Nemmeno il tempo di incassare la sconfitta sul marchio BBX. La canadese Research In Motion (RIM) è stata nuovamente accusata di appropriazione indebita di proprietà intellettuale. Al centro del mirino è finito il nome BBM, ovvero il servizio di messaggistica noto come BlackBerry Messenger .
A lanciare la nuova offensiva legale sono stati i vertici di BBM Canada, organizzazione non profit specializzata nell’analisi delle audience per conto di vari broadcaster locali. Il gruppo nordamericano ha sfruttato il nome BBM dal lontanissimo 1944. Praticamente quasi 60 anni prima del lancio di BlackBerry Messenger da parte di RIM .
Pare che il CEO di BBM Canada Jim McLeod abbia provato a mettersi d’accordo con RIM, per convincerla a lasciar perdere il nome e modificarlo a sue spese. Il rifiuto ha ora scatenato la causa per violazione del trademark. Sembra anche che RIM non sia ancora riuscita ad ottenere la licenza per lo sfruttamento del nome BBM in terra canadese . (M.V.)
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èpi
lo trovo intelligentissimo. finalmente che ci si accorge che avere il cell non significa dover essere reperibili assolutamnete, sempre e comunqueppaul fretyecRe: èpi
- Scritto da: ppaul fretyec> lo trovo intelligentissimo. finalmente che ci si> accorge che avere il cell non significa dover> essere reperibili assolutamente, sempre e comunqueNon sono molto dell'idea. Se l cell te lo fornisce l'azienda lo spegni terminato l'orario di lavoro e lo lasci in azienda (non è tuo e quindi non lo usi per fini tuoi) a meno che tu non sia retribuito per essere reperibile in orario extra lavorativo. Se il cellulare è mio privato, ma col cavolo che ti fornisco il numero e/o indirizzo mail privato ecc. Mi sfugge il senso di tale operazioneLesioneRe: èpi
contenuto non disponibileunaDuraLezioneRe: èpi
- Scritto da: unaDuraLezione> Il senso è che è possibile riceve una chiamata di> emergenza (si è pagati per questo), ma le normali> email piene di 'bla bla bla' del normale> lavoro.Anche questo mi sfugge, sei pagato per ricevere una chiamata di emergenza? Bene, allora non leggi le mail. Ma se le emergenze arrivano via mail? Con questo sistema sarai bombardato da mail 'bla bla' mentre ti rechi al lavoro e ovviamente non leggerai perché ... stai recandoti al lavoro. E cmq non l'ho detto io ma a piede dell'articolo c'è "O magari accantonare il proprio smartphone" il che si traduce in: lo spengo e lo scordo e le mail arriveranno appena lo accendo, non gli hanno ancora piazzato un sistema che ti segnala messaggi direttamente nel cervello ...LesioneRe: èpi
Il senso che tra il bianco e il nero c'è il grigio.Non so se cogli....RoverRe: èpi
- Scritto da: Rover> Il senso che tra il bianco e il nero c'è il> grigio.> Non so se cogli....Sinceramente non colgo, me lo spieghi? O era un commento messo solo per far sapere che esisti?LesioneRe: èpi
Forse avremo meno Fantozzi cellular-schiavo-dipendenti.Evidentemente avranno avuto pressioni da parte sindacale,e non di poco, per far si che prendano questa decisioneconsiderando che rimangono possibili ancora sms e chiamate.Il piccolo-grande ricatto del cell aziendale rimane semprein essere ma almeno è un pelino più umano, o almeno menoautomatizzato.eleirbagRe: èpi
nemmeno io lo capisco.O sei reperibile e in tal caso lo devi essere in ogni modo (sms/mail/chiamata) o non lo sei. Se non lo sei e ti danno fastidio le mail lo spegni. punto.pippoDa me sono bb dipendenti
Gestisco una 40 ina di terminali BB con relativo bes, quando ogni tanto schianta, non passano piu' di 5 minuti da quando schianta a quando qualcuno mi chiama dicendo che non funziona una mazza e questo accade sia durante l'orario di lavoro che extralavoro, io ho la reperibilita' e quindi intervengo, ma la maggior parte di chi lo usa, ne fa' uno status symbol e non un coso utile per il lavoro.Sono d'accordo con la decisione crucca ;-)DuDeGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 27 dic 2011Ti potrebbe interessare