Rosen: RIAA sbaglia. E apre al P2P

Rosen: RIAA sbaglia. E apre al P2P

Clamorose le dichiarazioni dell'ex numero uno dell'associazione dei discografici statunitensi. Critica l'offensiva delle major nei confronti degli utenti P2P. Ma non risparmia neppure il DRM
Clamorose le dichiarazioni dell'ex numero uno dell'associazione dei discografici statunitensi. Critica l'offensiva delle major nei confronti degli utenti P2P. Ma non risparmia neppure il DRM

Los Angeles (USA) – L’ex boss di RIAA e principale artefice delle prime crociate legali antipirateria , Hilary Rosen , sembra aver deciso di fare autocritica, sollevando emozioni in rete.

In un articolo pubblicato dal The Huffington Post , Rosen ammette che la strategia di RIAA contro i pirati multimediali è stata sostanzialmente un buco nell’acqua. Affermazioni forti, anzi fortissime, se si considera che fu proprio Rosen a scagliarsi più di chiunque altro contro il file sharing, ottenendo infine la chiusura del primo Napster .

Nonostante dichiari che “le denunce contro i singoli” da parte dei legali RIAA “sono partite dopo la fine del mio incarico”, l’opinione della Rosen rimane piuttosto critica nei confronti dell’attuale direzione della potente associazione californiana: “È tempo di ripensare l’intera strategia commerciale”.

Rosen apre alle tecnologie P2P cosiddette “legittime”, simili al filesharing sponsorizzato lanciato da EMI . “So che ho preso decisioni sbagliate durante il mio mandato”, dice, “ed anche se non posso fermare ciò che RIAA sta attualmente facendo, posso dire che c’è bisogno di coinvolgere la comunità di utenti e la comunità P2P per espandere il settore della musica digitale”.

Solo in questo modo, aggiunge la Rosen, il mercato della musica online potrà davvero fiorire. Soprattutto se i sistemi DRM venissero completamente riprogettati: “Parlando di DRM, posso dire che il sistema di protezione utilizzato da Apple sugli iPod mi dà francamente fastidio: penso che sia arrivato il momento di ripensare i DRM dal punto di vista strategico”.

Attualmente, la Rosen si dedica ad una carriera di consulenza e veste il ruolo di “esperta tecnologica” per numerose trasmissioni televisive americane. Dalle colonne dell’Huffington Post, dove lavora come opinionista, la Rosen spera di “parlare di tutte queste cose riguardanti la musica”. Che riservi altre sorprese?

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Pubblicato il
8 giu 2006
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