Pioggia di progetti per 5G in ospedale, ma disinformazione blocca sviluppo

Pioggia di progetti per 5G in ospedale, ma disinformazione blocca sviluppo

Il 5G potrebbe rivoluzionare la sanità, arrivando negli ospedali con tantissimi progetti, ma ci sono anche problemi di percezione.
Pioggia di progetti per 5G in ospedale, ma disinformazione blocca sviluppo
Il 5G potrebbe rivoluzionare la sanità, arrivando negli ospedali con tantissimi progetti, ma ci sono anche problemi di percezione.

La rete mobile di quinta generazione è una tecnologia che ha già dimostrato di poter rivoluzionare il settore della sanità, ma in Italia i timori scientificamente ingiustificati per i suoi rischi legati alla salute hanno bloccato lo sviluppo, impedendo il suo approdo negli ospedali. L’infrastruttura 5G si sta espandendo grazie agli sforzi di operatori telefonici come Vodafone, TIM e WindTre, ma non basta: bisogna crederci di più. Le fake news, però, continuano a dilagare e bloccano gli sforzi delle amministrazioni comunali, con ripercussioni sugli ospedali.

Il 5G per gli ospedali

Al di fuori dei confini del Belpaese il 5G si sta rivelando già determinante per offrire servizi e cure avanzate ai pazienti degli ospedali e delle cliniche, con infrastrutture dedicate che consentirebbero l’uso di robot per interventi e il trasferimento ancora più rapido di documenti da un sede all’altra, specie nelle aree dove la fibra ottica non è ancora arrivata o potrebbe addirittura non arrivare mai.

Francia, Stati Uniti e persino il Brasile guidano la spinta per il 5G nella sanità e, grazie ai loro sforzi, gli analisti prevedono un boom del mercato globale della rete di quinta generazione per l’assistenza sanitaria, che potrebbe valere oltre 15 miliardi di dollari entro il 2029. Come ripreso dal Corriere Comunicazioni, infatti, il 5G ha molti vantaggi all’assistenza sanitaria, tra connessioni affidabili a basse latenze ed elevate velocità di trasmissione dei dati in un’ampia area di copertura.

Sanità

L’Italia però rimane indietro: ambulanze connesse, monitoraggio da remoto e interventi chirurgici a distanza sembrano nell’interesse dei medici e ricercatori, che però non vengono supportati con sforzi concreti a livello nazionale. Il Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti vuole effettivamente trovare il punto di equilibrio allineando i limiti elettromagnetici italiani a quelli europei, rendendo il nostro Paese meno stringente. Peccato, però, che l’opinione pubblica sembra avversa al 5G per questioni di salute, già affrontate dagli esperti e dalla stessa Unione Europea – oltre che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – senza riscuotere successo nel loro tentativo di divulgazione scientifica.

Quale sarà, pertanto, il futuro del 5G negli ospedali italiani? Ora come ora, la situazione è drastica e non sembra indicare ad alcun interesse per un “via libera” da parte delle amministrazioni locali. Si spera, naturalmente, in un cambio di direzione imminente.

Fonte: CorCom
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Pubblicato il
27 apr 2023
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