Key worker, si può rinunciare alla DaD? Ecco la risposta

Key worker, si può rinunciare alla DaD? Ecco la risposta

Molte famiglie hanno fatto appello ad una circolare per chiedere le lezioni in presenza dei figli, rinunciando alla DaD: il ministro ha escluso l'opzione.
Key worker, si può rinunciare alla DaD? Ecco la risposta
Molte famiglie hanno fatto appello ad una circolare per chiedere le lezioni in presenza dei figli, rinunciando alla DaD: il ministro ha escluso l'opzione.

Il ricorso alla DaD (Didattica a Distanza) in molte zone d’Italia, come misura estrema di contenimento dei contagi, ha improvvisamente portato al centro del dibattito la Circolare prot. U.0000343 del 4 marzo scorso del Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione del Ministero dell’Istruzione. La circolare, richiamante una precedente del novembre 2020, spiegava che in caso di ricorso alla didattica a distanza si sarebbero garantite comunque le lezioni in presenza per i figli di genitori occupati in specifiche attività lavorative (i cosiddetti “key worker“).

Ma quali sono queste attività? Quali i codici ATECO da tenere in considerazione in aggiunta a quelle che sono le mansioni del personale sanitario essenziale?

Circolare prot. U.0000343: la risposta del ministro

Su questo interrogativo migliaia di famiglie si sono arrovellate durante gli ultimi giorni (soprattutto in Piemonte, dove il problema è improvvisamente deflagrato a causa della chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a partire dalla giornata di oggi). Le proteste sono arrivate anzitutto dalle direzioni scolastiche, ove non ci si è voluti prendere la briga di stabilire quali professioni abbiano priorità su altre, fino ad interrogare il ministro dell’Istruzione, dott. Patrizio Bianchi.

A stretto giro di posta, in funzione dell’urgenza del quesito, è giunta la risposta del ministero. La risposta è la seguente:

non trovano applicazione le altre fattispecie richiamate nella nota AOODPIT del 4 marzo 2021, n. 343 e non contemplate nel decreto del Presidente della Giunta Regionale, 5 marzo 2021, n. 33, adottato in conformità al nuovo dPCM, a cui dunque siete pregati di attenervi.

La risposta cancella pertanto ogni dubbio ulteriore e torna a restringere i margini della didattica in presenza. Ciò implica per i genitori l’impossibilità di appellarsi a questa opportunità, dovendo quindi garantire ai figli la strumentazione hardware, software e di connettività richiesta dalle scuole per seguire le lezioni.

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Pubblicato il
8 mar 2021
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