riescono a distinguere perfettamente ogni blocco dall’altro.
    • Pixel walking : in taluni casi i display LCD presentano problemi con particolari pattern di immagini. Una raccolta di quelli più problematici permette di capire se, anche il modello in prova è sensibile a questo fenomeno indicato come pixel walking ovvero pixel che sembrano muoversi anche se sullo schermo è visualizzata una immagine statica
    • Angolo visivo : in questo caso utilizziamo sia immagini di test facenti parte della suite Lagom.nl che un nostro sistema di prova che consiste nello scattare 5 foto con angolazioni di 45 gradi in verticale ed orizzontale quando sullo schermo è visualizzata una particolare immagine di test.
    • Gradiente : una speciale immagine di test con sfumatura continua dal bianco al nero permette di valutare la risposta del pannello e del controller che lo gestisce. Nel momento in cui dovessero esserci dei problemi, la sfumatura è visualizzata come un insieme di bande invece che come una barra di con un incremento continuo delle gradazioni di grigio. Un difetto del genere appare evidente soprattutto con display che dichiarano un certo numero di bit per la profondità di colore ma poi realmente ne contano un numero inferiore.

Gamut (curva verde: sRGB, curva rossa: Acer 5750G)

La riproduzione dei colori sul display dell’Acer 5750G è abbastanza approssimativa. La curva rispetto a quella standard sRGB mostra scostamenti elevati specie nei blu (tendenti al verde) e nei rossi (più sbiaditi) mentre i toni verdi sono quelli meglio rappresentati.


Uniformità retroilluminazione (IRE 100%)

La retroilluminazione garantita da questo display appare sufficientemente uniforme con un grado di variabilità fra il massimo (registrato al centro dello schermo) ed il minimo (registrato nella sezione in basso a sinistra), pari al 21%.


Uniformità retroilluminazione (IRE 50%)

Riducendo man mano il valore di IRE (dunque tendendo a immagini più grigie), il divario fra la zona centrale e quelle periferiche in basso aumenta portando ad una difformità fra i valori di retroilluminazione pari al 40%!


Risposta tonale

Il valore di gamma misurato per questo display è pari a 1,7 con la curva che segue quasi parallelamente quella del valore gamma standard di 1,8.


Valori rilevati al variare della luminosità

Cosa accade agendo sul controllo della luminosità del monitor? Quello che notiamo è che la temperatura colore resta su valori all’incirca simili così come il rapporto di contrasto. Quest’ultimo mostra però valori assolutamente indecenti a causa di una elevata luminanza del nero.


Riflettività


Riflettività

La riflettività del pannello, considerando che si tratta di un modello lucido, non è così elevata come visto in altri casi. A display spento, ovvero quando si visualizzano immagini molto scure, la si nota abbastanza mentre con immagini più chiare, come quelle che ci si trova a gestire nel quotidiano, l’effetto è molto meno marcato.


Qualità del display

Considerando i test soggettivi, rileviamo come il display sia carente sul livello di nero e sulla saturazione del bianco, come era d’altro canto lecito attendersi visti i valori di contrasto misurati dal nostro strumento. Vanno meglio le cose con la visualizzazione dei gradienti, ove non abbiamo rilevato alcun fenomeno di bande, mentre l’angolo visivo non prende voti migliori di tanti altri pannelli per notebook (pessimo in verticale, molto meglio in orizzontale).

Fra i notebook che abbiamo testato in precedenza nel nostro laboratorio, il monitor dell’Acer 5750G risulta essere uno dei peggiori. Fatte salve le difformità rispetto agli standard (vedasi la curva del gamut o la retroilluminazione), abbiamo notato un serio problema di retinatura del display visibile in special modo nelle scene in forte movimento di un videogioco o di un film. Il notebook Acer Aspire 5750G, nella configurazione provata, risulta essere un prodotto che va subito al sodo, spartano nell’estetica ma ben corazzato in quanto a piattaforma hardware e dunque capace di ottime prestazioni un po’ in tutti gli ambiti. La scheda grafica NVIDIA GT540M utilizzata permette anche di giocare a titoli di ultima generazione ed alla risoluzione nativa del display anche se è necessario in taluni casi accettare dei compromessi. Il display offre un’ampia area visiva ma la sua qualità è solo mediocre, mentre un buono lo assegniamo alla tastiera ed al touchpad, così come alla dotazione di porte e connessioni anche se non siamo d’accordo sul loro posizionamento.

Design. Spartano. Notiamo una certa caduta di stile rispetto ai modelli Acer Gemstone che hanno spopolato sino a qualche mese fa. Il portatile è praticamente anonimo, e non c’è nulla nella sua estetica che possa spingere a preferirlo ad altro. Una nota sfavorevole riguarda la qualità delle plastiche, facendo particolare riferimento al coperchio ed al poggiapolsi, che tendono a flettere a seguito di una pressione leggera. Il difetto è controbilanciato da una buona cura nell’assemblaggio ove non notiamo scalini o disallineamenti. Del resto, chi compra questa macchina lo fa solo perché sa cosa c’è al suo interno, e per via del vantaggioso rapporto tra prezzo e prestazioni (è evidente che da qualche parte Acer doveva risparmiare).

Dimensioni. Forma molto allungata. Ciò deriva dall’impiego di un pannello da 15,6" di diagonale visiva e fattore di forma 16:9. Le maggiori dimensioni in lunghezza hanno permesso l’impiego di una tastiera full size dotata di tastierino numerico.

Performances . Molto buone. Il processore Core i7 2630QM fa terra bruciata della precedente generazione di processori Core per via di consumi ridotti, bassa produzione di calore e numeri da brivido nelle rilevazioni sintetiche e reali. La CPU è coadiuvata da una GPU di fascia media particolarmente prestante, GeForce GT540M che, grazie alla tecnologia NVIDIA Optimus, è attivata solo quando sono necessarie performances che il core grafico HD 3000 integrato nel processore stesso non riesce ad offrire.  Passabile il disco, capiente ma con velocità di rotazione dei piatti ridotta (5.400 giri al minuto).

Memoria. Buona. I 4 gigabytes di memoria di sistema sono adeguati all’uso e sono supportati dal sistema operativo a 64-bit. L’impiego di due moduli di memoria separati garantisce il massimo delle performances per via dell’impiego della modalità dual channel, ma crea problemi in fase di espansione poiché impegna tutti gli slot di cui la macchina è dotata.

Connettività. Ottima. Il prodotto offre porte USB 2.0 e 3.0, connessioni RJ45, HDMI e VGA, Wi-Fi Lan 802.11n, Bluetooth 3.0 e permette l’installazione di un modulo a banda larga (opzionale).

Mobilità e autonomia. Buone. Le doti di mobilità di questo prodotto in termini di dimensioni vanno relazionate al display utilizzato da 15,6 pollici. Il peso resta comunque abbastanza contenuto, pari a circa 2,5 Kg in abbinamento ad un alimentatore esterno da circa 450 grammi. L’autonomia della batteria invece offre valori tipici, vicini alle 4 ore quando l’utilizzo è minimo e pari a circa 1,5 ore nel caso di utilizzo di applicativi pesanti.

Display. Scadente. La qualità del display utilizzato lascia molto a desiderare specie per il fastidioso effetto di retinatura visibile ad occhio nudo e soprattutto con scene in veloce movimento. Gli altri parametri rilevati sono quelli tipici di altri monitor di questo genere, con una rappresentazione dei colori molto lontana dalla realtà, retroilluminazione non uniformemente distribuita, rapporto di contrasto molto basso ed angolo visivo poco accentuato.

Ergonomia . Sufficiente. Se non fosse per il display, questo notebook potrebbe avere una votazione decisamente migliore circa l’ergonomia. La fascia poggiapolsi ruvida non permette alle mani di appiccicarsi anche se sudate ed il calore che si trasmette sulla stessa dalla piattaforma sottostante è davvero ridotto. La tastiera è composta da tasti ben separati che richiedono una pressione decisa mentre il touchpad garantisce un buon feeling grazie anche alla zona che funge da barra di scorrimento verticale ben identificata da una sottile protuberanza. La posizione di quest’ultimo potrebbe essere sindacabile in quanto centrata con la sola tastiera QWERTY senza considerare il tastierino numerico.

Costo. Ottimo. Il prezzo di riferimento è inferiore a 750 euro ma, sul mercato, è possibile trovare questo notebook anche a 650 euro. Il rapporto con le prestazioni è ottimo, vista la piattaforma e la componentistica utilizzata. Il rapporto con la qualità dei materiali è invece peggiore.

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Pubblicato il 3 giu 2011
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