Pirateria audiovisiva: Lega Seria A chiede intervento UE

Pirateria audiovisiva: Lega Seria A chiede intervento UE

La Lega Calcio Serie A e altri stakeholder hanno chiesto un intervento legislativo urgente alla Commissione UE per contrastare la pirateria audiovisiva.
Pirateria audiovisiva: Lega Seria A chiede intervento UE
La Lega Calcio Serie A e altri stakeholder hanno chiesto un intervento legislativo urgente alla Commissione UE per contrastare la pirateria audiovisiva.

La Lega Calcio Serie A ha chiesto l’intervento della Commissione europea per contrastare lo streaming illegale degli eventi sportivi. Con la lettera inviata alla Vice Presidente Henna Virkkunen e al commissario Glenn Micallef è stata suggerita l’introduzione di misure simile a quelle implementate in Italia con la piattaforma Piracy Shield.

Schedatura degli utenti delle VPN?

La lettera è stata firmata da 34 “stakeholder” dei settori media, sicurezza, entertainment e sport, tra cui Lega Calcio Serie A, Premier League, LaLiga e associazioni dei consumatori. È indirizzata a Henna Virkkunen (Vice Presidente e commissaria per le tecnologie digitali) e Glenn Micallef (commissario equità intergenerazionale, gioventù, cultura e sport).

I firmatari evidenziano che gli investimenti in infrastrutture, tecnologie e risorse umane per produrre contenuti originali e offrire ai consumatori europei contenuti di altissima qualità continuano ad essere minacciati da organizzazioni criminali. La raccomandazione del 4 maggio 2023 sulla lotta alla pirateria online non ha prodotto i risultati sperati.

In base ai dati raccolti, nel 2024 l’81% degli streaming live illegali rilevati in Europa non è stato sospeso e meno del 3% è stato interrotto entro 30 minuti dalla segnalazione. L’uso di piattaforme e dispositivi IPTV pirata è aumentato, causando perdite annuali di circa 2,2 miliardi di euro per l’industria audiovisiva italiana.

I 34 firmatari chiedono quindi un intervento legislativo urgente da parte della Commissione europea che preveda l’introduzione di almeno tre misure:

  • Al ricevimento di una segnalazione, i contenuti illeciti devono essere rimossi il più rapidamente possibile e, in ogni caso, entro un termine massimo di 30 minuti.
  • In tutti gli Stati membri devono essere disponibili ordini di blocco dinamico in tempo reale a livello UE (compreso il blocco degli indirizzi IP) che riguardino i siti mirror e i domini successivi.
  • Gli intermediari (piattaforme, host, VPN, CDN e app store) devono introdurre e mantenere solide politiche di Know Your Business Customer (KYBC).

L’ultima misura equipara i servizi digitali ai servizi bancari. In pratica, Apple, Google, Microsoft, Cloudflare e altri provider dovrebbero “schedare” gli utenti. Ciò permetterebbe di individuare più facilmente quelli che usano IPTV pirata. Le prime due misure sono le stesse implementate con la piattaforma Piracy Shield in Italia.

Le VPN sono lo strumento più “pericoloso” per i titolari dei diritti d’autore, come sottolinea Luigi De Siervo (amministratore delegato della Lega Calcio Serie A):

Oltre a quanto stiamo facendo in Italia con la piattaforma Piracy Shield contro le IPTV illegali e con le recenti misure che consentono ai titolari di diritti di perseguire civilmente e penalmente i pirati e chi accede a contenuti illegali, serve ora una stretta contro le VPN utilizzate per aggirare i blocchi. Con la lettera alla Commissione intendiamo sottolineare l’urgenza di adottare nuovi strumenti normativi più incisivi e più in linea con le dinamiche che i pirati stanno cercando di adottare al fine di salvaguardare il valore del nostro prodotto.

Fonte: Lega Serie A
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Pubblicato il
23 ott 2025
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