Google, Randstad e i senza tetto per il Face Unlock di Pixel 4

Senza tetto per il Face Unlock di Pixel 4?

Un'agenzia esterna al lavoro per conto di Google avrebbe coinvolto senza tetto e studenti nel test del Face Unlock in dotazione al nuovo smartphone.
Senza tetto per il Face Unlock di Pixel 4?
Un'agenzia esterna al lavoro per conto di Google avrebbe coinvolto senza tetto e studenti nel test del Face Unlock in dotazione al nuovo smartphone.

Nei mesi scorsi Google ha ammesso di aver riconosciuto gift card dal valore di 5 dollari a coloro disposti a prestare il volto per migliorare il sistema di riconoscimento facciale integrato nello smartphone Pixel 4 che sarà presentato a breve.

Pixel 4 e Face Unlock: Google chiede aiuto ai senza tetto?

Oggi si torna sul tema, per via della comparsa di un report pubblicato dalla stampa d’oltreoceano e secondo cui il gruppo di Mountain View avrebbe ingaggiato senza tetto e studenti con la medesima finalità, con una particolare predilezione per le persone di pelle nera. Le ragioni non sono difficili da comprendere: gli algoritmi che si occupano di analizzare le immagini già in passato hanno provocato qualche imbarazzo a bigG.

L’attività, va precisato, sarebbe stata condotta dall’agenzia esterna Randstad nella città di Atlanta. Il dito è puntato soprattutto nei confronti delle modalità adottate. A quanto pare buona parte dei soggetti coinvolti non è stata messa al corrente della natura del progetto. A qualcuno di loro sarebbe stato chiesto semplicemente di “giocare un paio di minuti con il telefono in cambio di una gift card” oppure di “provare una nuova app per ottenere 5 dollari”, senza parlare di immagini acquisite o fotografie scattate.

Il Pixel 4 impiegato per la raccolta dei dati sarebbe stato camuffato attraverso l’impiego di un ingombrante frame in metallo e sticker posizionati in modo da non svelare la natura dello smartphone. L’annuncio ufficiale è atteso per la giornata del 15 ottobre quando andrà in scena un evento dedicato a New York. Interpellate sulla vicenda, Google e Randstad non hanno rilasciato dichiarazioni in merito.

La fonte originale dell’articolo è il New York Daily, non consultabile però dal nostro paese per via di problematiche legate al GDPR.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
3 ott 2019
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