Ritornelli/Apple censura un altro sito

Ritornelli/Apple censura un altro sito

L'azienda prosegue nella sua tattica suicida e invia una diffida al sito Mac e al suo provider. Il tutto per una lettera di qualcuno che avrebbe violato accordi stretti con l'azienda di Cupertino
L'azienda prosegue nella sua tattica suicida e invia una diffida al sito Mac e al suo provider. Il tutto per una lettera di qualcuno che avrebbe violato accordi stretti con l'azienda di Cupertino


Web – Mancano poche ore all’attesissimo intervento del boss di Apple, Steve Jobs, che in videoconferenza globale annuncerà al mondo le novità dell’azienda. Ma in queste ore a far parlare sono, ancora una volta, le goffe prese di posizione dei legali della mamma del Macintosh.

Per l’ennesima volta gli avvocati di Apple hanno preso carta e penna, o un iMac, per inviare una diffida ad un sito, MacInTouch , reo di aver pubblicato la lettera di un lettore. Una email, afferma Apple, che viola certi accordi di riservatezza stretti dall’autore con l’azienda stessa. Non contenti, i legali di Cupertino hanno scritto anche al provider di MacInTouch minacciando entrambi di una denuncia, con conseguente richiesta di danni, qualora non avessero rimosso la lettera e inviato ad Apple una comunicazione di conferma della rimozione.

Nella diffida , come già accaduto in passato, Apple chiede non solo la rimozione del testo “incriminato” ma anche di tutti gli eventuali link che il sito contiene che portano a mirror di quella lettera. Una presa di posizione, dunque, che sembra considerare persino il link ipertestuale una possibile fonte di illecito.

Come già in parecchi altri casi in passato, MacInTouch ha deciso di rimuovere la lettera per non intraprendere un procedimento legale che non può permettersi. Il sito, dedicato al mondo Mac e al gossip che ci gira attorno, ha fatto notare ad ogni modo di non essere responsabile degli accordi di terzi con Apple e di essere garantito dal Primo Emendamento della Costituzione USA, quello che protegge la libertà di espressione e di stampa.

Cosa c’era nella lettera incriminata? Si parlava essenzialmente del “Mac Cube”, possibile prossimo erede dell’iMac di cui parla da giorni e giorni tutta la rete…

Apple, tutta tesa a rendersi antipatica ai siti internet più seguiti dedicati al mondo del Mac, sembra non interessarsi ad argomenti che, “tanto”, non verranno mai dibattuti in tribunale. E per le prossime ore è previsto il discorso di Jobs. Uao.

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Pubblicato il
19 lug 2000
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