Rifiuti hi-tech, nuovo rinvio italiano

Rifiuti hi-tech, nuovo rinvio italiano

Proteste dall'Associazione dei comuni italiani per l'ennesima proroga di un provvedimento atteso da lungo tempo
Proteste dall'Associazione dei comuni italiani per l'ennesima proroga di un provvedimento atteso da lungo tempo

Il sistema di gestione di rifiuti elettrici ed elettronici RAEE , previsto dalle direttive comunitarie, non entrerà in funzione nei tempi previsti: il Governo ha provveduto a varare un ulteriore rinvio contro il quale si è scagliata ANCI, l’Associazione nazionale dei comuni.

“Con quella del primo luglio – denuncia ANCI – se confermata, sono tre le proroghe dell’avvio del sistema (…) che viene posticipato a dopo la pausa estiva”. “Sembra che il Governo – continua ANCI – non sia in grado di sbrogliare la matassa dei RAEE e nel frattempo il costo della gestione di questi rifiuti continua a gravare sui bilanci dei Comuni, nonostante una direttiva europea imponesse già dal 13 agosto 2005 una ripartizione delle spese di gestione tra enti locali e produttori di elettrodomestici, in base ai principi del chi inquina paga e della responsabilità condivisa . E così mentre il Governo non decide e il sistema non parte, i comuni da soli continuano a farsi carico dei costi delle operazioni di trasporto dei RAEE e del loro trattamento
che poi inevitabilmente ricadono su tutta la collettività attraverso la tassa o la tariffa rifiuti”.

ANCI fa notare ome ogni anno transitino per i rifiuti urbani 107mila tonellate di RAEE, per un costo di almeno 77 milioni di euro.

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Pubblicato il
28 giu 2007
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