Red Hat, colosso del software libero e open source, mette un piede nel mercato dello storage di dati non strutturati, acquisendo Gluster. La tecnologia e l’esperienza della nota società californiana, già utilizzata da clienti come Barnes & Noble, Deutsche Bank e Pandora, sarà messa al servizio di “nuvole” pubbliche e private.
I dati non strutturati possono includere file di log, macchine virtuali, email, audio, video e documenti di ogni tipo. Espandersi per offrire soluzioni di storage che proteggano gli investimenti dei numerosi clienti interessati al cloud computing significa ora scommettere sul sicuro.
Red Hat conta di concludere l’accordo entro la fine del mese, per circa 136 milioni di dollari. L’acquisizione in questione non avrà alcun impatto sul fatturato di quest’anno fiscale ma si farà sicuramente sentire sul prossimo. Attualmente l’argomento “archiviazione dati non strutturati” fa girare un volume d’affari mondiale di circa 4 miliardi di dollari.
Il cuore di Gluster è GlusterFS, una soluzione software che utilizza un approccio scalabile per ottimizzare prestazioni, gestione e costi dello storage. Oltretutto, Gluster è anche un collaboratore prezioso della piattaforma OpenStack . Red Hat ha già fatto sapere che continuerà a supportare in qualche modo il progetto, ma questo non significa che diventerà una società partner del gruppo OpenStack.
Roberto Pulito