Proprio in occasione della Giornata della Terra, oggi Intel annuncia la partnership siglata con Accenture e Sulubaii Environmental Foundation per l’avvio dell’iniziativa battezzata Project: CORaiL. L’obiettivo è quello di sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per studiare e proteggere la barriera corallina.
L’IA di Intel per salvare le barriere coralline
La location selezionata per la messa in campo del progetto è l’isola di Pangatalan nelle Filippine. A tale scopo dal maggio dello scorso anno sono state raccolte circa 40.000 immagini analizzate poi dai ricercatori per monitorare in tempo reale lo stato di salute di uno degli ecosistemi più diversificati al mondo con migliaia di specie differenti che forniscono habitat e riparo a circa il 25% della vita marina globale. Queste le parole di Rose Schooler, Corporate Vice President del Sales and Marketing Group di Intel.
Project: CORaiL è uno straordinario esempio di come tecnologie di intelligenza artificiale ed edge computing possano essere utilizzate per assistere i ricercatori nel monitoraggio e ripristino della barriera corallina. Siamo molto orgogliosi di collaborare con Accenture e la Sulubaaï Environmental Foundation a questo importante progetto per proteggere il nostro pianeta.
Non si tratta esclusivamente di un esercizio di stile. Le barriere coralline sono importanti anche per l’essere umano contribuendo a proteggere le coste dalle tempeste tropicali, fornendo una fonte di cibo e reddito a un miliardo di persone e generando ogni anno quasi 10 miliardi di dollari nei settori di turismo e attività ricreative.
Secondo il Programma Ambientale delle Nazioni Unite si trovano in pericolo e nel pieno di un processo di deterioramento innescato da diversi fattori, in primis la pesca eccessiva (soprattutto quella “a strascico”), l’aumento della temperatura globale e lo sviluppo costiero con dinamiche non sostenibili.
L’IA di Project: CORaiL entra in gioco laddove non è possibile ricorrere a metodi di monitoraggio più tradizionali come quelli che coinvolgono i sommozzatori. Per prima cosa è stata costruita una piattaforma sottomarina (progettata da Sulubaii) chiamata Sulu-Reef Prosthesis che fornisce sostegno a frammenti di corallo instabili. Poi sono state posizionate in modo strategico alcune videocamere subacquee dotate della tecnologia Video Analytics Services Platform di Accenture Applied Intelligence per rilevare e fotografare i pesci al loro passaggio con gli algoritmi in grado di riconoscere, contare e classificare le specie marine inquadrate. I dati e le loro variazioni serviranno successivamente a prendere decisioni sugli interventi da compiere.
Già messo in cantiere un nuovo prototipo che includerà una rete neurale convoluzionale ottimizzata e un’alimentatazione di backup. Non si esclude nemmeno l’impiego di telecamere a infrarossi per le riprese notturne. Tra gli altri possibili impieghi del sistema anche quello legato allo studio del tasso di migrazione dei pesci tropicali verso i paesi più freddi e il monitoraggio delle intrusioni nelle aree sottomarine protette.